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Foggia, Lesina e il Sud regalano l'Europa al bolognese Casanova: "l'amico fraterno" di Salvini è il leghista più votato

Intervista 'a caldo' al più suffragato al Sud dei candidati di Salvini. Dopo il 'Capitano', il patron del 'Papeete' vince la sfida interna alla Lega con oltre 64mila preferenze

“Sono felicissimo. E lo sono soprattutto per Matteo perché se lo merita”. Quando sul portale del Ministero dell’Interno manca lo scrutinio di una manciata di seggi soltanto, Massimo Casanova è il più suffragato nella circoscrizione Sud per la Lega. Dopo Salvini, s’intende. Con oltre 64mila preferenze, l’imprenditore romagnolo con casa a Lesina stacca il pugliese Andrea Caroppo, e si impone: l’uomo su cui ha puntato il vicepremier, la novità di questa campagna elettorale, nata e cresciuta a dismisura negli ultimi 25 giorni, ha fatto il miracolo. Ed era questo l’obiettivo. Non si spiegherebbe altrimenti il dispiegamento di forze su di lui, praticamente mezzo governo leghista lo ha accompagnato in campagna elettorale, segno che era la punta di diamante sulla quale lavorare. Amico fraterno di Salvini, il patron del ‘Papeete’ si prepara a sedere nel Parlamento Europeo. Oltre 8600 i voti che gli ha tributato la Provincia di Foggia, 1779 Foggia città. E non era facile se si considera che il suo primo competitor, il leccese Andrea Caroppo, politico da sempre, è riuscito, grazie all’esperienza politica maturata nel suo territorio ed in consiglio regionale ed alle reti intessute con un anno di segreteria regionale, ad acciuffare la la ragguardevole cifra di 50mila preferenze al Sud e quasi 41mila in regione (contro le 37.300 di Casanova). “Male” nel confronto in Capitanata, dove si ferma a 3300 voti, 693 a Foggia città. Segno che la gran parte del partito si è spostato sulla fiche vincente. Sicuramente lo ha fatto da subito la segretaria provinciale retta da Daniele Cusmai, e i dirigenti Splendido ed Ursitti. Diverso il segretario cittadino Miranda, che ad inizio campagna elettorale fece un post di pieno sostegno al suo ex regionale Caroppo. Quando raggiungiamo Casanova al telefono, è sereno. E’ con l’intera sua famiglia.

Casanova sarà lei ora il plenipotenziario di Salvini al Sud?

“Vediamo. Per il momento mi godo questo risultato. Non era facile né scontato. Ma mi permetta di dire una cosa”.

Dica.

Sono felice, ma lo sono soprattutto per Matteo (Salvini, ndr). Se lo merita. Ha lavorato tantissimo in questi anni e in questi mesi e ha fatto bene: la gente lo ama, è questo il segno più tangibile.

Si aspettava di essere il più suffragato tra i candidati (fatto salvo il capolista)?

Sa di cosa sono soddisfatto? Del fatto di aver visto lungo. Io sono stato tra coloro che, assieme a Matteo, ha più spinto per la svolta nazionale della Lega. Avevamo ragione.

Lei è partito con molto ritardo rispetto agli altri. Praticamente l’abbiamo conosciuta negli ultimi 25 giorni. Come se lo spiega questo straordinario risultato? E’ frutto dell’appoggio dei big del partito?

E’ vero, sono partito molto più tardi ma ho subito capito il vento che tirava nei miei confronti. Io amo il Sud. Ci vivo da sempre. E ho notato che la gente questo mio affetto lo ha percepito, ricambiandolo. Negli incontri fatti in campagna elettorale il calore è stato immenso per chi si proponeva come un perfetto sconosciuto. Pensi che, per raccontarle un dettaglio, arrivavo a scattare anche 500 selfie ad incontro con i miei sostenitori.

Ogni voto è una responsabilità, ora.

 E la sento tutta. Io sono pronto ad andare in Europa e a lavorare per restituire orgoglio e dignità alla mia gente. Questi territori devono star tranquilli: hanno eletto un degno rappresentante. Un uomo del fare. Credo ormai mi abbiate conosciuto: non sono volto da tv o da vetrina. Sono uno a cui piace stare in mezzo alla gente. Poche interviste, molti fatti.

Da dove si parte?

Da tutto. Riprogrammiamo tutto.

Non sarà facile a guardare la composizione del Parlamento Europeo.

Io dico solo che ora dovranno ascoltarci. Alltrochè. Vedrà, vedrà…

Un’ultima domanda prima di lasciarla ai suoi meritati festeggiamenti. La Lega in provincia di Foggia ora è nelle sue mani, praticamente. Cosa cambierà?

La Lega è una grande famiglia ed è nelle mani degli elettori che ci hanno votato.

Non vuole sbottonarsi.

Vorrei riposare.

In Capitanata la leadership la dividete con i cinquestelle. Vi distanziate di pochissimo per quanto a livello nazionale sia stata una debacle per loro. Praticamente li avete doppiati, ribaltando i rapporti di forza di un anno fa. Secondo lei perché?

Hanno sbagliato ad attaccare un giorno sì e l’altro pure Matteo che, per parte sua, ha sempre dimostrato lealtà. Non hanno capito che Salvini è amato e questa strategia non funziona: anzi, peggiora le cose.

Una fiche importantissima è stata puntata su Lesina. E’ qui, a casa sua, che si gioca un’altra grande partita. Anche in questo caso si è mobilitato mezzo governo leghista. Sarebbe la legittimazione della sua leadership? E in caso contrario?

A Lesina vinciamo perché Roberto Cristino è un uomo intraprendente e perbene e sarà un amministratore capace.

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