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Tornano a volare gli stracci nella Lega, Fiore lascia sbattendo la porta: "Io vittima di vendetta"

L'ex capogruppo comunale di Foggia Alfonso Fiore lascia il partito. Questo pomeriggio la comunicazione che non sarà più capogruppo. Al suo posto il consigliere Antonio Vigiano. E volano gli stracci

“Lascio la Lega”. Ad otto mesi dall’ingresso festoso nel partito di Salvini assieme agli amici di viaggio Antonio Vigiano e Joseph Splendido, il consigliere comunale Alfonso Fiore a Foggiatoday fa sapere che straccerà la tessera e che da subito “sarà indipendente all’interno del consiglio comunale”. Motivo: questo pomeriggio è stato “declassato”. Convocato presso la sede di Piazza Lago, gli è stato comunicato che non sarà più lui il capogruppo al Comune di Foggia, bensì il suo consigliere Vigiano. “Ufficialmente perché bisogna dargli la giusta visibilità dal momento che sarà il candidato sindaco del partito a Foggia– rivela Fiore-; di fatto perché ho dato fastidio, ho combattuto Joseph Splendido per la segreteria provinciale, ho rilasciato dichiarazioni aspre nei confronti di Cusmai,  mi sono messo contro il segretario regionale. Quindi, come nei peggiori dei partiti, hanno messo in atto la loro vendetta”.  

Non c’è pace, insomma, nel Carroccio foggiano, destinato a registrare stracci che volano sin dall’epoca di Fanelli e Siorini. Fiore entrò in quella che era ancora “Noi con Salvini” nel novembre scorso assieme ai due consiglieri ex CapitAmata Civica. “Il gruppo più numeroso in una istituzione, per giunta capoluogo” si affrettò a salutare entusiasticamente il segretario regionale dell’epoca Rossano Sasso, “che darà risposte alle istanze dei cittadini foggiani, gravati da problemi di cui ad oggi nessuno si occupa”.

I problemi stanno sempre lì, in verità; l’incidenza del gruppo leghista non è pervenuta (salvo quando smentì la segreteria cittadina, che aveva già condiviso col sindaco l’ingresso nella giunta Landella in un eventuale rimpasto); di contro però è un registrarsi continuo di corse ad occupare candidature o poltrone. E di rotture di fronte ad aspettative disattese. L’ultima in ordine di tempo è quella di Fiore, che va ad assottigliare i numeri salviniani in aula (atteso che passaggi ufficiali ulteriori di consiglieri, seppur nell’aria, non si stanno concretizzando).

Per  lui la rottura è politica ma anche umana. “Pensavo di trovare una lega vicina ai valori di An che mi hanno sempre contraddistinto, ma in An c’erano persone serie. Questi qui non sanno neanche cosa sia la politica e la sincerità” affonda Fiore. Quindi il pensiero agli (ex) amici: “Mi dispiace soprattutto per Vigiano, credevo fosse un amico ed ho fatto tanto per lui, anche quando si è trattato di andare a Peschici da Landella per difendere una sua amica potenziale assessore. Ho fatto tanto anche per Joseph, che ho contribuito a far eleggere in Provincia e a cui ho fatto la campagna elettorale per le elezioni politiche. Sono stato ricambiato con questa moneta”. E’ convinto che senza di lui la Lega non prenderà più del 5% in città e rimarca come dalla sua parte ci siano sempre stati otto consiglieri sul territorio provinciale: “Non so cosa faranno ora, sicuramente sapranno che vado via e qualcosa accadrà”.

Attacca a testa bassa il duo Contini-Fariello, quindi, la stoccata finale, sibillina e pesante: “Mi hanno chiesto il casellario giudiziale per la corsa alla segreteria. Consiglio di andare a vedere quelli di qualche altra persona”. Per ora resterà indipendente, il momento politico è caotico e confuso: “Conviene così”. Antonio Vigiano è il nuovo capogruppo al Comune di Foggia. 

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