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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

INTERVISTA | PD, Gianluca Ruotolo ha le idee chiare: “Evitare il congresso provinciale”

Gianluca Ruotolo, tra i papabili nella corsa alla segreteria provinciale, esponente dell’area riformista di Speranza, raccoglie l’invito di Renzi circa una moratoria sulle politiche interne fino al referendum

I nomi restano, il tempo stringe. Il Partito Democratico in provincia di Foggia ha bisogno di superare la fase del comitato di reggenza, di mettersi alle spalle errori, querelle e incidenti di percorso che ormai da mesi mettono a dura prova la solidità dei democratici.

A FoggiaToday, Gianluca Ruotolo, esponente dell’area riformista di Speranza e tra i papabili alla guida della segreteria provinciale, in vista del referendum e del congresso nazionale anticipato alla primavera 2017, indica la strada da seguire: un direttorio che garantisca il pluralismo della aree politiche e non un congresso.

Ruotolo, dopo il referendum costituzionale si aprirà la fase congressuale del Partito Democratico, con il congresso che si dovrebbe tenere nella primavera 2017. Foggia a che punto è con la segreteria provinciale?

Alla luce delle indicazioni di Renzi, di anticipare cioè il congresso alla primavera 2017, e della richiesta al gruppo dirigente di una moratoria sulle polemiche interne fino al referendum, mi chiedo che senso abbia affrettare e forzare le cose per fare un congresso provinciale a luglio con un contesto politico che cambierebbe di lì a due mesi.

Quindi sta dicendo che andrebbe evitato il congresso

Sì, giusto

Ruotolo, però l’esperienza del comitato di reggenza nella gestione di alcune situazioni - vedi Candela e Vieste - è stata tutt’altro che felice. Non sarebbe meglio un organo politico?

Il comitato di reggenza è nato con più di un obiettivo, compreso quello di provare a capire se quello poteva essere un organismo capace di gestire la fase di transizione straordinaria, dalle dimissioni obbligate del segretario a una nuova fase, provando a cercare la massima unità possibile.

Infatti, questo però non è accaduto

Diciamo così, non mi sembra che ci siano le condizioni per arrivare a questo adesso

Quali erano gli altri obiettivi?

L’altro obiettivo era quello di risolvere alcuni nodi che c’erano in giro per il territorio, tant’è che in alcuni comuni non si sono ancora celebrati i congressi

Quindi conferma, niente congresso

Si, raccogliamo l’appello di Renzi, evitiamo di fare un congresso che ci fa contare non so su quali differenze politiche

Quindi bisognerà continuare con l’esperienza del comitato di reggenza?

No, dobbiamo fare un direttorio che ci porti al congresso nazionale che sia più in linea con la geografia politica regionale e nazionale, che garantisca cioè il pluralismo delle aree politiche

E’ anche vero però che una volta scelto il segretario provinciale non sareste obbligati a riandare a congresso. Dico bene?

Sì, questa è una cosa legittima, ma da Roma giungono notizie che in estate, al massimo in autunno, l’assemblea nazionale voterà delle modifiche allo statuto per la riorganizzazione dei livelli territoriali.

Sarebbe?

Con la riforma costituzionale il ragionamento che si fa a Roma è questo: dobbiamo tenere in fila il livello di organizzazione del partito con i livelli istituzionali di rappresentanza. Vale a dire: circolo e comune, regione e segretario regionale. Non avendo più le province, la dimensione intermedia cambierebbe, dalle federazioni organizzate dei comuni che appartengono alla stessa provincia alle federazioni che contengono i comuni che condividono il collegio dell’Italicum. Quindi ci sarà una tornata di congressi provinciali obbligatori.

Quindi lo schema politico con il quale si andrebbe a congresso non la soddisfa?

Quello di adesso non rispecchia la geografia con la quale ognuno di noi dovrà fare i conti fra tre mesi all’esito del referendum. Noi saremo con un piede nel congresso nazionale e il protagonismo, mi auguro, lo avranno le aree politiche. Non è questo invece lo schema con il quale noi oggi affronteremmo il congresso.

Ruotolo, lei personalmente ha sempre cercato di non inserirsi nel dibattito “fratricida” in merito alla segreteria provinciale. Perché?

Perché le contrapposizione erano spesso sull’esercizio dei ruoli

Però quando è venuto fuori il nome di Generoso Rignanese, cosa ha provato?

Guardi, io non aspetto una chiamata dall’alto. La prima domanda che mi faccio è se è utile oppure no celebrare un congresso con questo scenario politico, con questa geografia interna. E’ più utile che il PD accetti il consiglio che viene da Renzi, faccia una moratoria alle guerre interne e sposti la partita dopo il referendum.

