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Il candidato Miranda e quelle telefonate ai piani alti che offendono il nostro lavoro: "#Fermimai!"

Luigi Miranda, candidato sindaco alle primarie del centrodestra, smuove finanche la Prefettura e ci prova anche con i piani alti del nostro gruppo editoriale (ma si rivolge a un collega), per via di un articolo di FoggiaToday evidentemente mal digerito

I nervi son tesi dalle parti di casa Miranda. Accade sempre così quando la stampa non ti accarezza.

Cosa è successo? Nihil sub sole novi. Semplicemente un articolo di FoggiaToday non è piaciuto al candidato (della Lega, ma questo è un dettaglio, il partito non c’entra niente) alle primarie del centrodestra.

Non è piaciuto al punto da sollevare (o far sollevare) la cornetta a sera inoltrata e chiamare la Prefettura. E pretendere che fosse vergata una nota a suo favore. Che il candidato oggi sventola con un post su Facebook, in maniera alquanto imbarazzante. Perchè sbandiera ai quattro venti una smentita che smentita di fatto non è. "Il Prefetto non ha espresso critiche nei confronti dell'avvocato Luigi Miranda nè nei confronti di altri politici locali" vergano dal Palazzo del Governo. E certo, ci mancherebbe. Non è compito del Prefetto personalizzare eventuali critiche, piuttosto lancia dei "moniti", si esprime "in generale", sollecita riflessioni pacate. Le stesse che il sindaco Landella vi ha invitato ad adottare ieri, nel corso della reunion consiliare convocata d'urgenza, finalizzata ad abbandonare seduzioni fantasiose e urla sguaiate e a procedere in maniera unitaria. 

Riprendendo le utili ed acute parole di una collega (che ha evidentemente letto bene l'articolo che invece Miranda contesta), “i giornalisti, se ritengono di avere degli elementi di partenza affidabili, possono fare analisi ed argomentare. Il servizio mi è parso diviso in due parti: delle posizioni di carattere generale sull'appropriatezza dei toni, quando si parla di temi sensibili, e poi l'elaborazione giornalistica che fotografa il quadro politico locale. Ho letto il comunicato della prefettura che sta circolando via web in queste ore. E anche questo pare più una risposta a chi ha sollecitato un chiarimento che una smentita tout court al servizio giornalistico. Il post del Presidente del consiglio Miranda trovo ne dia conferma”. Quella nota altro non appare che “la caramella al bambino che piange" in buona sostanza (e questo, Miranda, la diciamo noi, non il Prefetto eh!).

E' davvero molto strano che una persona dotata di intelletto come Luigi Miranda non se ne sia accorto, o forse sì: semplicemente siamo nell’era in cui la manipolazione è all’ordine del giorno, se fa il nostro gioco. E quella nota, ovvio, ben si presta ad essere usata in tal senso. E su questo siamo molto preoccupati, perché è del tutto evidente che quando un aspirante sindaco e i suoi accoliti mal interpretano il contenuto di un articolo mettendo in bocca le considerazioni di una giornalista al Prefetto, strumentalizzando sì, loro, la vicenda, c'è un problema - oltre che di strategia comunicativa e marketing - anche di capacità relazionali e leaderistiche.

"Un bravo leader è colui che riesce a far capire ai propri uomini che hanno molte più capacità di quelle che pensano di possedere, in modo che possano fare un lavoro migliore di quanto credano.” (Charles Erwine Wilson)

Ha cercato di mobilitare - offendendo quindi il nostro lavoro di giornalisti liberi e delegittimando così i nostri ruoli all'interno dell'azienda - anche i piani alti del nostro gruppo editoriale. Che poi piani alti non sono, ma semplici colleghi. Si, proprio lui, il presidente del Consiglio comunale di Foggia, il candidato sindaco alle Primarie del centrodestra che oggi, impegnato com’è in una impresa improba qual è il marcare distanza dal sindaco uscente (distanza difficile da marcare atteso che atti politici importanti sono stati votati anche da lui), va in tilt, rifiutando qualsiasi analisi non lo veda nel giusto. Ma la contiguità, Miranda, la attestano le carte e alle carte è difficile chiedere una smentita! 

Allora, caro presidente, noi di FoggiaToday le spieghiamo perché quella nota nulla toglie al nostro lavoro giornalistico.

A questo passaggio "...chi si è esposto di più sul tema sicurezza in questi giorni, facendone argomento quasi unico di propaganda, è Luigi Miranda, candidato della Lega, che nei suoi video su Facebook si è spinto addirittura ad ipotizzare uno pseudo nucleo di Polizia antiracket per risolvere il problema. E non sono mancate seduzioni di esercito, di militarizzazione della città", lei replica"Ho letto con piacere la smentita di ieri sera dal Prefetto, che ha fatto chiarezza circa ricostruzioni giornalistiche chiaramente tendenziose sul mio conto".

