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Tegola per il Comune di Lucera, il piano "anti-dissesto" non va. Corte dei Conti: "Incongruente". M5S tuona: "Avete fallito"

Nota della consigliera comunale Raffaella Gambarelli sulla seduta di consiglio del prossimo 17 settembre. In aula arriverà il Piano rimodulato. "Avevamo chiesto di conoscere le ragioni della bocciatura" tuona la cinquestelle

Lucera. Il 17 settembre ci sarà il Consiglio comunale. L’unico argomento all’ordine del giorno previsto, riguarderà la Rimodulazione del vecchio Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (PRFP), deliberato nell’ottobre 2014 dalla prima Giunta Tutolo. Sul tema interviene la consigliera comunale cinquestelle Raffaella Gambarelli: “Era stata garantita la convocazione di un consiglio monotematico sulle ragioni della bocciatura del Piano di predissesto, ma ciò non è stato fatto” lamenta. “Abbiamo richiesto quanto meno di aggiungere l’argomento tra quelli all’ordine del giorno per il 17 settembre, e siamo ancora in attesa di risposta”.

“Per molti lucerini l’argomento risulterà nuovo, probabilmente non ne hanno mai sentito parlare nonostante proprio questo strumento finanziario, dal 2014 ha governato, o meglio avrebbe dovuto governare, le finanze comunali” spiega Gambarelli. “Eppure in questi anni i cittadini, pur chiamandolo con diverso nome, predissesto, ne hanno subito gli effetti. Infatti, abbiamo vissuto ben cinque anni di lacrime e sangue, durante i quali moltissimi servizi sono stati tagliati o soppressi come quello di vigilanza, la tassazione e le tariffe sono state portate ai massimi livelli, l’organico comunale ridotto al lumicino, tanto da costringere i dipendenti a sopperire alla cronica mancanza di personale.  Ebbene, tutti i sacrifici dei lucerini, sono risultati vani: questo hanno certificato sei giudici contabili, bocciando il Piano perché incongruente”.

“Dobbiamo rimarcare che la decisione della “nuova” Giunta Tutolo di rimodulare il Piano di predissesto è un palese riconoscimento del fallimento di quanto fatto dal 2014 al 2019. Infatti, se si fosse trattato solo di un errore di giudizio dei Giudici baresi, che “non avrebbero saputo leggere i dati, le carte” (a detta di qualcuno), sarebbe stato sufficiente fare ricorso alle Sezioni Riunite della Corte a Roma. Invece, il ricorso ci sarà ma dovrà essere necessariamente accompagnato dalla nuova rimodulazione del Piano. E’ come dire: siamo consapevoli di aver fallito, dateci una seconda possibilità”.

“Nell’interesse della città – continua la consigliera-, ci auguriamo che la Corte esprima la massima clemenza, accordando una nuova chance che eviti il dissesto; ma non possiamo tacere il giudizio politico, estremante negativo, su quanto fino ad oggi fatto, per più ragioni. In primo luogo, la mancata trasparenza della precedente Giunta e del Sindaco che, pur conoscendo già da diversi mesi le criticità del proprio operato (come risulta dalla relazione finale del Ministero del marzo 2019 e dai provvedimenti successivi della Corte), hanno taciuto di fronte ad un’intera città, millantando di aver risanato le finanze, forse perché eravamo in campagna elettorale. Persino alla semplice domanda “quanti debiti sono stati realmente pagati nell’arco temporale 2014-2018?” sono seguite risposte evasive, contraddittorie e confusionarie, tanto che la stessa Corte lamenta di non essere riuscita a venirne a capo”.

“Infine – conclude Gamabarelli-, abbiamo il dovere di stigmatizzare l’atteggiamento della nuova Giunta, arroccata come la precedente nel dogma dell’infallibilità, tanto da impedire ogni tentativo di collaborazione da parte delle opposizioni, declassando, in questo modo, l’intero Consiglio comunale ad organo di mero avallo”.

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