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Longo attacca Mongelli sul piano delle alienazioni dei beni comunali

Per il consigliere di minoranza il sindaco di Foggia favorirebbe soltanto alcuni imprenditori locali. Occhi puntati su eventuali variazioni di destinazione urbanistica

Sul procedimento per le alienazioni di immobili di proprietà del Comune, che finora hanno fruttato circa 10mln di euro, il consigliere di minoranza Bruno Longo, avanza sospetti e rivolge accuse pesanti al sindaco Gianni Mongelli.

In un passaggio della sua nota, che ha il suono di una missiva, Longo parla di "dissennate" agevolazioni urbanistiche a gruppi ben definiti di imprenditori. Lo stesso afferma che il sindaco avrebbe attivato un discutibile piano delle alienazioni di beni comunali conclusasi in maniera anomala tale da suscitare equivoci e sospetti anche sul futuro delle aree alienate. “Non vorrei – afferma Longo – che il sindaco abbia promesso variazioni di destinazione urbanistica ed aumenti di volumetrie di aree che con la destinazione d’uso originaria non sarebbero affatto vantaggiose per gli acquirenti".

Per il consigliere di minoranza le manovre di risanamento arricchirebbero soltanto alcuni imprenditori locali e non servirebbero a risanare il dissesto finanziario. Longo chiede espressamente quali provvedimenti concreti avrebbe assunto l’amministrazione comunale per evitare che le aree tipizzate dal PRG vigente, oggetto delle alienazioni, non subiscano  né varianti di destinazione urbanistica e né aumenti di volumetrie (vedi quartieri residenziali sorti presso il “Villaggio Artigiani”e “La Mongolfiera”)

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