E' talmente palese e sotto gli occhi di tutti, ad eccezione dei suoi, che non si tratta assolutamente di una ricostruzione giornalistica (ma della verità, si riascolti nei suoi video-spot e capirà). Quindi, non essendola, non può essere "tendenziosa". Ovvero, non può essere tendenziosa una ricostruzione che non esiste.

Andiamo avanti.

Lei scrive ancora: "Ho avuto con il Sig. Prefetto un lungo e cordiale colloquio che ha confermato la piena sintonia della Prefettura con l’attività della Presidenza del Consiglio Comunale. La mia attività va avanti senza esitazione con la grinta di sempre".

Ok, quindi? Dov’è il passaggio in cui ventiliamo una sintonia perduta? Ce lo spieghi, siamo qui.

E ancora, prosegue il Suo post: "Comprendo che tali cadute giornalistiche siano dovute alla campagna elettorale in atto. Ma io non cambio, perchè so bene che le mie parole riflettono la preoccupazione di tutti, la preoccupazione dei cittadini onesti. La situazione sicurezza nella nostra città è drammatica, e chiunque abbia ancora un briciolo di onestà intellettuale non può non riconoscerlo".

La caduta giornalistica, Miranda, sarebbe aver riportato le sue stesse parole e soluzioni/seduzioni circa la sicurezza in città? Le stesse che il Prefetto ha bollato come “fantasiose”? Qui l’intervista. Presidente su, scenda dal piedistallo. 

E lei continua: “Mi attaccano? Io proseguo per la mia strada e continuo senza sosta a lavorare per riaffermare con decisione i principi di legalità, al di là di attacchi pretestuosi. Nella battaglia per la sicurezza il sottoscritto e la Lega non faranno un passo indietro. Voglio una città più sicura per i nostri figli, per i commercianti per i nostri imprenditori, per tutti i foggiani”.

Egregio presidente, posto che l’attacco se lo è fatto da solo, ci spiega cosa ci sarebbe di speciale in questo? Chi le ha chiesto di fare una passo indietro? Chiediamo a Landella e a Iaccarino: voi non lavorate alla stessa maniera, per affermare gli stessi principi? Il Prefetto non lavora per questo? E non è vero che la stessa Prefettura ha chiesto un abbassamento dei toni (che poi è la sostanza del nostro articolo?). Certo che è vero, e guai se non fosse così. Tant’è che il sindaco Landella ha dovuto riunirvi per spiegarvi alcune “cosette”.  Poi, che il Prefetto non abbia menzionato alcuno è nelle cose: una Istituzione di tal peso e caratura si limita a lanciare dei “moniti”, spesso ufficiosamente. A noi raccontarli, a voi raccoglierli. E poi ce lo faccia dire: provare a tirare per la giacchetta il dott. Mariani a sera inoltrata per un articolo mal digerito e anche mal interpretato, non si confà con il ruolo per cui Lei gareggia in queste primarie. Suvvia!

Ora, posto che tutte le persone perbene vorrebbero una città più sicura per i nostri figli, per i commercianti, per i nostri imprenditori, per tutti i foggiani, ci dica presidente (senza fantasie), cosa intende fare lei per raggiungere questi obiettivi o, se vuole, cosa ha fatto in questi quattro anni e mezzo di governo cittadino. Perché la sicurezza non si scopre oggi. Esisteva già quando lei ha iniziato a sedere sullo scranno della presidenza del consiglio. E non ricordiamo iniziative particolari, che incidessero nel concreto sul piano sociale e culturale (fatta eccezion per la retorica). Nè si evincono oggi: oltre a fornire fantasiose misure sul piano della repressione (che non le compete), cosa farà di concreto rispetto a ciò che sarebbe di sua competenza ove diventasse sindaco?

Questo lei lo leggerà come attacco mentre per noi è un ristabilire la verità delle cose. Non ce ne voglia. E’ il nostro mestiere. Lei faccia il suo. A noi giudicarlo. E può capitare che i giudizi non le piacciano. Ce ne faremo una ragione. Prima di lei, molti altri hanno provato a sollevare quella cornetta e mettersi in contatto con i piani alti. Qual è stato il risultato? Foggiatoday è il quotidiano di informazione online più letto di Foggia e Provincia (e in Puglia). E' il premio alla nostra libertà. 

Gioisca con noi. Buona campagna elettorale, #Fermimai

La redazione di FoggiaToday.it

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