La sensazione è che il direttorio altro non sarà che l’espressione delle ambizioni in vista della segreteria provinciale

Io sono uno di quelli che sta lavorando per la costituzione dell’area riformista in Puglia di Speranza. In uno schema del congresso in cui noi andiamo, con l’impostazione politica di Bordo-Piemontese che si scontra con quella di Elena Gentile, qual è lo spazio di protagonismo che un’area che ha un punto di vista può manifestare?

Dallo scontro a due si passerebbe però a uno scontro a tre, quattro….

Con la risistemazione delle cose per aree si avrebbe però uno scontro più evidente sulle impostazioni politiche, sui punti di vista. Verrebbe meglio fuori la natura politica delle divisioni o delle convergenze.

Oggi non è così quindi

Ovvio, perché così siamo imbrigliati in uno scontro tra i maggiori rappresentanti istituzionali del partito che non è in sintonia con la dinamica e la dialettica interna al partito a livello nazionale. Sarebbe fuori contesto, come se fossimo esclusi.

Ruotolo, ma dopo tutto, cosa la spinge a voler ricoprire questo ruolo?

Innanzitutto è una cosa che mi è stata sollecitata. Mi hanno fatto notare che in me ci sono due fattori che possono convivere bene

Vale a dire?

Sono un ragazzo di 33 anni, un dirigente che rappresenta il pezzo più vivo, la nuova generazione del Partito Democratico. In più ho una cultura politica solida

Ma qual è la sua idea di partito?

E’ un partito più reale, quindi a tre dimensioni: i valori, il programma o progetto e la profondità del radicamento

Può spiegarsi meglio?

Penso che soltanto con una base di valori evidente attorno alla quale aggregare sensibilità e interesse, e la costruzione di un progetto attorno al quale ci si confronterà con i soggetti portatori di interesse - non solo cioè con quelli che hanno una sensibilità valoriale e morale - si può costruire il processo di radicamento nella società.

Invece sui civici che idea ha?

Io credo che siano un pezzo fondamentale della nuova stagione del centrosinistra in Puglia che Emiliano ha immaginato come quel modo di andare oltre il recinto scontato dei partiti del centrosinistra.

Quindi, i civici dentro al PD oppure solo alleanze?

La mia domanda-richiesta è un’altra. Perché non ricostruiamo la coalizione del centrosinistra? I civici sono un pezzo del centrosinistra ma una cosa differente da noi

La composizione dell’assemblea regionale quanto inciderà, se inciderà, sul futuro della segreteria provinciale?

Fino a quando la dinamica politica della federazione sarà slegata a quella che è la dialettica interna alla Regione Puglia e al partito nazionale, è chiaro che noi non avremo la possibilità di andare in sintonia.

Quindi?

Così, non incide per nulla. Foggia non deve andare in un’altra direzione

Ruotolo, però diciamo anche che Foggia non ha fatto quello che avrebbe dovuto fare molto tempo prima

Ho capito, ma i contesti fanno le scelte. Perché, considerando la tempista, dobbiamo obbligarci ad uno scontro che sembra tutto personale?

Lusi alla Zaccagnino, Azzarone alla De Piccolellis. La segreteria potrebbe toccare all’ala gentiliana o a Bordo-Campo. Il fatto di essere molto legato a Paolo e Michele, ma di essere collocato a livello nazionale nell’area riformista di Speranza, non gioca a suo sfavore?

Io non mi devo collocare in modo da avere una scorciatoia per raggiungere una poltroncina in modo più agevole

Gioca però a suo sfavore chiedere un congresso provinciale sulle aree, essendo espressione di un’area di minoranza all’interno del Partito Democratico

Sarebbe ugualmente una dinamica di confronto politico chiara. Io sto dove stanno le mie idee non dove stanno i miei amici

Quando è uscito il nome di Rignanese, probabilmente la sintesi di due aree, la sensazione però è che l’abbiano scaricata

Capisco che si possa avere una lettura di questo tipo, è una cosa leggibile

Ma lei si è sentito scaricato?

No, assolutamente no, soprattutto perché non mi aspetto nulla da nessuno.

Però…

Però, se la ricerca del nome è la mediazione del gruppo degli amici di tizio con il gruppo degli amici di caio, senza che a questo corrispondano piattaforme, convinzioni e punti di vista politici chiari, noi facciamo un grande minestrone

Come giudica invece il PD cittadino e il lavoro svolto in Consiglio comunale?

Guardi, noi abbiamo bisogno di un partito che oggi non abbiamo e che non è il partito che c’era prima. Un partito che sia in grado cioè di riorganizzare in modo maggiormente incisivo il lavoro dei consiglieri comunali

Quindi è un problema di impostazione-organizzazione e non di persone

Il partito deve avere la forza, l’abilità e l’intelligenza, la maturità di darsi un’organizzazione tale che possa valorizzare le persone per quello che sanno fare.

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