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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

'Decreto salva banche', De Leonardis accende i riflettori sui 37 dipendenti di Apulia Prontoprestito

Interrogazione urgente del consigliere regionale per sostenere i 37 dipendenti di Apulia Prontoprestito nella vertenza che li vede da tempo impegnati per salvare il proprio posto di lavoro

De Leonardis: 'Salvare i 37 dipendenti di Apulia Prontoprestito tagliati fuori dal decreto salvabanche'

Il consigliere regionale Giannicola De Leonardis ha presentato questa mattina un’interrogazione urgente all’assessore al Lavoro Sebastiano Leo e al presidente della Giunta regionale Michele Emiliano per sostenere i 37 dipendenti di Apulia Prontoprestito, per gran parte della provincia di Foggia, nella vertenza che li vede da tempo impegnati per salvare il proprio posto di lavoro. 

“Apulia Prontoprestito spa è nata nel dicembre 2004 come costola di Banca Apulia, e si è occupata negli anni dell’erogazione dei finanziamenti attraverso una rete di intermediari operanti sull’intero territorio nazionale, con quotazione in Borsa. La crescita della società è stata esponenziale, fino a raggiungere nel 2008 oltre 1 miliardo di finanziamenti erogati e la collocazione tra i principali operatori nazionali. Poi ha operato un importante processo di ristrutturazione interna, con l’istituzione di comparti specifici e l’aumento conseguente del proprio personale prima attraverso forme interinali e poi con processi di stabilizzazione, passando dalle 13 unità nel 2006 alle 37 nel 2016. Nel maggio 2010 Banca Apulia è stata poi assorbita dal gruppo Veneto Banca: Apulia Prontoprestito avrebbe dovuto essere a sua volta incorporata in Banca Apulia, con approvazione arrivata nei rispettivi Consigli di Amministrazione, ma l’operazione non è mai avvenuta” ha ricordato De Leonardis.

“Veneto Banca ha vissuto una grave crisi, sfociata nella sua messa in liquidazione coatta amministrativa il 25 giugno 2017, dopo l’entrata in vigore del decreto legge n. 99, il cosiddetto ‘Salva Banche’, che ha previsto anche il transito della parte attiva delle due banche interessate e di gran parte delle maestranze, pari a circa 10mila unità, alle dipendenze di Intesa San Paolo spa” ha continuato. “L’emanazione del decreto ‘Salva Banche’ ha però sospeso definitivamente il progetto di fusione di Apulia Prontoprestito nella propria controllante Banca Apulia, e sancito il mancato transito del personale alle dipendenze di Intesa San Paolo, a differenza di quanto accaduto al personale di Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, Banca Apulia e Banca Nuova. E paradossalmente, mentre 37 dipendenti qualificati vivono una situazione professionale e lavorativa drammatica, un accordo sindacale di Intesa San Paolo siglato il 21 dicembre 2017 ha previsto nuove assunzioni per circa 1.500 lavoratori”, ha spiegato ancora De Leonardis. 

Da qui l’interrogazione, per accendere anche in Puglia i riflettori su questa vertenza, “essendo diventato un caso nazionale il salvataggio delle ex banche popolari venete, con un notevole esborso di risorse pubbliche”. Per sapere se e quando l’esecutivo regionale intenda incontrare “ i Commissari Liquidatori e il management di Intesa San Paolo, per estendere anche ai lavoratori di Apulia Prontoprestito le garanzie offerte ad altri colleghi”; e “quali azioni mettere in atto per scongiurare la perdita del loro posto di lavoro”.

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