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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Clima teso sui migranti, la Prefettura si rivolge ai comuni: sindaci in difficoltà. C'è chi dice 'no'

La Prefettura di Foggia avrebbe avviato una manifestazione di interesse destinata a soggetti privati per gestire Centri di accoglienza straordinaria temporanea per "alleggerire" il Centro richiedenti asilo di Borgo Mezzanone

Migranti, con l'estate sopraggiunta e le inchieste che hanno fatto balzare il Cara ai "disonori" della cronaca, si inasprisce il clima in Capitanata. La Prefettura di Foggia avrebbe avviato una manifestazione di interesse destinata a soggetti privati per gestire Centri di accoglienza straordinaria temporanea per "alleggerire" il Centro richiedenti asilo di Borgo Mezzanone (un tutt'uno ormai con la famigerata "pista" dove insistono, abusivamente, altre decine di migranti).

SAN GIOVANNI ROTONDO. Lo fa sapere a Foggiatoday il sindaco di San Giovanni Rotondo, Costanzo Cascavilla, chiarendo di aver - come primo cittadino di una città dell'accoglienza per antonomasia - già fatto la sua parte. "Avevamo già un Cas; con l'ulteriore apertura siamo a 150 unità, più una decina di siriani ospitati presso un ente ecclesiastico. Abbiamo, pertanto, esaurito il nostro compito" dichiara, aggiungendo: "Le istituzioni non possono tirarsi indietro; ciascuno deve fare la propria parte in questa vicenda. Ora ci concentreremo sul secondo step: quello dell'integrazione reale di queste persone". L'INTERVISTA AL SINDACO

SAN MARCO IN LAMIS. Esplorazioni simili sarebbero in corso in altri Comuni. Anche a San Marco in Lamis. "Ne ho sentito parlare ma nulla di certo relativamente al Cas. Si tratta di una misura rispetto alla quale si muovono i privati, i comuni non vengono interpellati. Noi, ad ogni modo, siamo pronti per partecipare al bando Sprar già da settembre/ottobre". L'INTERVISTA AL SINDACO

SAN NICANDRO GARGANICO. Chi non se la passa bene è il sindaco di San Nicandro, invece, Pierpaolo Gualano, stretto nel niet del consiglio comunale (maggioranza ed opposizione insieme) a "qualsivoglia forma di accoglienza" (mentre in quel di San Nicandro sarebbe tutto pronto per un Centro straordinario gestito dalla campana Matrix, la stessa che opera a San Giovanni Rotondo).

LUCERA. Diverso il versante che interessa Lucera, Cerignola, Apricena. Qui la Regione avrebbe pronti progetti di insediamento di foresterie per braccianti stagionali su siti demaniali. I numeri non sono molto chiari ma saremmo intorno al migliaio. Il sindaco Tutolo invece ha le idee chiare: 1200 ipotizzati in una prima fase esclusivamente per Lucera. E vi sarebbero anche delle "prove". L'intransigenza, tuttavia, del primo cittadino avrebbe fatto decadere nel volgere di breve tempo la progettualità che la Regione aveva immaginato per l'azienda agricola Vulgano, successivamente spalmata su più centri, Nardò (Lecce) compresa. "Mentono sapendo di mentire" incalza Tutolo, che invita Bari a smentirlo. E tuttavia la guerra dei numeri lascia il tempo che trova se è vero che per il primo cittadino lucerino nessun numero andrebbe bene, neanche uno in più. "Abbiamo due progetti Sprar attivati. E non mi si venga a raccontare che questa gente arriva qui per lavoro perché sono zone in cui la domanda di lavoro langue. Lo sanno bene i miei concittadini che vorrebbero tanto essere impiegati, al pari dei braccianti stranieri, in qualche azienda agricola. Mi dicano dove devo andare a bussare". Ragionamenti demagogici e populisti, che raccattano un po' di consenso ma non portano soluzioni, bollano le opposizioni. Ma tant'è. Per Tutolo Lucera ha dato. L'INTERVISTA AL SINDACO

CERIGNOLA E APRICENA. Diverso l'atteggiamento di Cerignola e Apricena che dovrebbero ospitare circa 400 unità. Si tratta di foresterie temporanee, progetto da sei milioni di euro circa della Regione per provare a restituire dignità ai braccianti e ai tamponare la piaga del caporalato. La tabella di marcia che filtra prevederebbe metà luglio anche se i tempi, in un settore così complesso e delicato, non sono mai definitivi.

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