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Entra e il PD la premia: "Palmieri candidata alle Regionali". L'addio di Norillo: "Dai Cinquestelle un anno di attacchi"

Pokerissimo del PD: è il primo gruppo consiliare di Foggia. Norillo: Io attaccato da un anno. Palmieri porta in dote il suo pacchetto di voti per le Regionali

Il PD di Foggia cala il pokerissimo: con l'ingresso di Michele Norillo e Anna Rita Palmieri il gruppo consiliare del Partito Democratico diventa il primo della città. Arrivano i rinforzi e sale a cinque con il capogruppo Pasquale Dell'Aquila e i consiglieri Francesco De Vito e Lia Azzarone.

Il segretario cittadino Davide Emanuele fa gli onori di casa e presenta i nuovi acquisti: "Due persone che hanno sensibilità di centrosinistra. Sono sempre stati elettori di quest'area". In via Isonzo sono tutti contenti del loro passaggio: "Il PD di Foggia si rafforza". Il partito di Zingaretti si arricchisce del loro know-how, la conoscenza delle problematiche del centro storico di Michele Norillo e il contributo in materia di Servizi Sociali di Anna Rita Palmieri, che porta in dote il suo pacchetto di voti. All-in. Appena entrata, è stata già battezzata candidata alle Regionali. A Foggia, assieme all'assessore regionale uscente Raffaele Piemontese può allargare il fronte del consenso, provenendo da una storia diversa. 

"Non è che il PD si sia messo a fare campagna acquisti, ci sono stati molti avvicinamenti in questi mesi", precisa in qualità di segretaria provinciale Lia Azzarone.  Da buon mattatore, il prof, attore foggiano, ruba la scena. La pietra dello scandalo è il suo cambio di casacca. "Sono stato quello che ha creato disguidi nel M5S, in quanto i famosi attivisti storici sono quasi i padroni e ho avuto delle discussioni sin dal primo momento". 

"La mia è una famiglia socialista, mio nonno era comunista. Non sono un politico, sono un pratico, un pragmatico". Si presenta così Norillo che sbatte la porta e se ne va dall'ex Singer, dove non correva buon sangue con gli altri attivisti sin dall'inizio. A chiamarlo, all'epoca, era stata Rosa Barone, è lui a puntualizzarlo oggi. Giù ci sono i grillini della prima ora, adesso nel Meetup Daunia, che sventolano il patto etico firmato dal candidato alle Amministrative con cui si impegnava allora a non cambiare gruppo consiliare per tutta la durata del mandato. "È persecuzione", dirà lui dal piano di sopra. Sulla clausola che recita testualmente 'Se non mi riconoscessi più nel Movimento 5 Stelle mi impegno a dimettermi senza indugio dalla carica di consigliere comunale', ribatte: "se lo fanno gli onorevoli e i senatori di Roma, e quindi se ne vanno pure loro, lo faccio anch'io". 

Si commuove quando parla della sua Foggia, odiata dagli stessi foggiani perché non la si conosce. "Perché sono passato al PD? Perché anche questo mio sfogo è figlio di un anno di attacchi. Sin dalla prima conferenza sono stato attaccato sui social in una maniera incredibile, quando poi sono uscito me ne hanno dette di tutti i colori, e sono stato costretto a bloccare molte di queste persone". 

La prima collega nei banchi dell'opposizione che gli ha dato delle dritte è stata proprio Anna Rita Palmieri. L'ex candidato sindaco M5S Giovanni Quarato sapeva da tempo dei suoi mal di pancia e della sua insofferenza, a suo dire. Non ne parla male perché non è nella sua indole, ma sentirsi dare del traditore lo ha ferito. "Io la mia idea non la tradisco, loro al Governo sono con il Pd". Ai Cinquestelle mancava la struttura: "Avevo bisogno di avere un rapporto con chi fa parte del mio team di lavoro, non c'era un supporto, non avevamo nemmeno una sede che doveva essere ufficialmente in via Crispi 69: viene pagata da oltre 4 mesi però la sede sta ancora lì. Non avevamo uno sportello dei cittadini, mentre io ho bisogno di avere questi contatti. ". Per la cronaca, alla Regionarie, le primarie del Movimento, non ha votato perché la piattaforma Rousseau non l'ha mai capita. "Sapete perché mi sono avvicinato al Pd? Perché se n'è andato Renzi".

Ha il dono della sintesi ed è più concisa Anna Rita Palmieri, eletta in una lista civica a supporto del candidato sindaco Pippo Cavaliere, La Città dei Diritti: "Non ci sono state promesse. Per quanto mi riguarda è stato un passaggio naturale perché sono una donna di centrosinistra. Mi sono sempre sentita da sola dal momento della mia elezione, perché purtroppo quando non c'è una struttura non riesci ad andare avanti da sola. Con Lia Azzarone c'è un rapporto antico e ne abbiamo sempre parlato però ho cercato di riflettere, di frenare, un po' mi faceva paura il partito".

È proprio Lia Azzarone a formularle un benvenuto particolare. Si stavano annusando da tempo, già due anni fa c'era stato un tentativo di abboccamento. Come gli osservatori calcistici, dagli spalti, i Dem hanno seguito i suoi movimenti. "In questi mesi c'è stato un dialogo, un confronto, il PD ha potuto osservare con quanta conoscenza Annarita ha saputo fare l'opposizione. Noi abbiamo apprezzato questo suo modo di fare. Si è avviato lentamente un processo fisiologico. Era nei fatti che Anna Rita, passando nel gruppo consiliare e aderendo al PD fosse candidata anche alle Regionali, è il frutto del lavoro di questi mesi".

La sua adesione al progetto era nell'aria quando aveva sottoscritto la mozione PD sulla legalità, nella precedente seduta. Durante l'amministrazione Mongelli era stata consigliera comunale con delega alle Politiche Abitative. "Abbiamo un'amministrazione di centrodestra che è completamente paralizzata. Mi sono interfacciata più volte con le Politiche Sociali,  con le Politiche Abitative, e anche lì stanno portando avanti ancora la graduatoria del 2004 e quella del 2016 è completamente bloccata. Insieme saremo più forti per risolvere i problemi della città".

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