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Renzi sfida Emiliano puntando sul 'foggiano' Ivan Scalfarotto. Dirigente di Italia Viva: "Candidati e contiamoci in Puglia"

Italia Viva scommette tutto sul sottosegretario agli Affari Esteri. Il suo interessamento alle sorti della Regione stimola l'incoraggiamento dei sostenitori. A distanza già sfida il governatore uscente

Non c'è mai stato altro nome all'infuori di Ivan Scalfarotto. A parte la breve parentesi del Ministro Teresa Bellanova, sfumata in pochi giorni di febbraio. Italia Viva ha in testa solo il sottosegretario agli Affari Esteri con le radici ben piantate in Puglia per la presidenza della Regione. Il partito di Renzi qui giù non ha mai ragionato di altri profili. Lui si limita a ripetere - e a confermare anche oggi a FoggiaToday, senza ulteriori novità - le dichiarazioni già rilasciate sabato scorso a Repubblica: "in questo momento faccio il sottosegretario di Stato e nessuno mi ha chiesto di fare altro. Quindi la notizia per il momento non esiste". Per il momento. Ma il corteggiamento andava avanti da mesi.

Nell'ultima settimana, sui social, si è mostrato particolarmente interessato alle sorti puglesi e ha punzecchiato gli "amici" del Pd sulla legge regionale per la doppia preferenza che metterebbe fine allo "scandalo di un Consiglio regionale con sole 5 donne su 50. Per approvarla, basta calendarizzarla e votarla (a scrutinio palese)".

Solo ieri è tornato a bomba, sfidando a distanza il governatore uscente: "Al presidente Emiliano della parità di genere importa pochissimo, anzi nulla. Il perpetuarsi dei vecchi sistemi di potere è assai più funzionale al suo metodo proprietario di governo della Regione di quanto lo sarebbe un Consiglio rinnovato e aperto, con una presenza femminile paritaria. Per smentirmi, non si disturbi quindi Emiliano a fare dichiarazioni o comunicati stampa. Imponga invece alla sua maggioranza la calendarizzazione (e il voto palese, a evitare lo scherzetto dell’ultima volta) su questa norma entro pochissimi giorni". 

Le sue dichiarazioni hanno stimolato commenti di simpatizzanti e militanti che lo incitano a candidarsi alla carica di presidente ("Ivan ti aspettiamo", "Servirebbe una persona come te") e lui sembra compiacersene. "Ivan candidati e contiamoci in Puglia" scrive Gianfranco Morelli, dirigente di Italia Viva in Lombardia ma salentino. Magari sonda il terreno. Di certo, il partito, correrà da solo. L'ex premier ad Agorà ha stampato il suo manifesto e ha ribadito a chiare lettere il no a Emiliano, "simbolo di un Pd che non è il nostro".

Di lista (o liste), fino a quando non sarà designato il candidato presidente non se ne parla. E per quanto siano tutti "a disposizione", i coordinatori gradirebbero preservare il principio secondo cui chi fa le liste non partecipa alla competizione. Nomi per adesso non se fanno e non circolano. Neanche l'ombra. È prematuro parlare di candidature: solo una volta definita la cornice della coalizione, chi sceglierà di aggregarsi al progetto intorno a questa forza, si conosceranno le caselle da riempire.

A giorni alterni, albeggia e tramonta l'ipotesi di un terzo polo almeno in Puglia con Carlo Calenda (Azione) ed Emma Bonino (+Europa). L'ufficializzazione della candidatura di Italia Viva sarebbe una questione di giorni, ore addirittura, e a meno di colpi di scena "l'alternativa" a Emiliano sarà il foggiano Ivan Scalfarotto.

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