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Problemi nella Lega foggiana: via il simbolo alle elezioni provinciali, primarie in affanno e Milano sconfessa Bari

Non potranno utilizzare il simbolo ufficiale i leghisti di Capitanata, non si capisce perchè. Intanto a Foggia non c'è ancora il candidato sindaco e sull'affaire Di Gioia Centinaio sconfessa Caroppo

Non è bastato il restyling della sede provinciale e cittadina, che da ieri ha messo su casa nel Quartiere Ferrovia (segnando così plasticamente un momento di netta cesura con la fase pre-commissariale targata Fariello-Cusmai), targando la nuova fase come "la rivoluzione del buonsenso". Non è bastato perché la Lega in Capitanata continua a scontare i problemi di sempre, acuiti dalle contestazioni che sono andate in scena ieri da parte di chi ha accusato il partito di essere diventato una “Forza Italia 2” (a guardare i volti che stanno entrando nel partito di Salvini), dai ritardi nelle scelte elettorali in quel  di Foggia (che dovrebbe prepararsi alle primarie ma che di fatto sarebbe ancora in alto mare: nulla di fatto ieri in una turbolenta segreteria cittadina convocata all’uopo quando mancano solo sei giorni al termine fissato per la presentazione delle candidature) e da quelle già compiute in altri territori, già portate all’attenzione del nazionale (leggi San Severo, con il placet che sarebbe giunto dal coordinamento alla candidatura di Primiano Calvo, colui che imbarazzò il partito all’indomani dell’inchiesta sui rifiuti “In Daunia Venenum”). (Tanto da costringere oggi il protagonista a fare un passo indietro: "Ringrazio il partito della Lega per la fiducia manifestata nei confronti della mia persona. Ma ritengo sia opportuno sostenere il candidato sindaco espresso dalla alleanza delle forze di centrodestra”. Matteo Fontanello, segretario della Lega di San Severo aggiunge: “la Lega non esprime nessuna candidatura a sindaco, pertanto rivolgo un appello alle forze di centrodestra di fare sintesi e scendere compatti per mandare a casa Miglio”). Una circostanza smentita su queste colonne dal segretario regionale, che a Foggiatoday dichiara: "La Lega di San Severo non ha indicato nessun candidato sindaco".

L'affaire Di Gioia: Centinaio vs Caroppo

E se il segretario regionale, Andrea Caroppo, si affanna a dispensare entusiamo e parole d'ordine per galvanizzare i suoi, bollando le problematiche come "fisiologiche in un partito", tanto più in uno tutto da costruire da queste parti, ad acuire le tensioni giungono alcune nuove. A partire dall’affaire “dimissioni Di Gioia”: ieri il segretario regionale Andrea Caroppo si è affrettato a bollare l’assessore dimissionario come “la peggiore espressione del governo regionale”, sbarrando, così, la strada a qualsivoglia ipotesi di ingresso nel partito di Salvini. Ma le dichiarazioni cozzano con quelle di un ministro di primo piano della Lega, Gian Marco Centinaio, titolare delle Politiche Agricole, molto amico di Di Gioia (si ricorderà il volo a Monza dell’ex assessore foggiano, reunion da cui partì il percorso di avvicinamento di Di Gioia alla Lega) che su Telenorba, ne “Il Graffio”, ha elogiato l’ex assessore foggiano, pregandolo di tornare su suoi passi: “Non posso che parlare bene dell’assessore Di Gioia, la mia speranza è di poterlo riavere al tavolo, anche perché abbiamo alcune partite importanti sulla Puglia che voglio risolvere e voglio risolvere con lui”. Centinaio sarà in Puglia il 31 gennaio, per quella data si augura Di Gioia cambi idea. E in un siparietto a mani giunte si lancia in un “Leo per favore cambia idea”. Una sconfessione dall’alto in piena regola, praticamente, della linea  del segretario regionale, rispetto a cui ancora non si registrano reazioni di Caroppo. Non pubblicamente, se non altro. Di Gioia è gradito alla Lega o no?

Foggia, fumata nera sul candidato sindaco

E mentre il centrodestra a Bari è in già in piena campagna elettorale, con candidati sindaci ufficiali e pronti a misurarsi coi gazebo, Foggia langue. Ieri la segreteria cittadina, dicevamo, si è conclusa infatti con un nulla di fatto. Ennesima fumata nera sul nome del candidato alle primarie (si faranno realmente?). Il tempo scorre, il 19 gennaio andranno depositate le candidature.  Il neonominato sub-commissario cittadino, Antonio Vigiano, aveva vergato un ordine del giorno che conteneva esplicitamente due oggetti: metodologia di selezione del candidato, istituzione di una commissione di valutazione delle candidature. Nessuno dei due accapi è stato evaso. Caroppo avrebbe invitato per l’ennesima volta ad aspettare le decisioni di Forza Italia (primarie o Landella candidato?), innescando il malumore generale. Acuito dal fatto di aver esautorato praticamente la segreteria foggiana dalle decisioni (segreteria che di fatto non esiste più, dal momento che è stata commissariata): “il nome da candidare lo decido io” avrebbe detto Caroppo agli astanti, riconoscendo loro un mero ruolo consultativo. Di fatto anche al subcommissario Vigiano. E potrebbe farlo: la Lega nello statuto mette la scelta dei candidati sindaco nelle mani del segretario provinciale, qual Caroppo, da commissario provinciale, è.“Mi auguro che sia la base ad indicare il nome del candidato, anche perché è la base che poi deve recarsi alle urne” dichiara oggi a Foggiatoday Antonio Vigiano, uno dei due candidati, assieme a Luigi Miranda (anche se ieri, nella turbolenza generale, avrebbe avanzato provocatoriamente la sua candidatura anche Joseph Splendido).

Per molti l’attendismo di Caroppo altro non sarebbe che una strategia per favorire Miranda, senza dover passare per una votazione interna.  “Il tempo sta passando, spero che non ne passi altro” continua oggi Vigiano, “anche perché sono convinto che tardare sia fare il gioco delle altre forze politiche. Ci vuole uno scatto di coraggio e lanciare la propria proposta”. Intanto il 19 è alle porte e nessun incontro prossimo è stato fissato. “Ci siamo aggiornati a qualche giorno” replica laconicamente il subcommissario. Certo è, per amore di verità, che l'attendismo riguarda tutti i partiti del centrodestra, in fase di stallo e grande confusione. Forza Italia su tutti.

Elezioni provinciali senza simbolo

Nell’immediato si è concentrati sulle elezioni provinciali. Ed anche qui la strada non è priva di grane. Pare infatti che la Lega non potrà utilizzare il simbolo storico di Alberto da Giussano (non se ne comprendono le motivazioni ancora) e dovrà risolversi ad inventarsene uno nuovo, che richiami la Lega senza però far uso di quello ufficiale. “La Provincia ci Lega” sarebbe l'ipotesi di nome con cui sarà depositata la lista domani. Non si escludono ulteriori modifiche.

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