rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

'Rottamazione delle cartelle', Mainiero avvisa il Comune: "Raccomandate illegittime, le revochi in autotutela"

In questi giorni, 26mila contribuenti si sono visti recapitare una raccomandata per il sollecito pagamenti di cartelle e ingiunzioni inevase all’ex concessionario Gema Spa. "Comunicazione 'viziata' da elementi di illegittimità"

“Con una interpellanza urgente ex art 35, inoltrata anche alla Corte dei Conti, ho provveduto a chiedere al sindaco di Foggia la revoca in 'autotutela' della lettera raccomandata con cui l’amministrazione Landella ha invitato circa 26mila contribuenti foggiani ad accedere alla procedura di 'definizione agevolata delle entrate comunali non riscosse', la cosiddetta 'rottamazione delle cartelle', relativamente alle risultanze trasmesse dall’ex concessionario Gema Spa per cartelle/ingiunzioni”.

Così Giuseppe Mainiero, capogruppo di Fratelli d’Italia - Alleanza Nazionale, che ha evidenziato come la comunicazione, oltre ad essere “viziata” da elementi di assoluta illegittimità, è priva dei requisiti essenziali di un atto interruttivo dei termini della prescrizione (nella missiva non vi sono richiami ai precedenti atti, date di notifiche...), dal momento che la stessa è stata trasmessa fuori tempo massimo: il termine ultimo per accedere alla procedura agevolata, infatti, era il 2 maggio 2017, termine ampiamente superato dalle notifiche delle lettere raccomandate che in questi giorni stanno giungendo ai contribuenti.

"Ma si si sa - continua il consigliere - il caos amministrativo generato da Landella e dalla sua Giunta riesce sempre a superarsi. Dopo aver distrutto il rapporto di fedeltà fiscale con il contribuente, che ormai non riesce più ad orientarsi, vedi vicenda giudiziaria con il concessionario Aipa-Mazal; vicenda che ha provocato il collasso delle entrate, segnalato dalla Corte dei Conti e dal Collegio dei Revisori che per questo motivo ha espresso parere negativo al Bilancio Consuntivo 2016, ancora non approvato nonostante la diffida prefettizia. Bene, oggi si tenta di correre ai ripari, ma come sempre accade ai tempi di Landella, la toppa è peggio del buco”.

"Il tentativo di fare cassa con chi ci casca riesumando i ruoli coattivi, tra l’altro dopo averli fatti prescrivere, sono ruoli che giacciono nei cassetti polverosi del Comune di Foggia da oltre 4 anni, probabilmente serve solo a dare un segnale alla Corte dei Conti che ha evidenziato l’inerzia rispetto al punto, per scongiurare che la stessa addebiti il palese danno erariale cagionato all’Ente", continua Mainiero. "Ma la cosa che più sconcerta è il livello di dilettantismo con cui si sperperano le risorse dei Contribuenti foggiani ormai esasperati: infatti, senza alcun esame o riesame di quei ruoli coatti (attività istruttoria necessaria se si volevano aggredire in maniera efficace quei ruoli) si invia a circa 26mila contribuenti una missiva raccomandata  (costata circa 80mila euro) priva di qualsiasi elemento che possa qualificare l’atto amministrativo”.

EX GEMA, L'ASSESSORE TUCCI: "OPERAZIONE CORRETTA E DOVEROSA"

Il consigliere evidenzia nella sua interpellanza “la materiale ed obiettiva inqualificabilità dell’atto amministrativo. Invero, essa se da un lato avverte della facoltà di accedere alla definizione agevolata secondo la deliberazione del Consiglio Comunale n. 1 del 30/01/2017, nel contempo contraddice la medesima, posto che la ridetta deliberazione statuisce, all’art. 3 del regolamento ad essa sotteso, che la domanda di definizione agevolata potrà essere proposta entro il termine del 02 maggio. In tale prospettiva, ritenendo che la nota ponga serie ed obiettive difformità a fronte del deliberato innanzi citato, la detta raccomandata in alcun modo può ritenersi ascrivibile ad un invito al contribuente all’accesso al predetto istituto".

"Una diversa lettura, qualificherebbe la missiva quale 'avviso bonario' al contribuente che deve recare, a pena di annullabilità, il dettaglio e la specifica della pretesa erariale. La detta non riconducibilità della missiva al modello legale, è da ritenersi forviante per il contribuente che, genericamente, ha conoscenza solo ed unicamente un debito - presunto - verso l’amministrazione richiedente. Sempre in termini di inqualificabilità si osserva che è posta confusione finanche in ordine alla generica dicitura 'ingiunzione di pagamento/cartella' che ex lege seguono strade oppositive ben diverse tra loro".

Si tratta di un atto, continua Mainiero, "obiettivamente illegittimo per le seguenti motivazioni: incertezza assoluta sull’identificazione del tributo (mancata indicazione dell’anno di riferimento e della identificazione stessa del tributo), incertezza assoluta circa l’atto presupposto (generica indicazione: imposte e tasse comunali, ovvero, violazione codice della strada), inesistenza del credito per intervenuta inesigibilità del tributo e inesistenza del credito per prescrizione del tributo medesimo. Ancora, inesigibilità del credito per intervenuta prescrizione della cartella/ingiunzione fiscale, intervenuta decadenza sull’esecutività/esecuzione del ruolo, omessa indicazione dell’impugnabilità della pretesa tributaria locale e omessa indicazione del termine per la proposizione della domanda di tutela giurisdizionalee mancata indicazione del responsabile del procedimento".

"Ecco perché in questi giorni ho definito quella comunicazione/invito raccomandata una  'letterina' - conclude Mainiero - di cui ho chiesto all’Amministrazione Landella di procedere in autotutela all’annullamento dell’atto amministrativo de quo, posto che le missive inoltrate ai circa 26000 contribuenti, essendo atti impugnabili nelle sedi giurisdizionali, comporterebbero per l'Ente da un lato un carico contenzioso di particolare importanza, dall'altro lato una più che prevedibile soccombenza della stessa amministrazione e con certa condanna del Comune oltre che alle spese di giudizio, per l'evidente assenza di rispondenza della missiva al modello legale, ad un probabile condanna ex art. 96 cpc (lite temeraria)".
 
"A latere delle valutazione di competenza giurisdizionale - conclude Mainiero - consta certamente che l'assenza di un esame, o riesame, delle missive inviate ai contribuenti certamente comporta per l'Amministrazione un danno erariale di non poca importanza, da aggiungersi ai costi già sostenuti dalla stessa (circa € 80.000) per la predisposizione e inoltro delle raccomandate non conformi ai modelli legali, i cui "vizi" che, come evidenziato in precedenza, lo renderebbero annullabile".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

'Rottamazione delle cartelle', Mainiero avvisa il Comune: "Raccomandate illegittime, le revochi in autotutela"

FoggiaToday è in caricamento