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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Forza Italia barcolla anche a Foggia. Riontino va via deluso: "Serviamo alla bella vita di qualcuno"

Il Cavaliere perde sempre più pezzi anche nel foggiano. E perde anche i giovani. Ieri le dimissioni del coordinatore provinciale dei giovani azzurri. Partito disorientato, rinviato il tavolo regionale: dove va FI?

“A malincuore e dopo mesi di riflessione ho preso la decisione, certamente non facile, di dimettermi da coordinatore provinciale dei giovani azzurri e di disimpegnarmi da Forza Italia. E non è facile per chi come me è nato politicamente con il mito di Silvio Berlusconi, e con un’unica bandiera, quella di Forza Italia”. L’addio è del giovane zapponetano Vincenzo Riontino, dimessosi ieri da Forza Italia e da coordinatore provinciale dei giovani azzurri. E acuisce quella percezione, fondata, del fuggi fuggi appena cominciato del fu-partito del Cavaliere. Anche a Foggia. Perché, se se ne vanno i giovani, il partito non ha più futuro.

I sondaggi sono ormai inclementi e hanno eroso qualcosa come sei punti percentuali in soli sette mesi, portando gli azzurri dal 14% del 4 marzo al neanche l’8% odierno. La Puglia forse sta un pochino meglio, la Capitanata è sempre riuscita a tirare la carretta col lavoro infaticabile di Raffaele Di Mauro. Ma non è facile spendersi per un soggetto politico che non si capisce più in quale direzione stia andando. Sempre che una direzione la abbia. Le parole, poi, di Silvio Berlusconi di domenica scorsa, quando ha mandato messaggi espliciti al Pd paventando una deriva dittatoriale col governo gialloverde (con tanto di risposta al fiele di Matteo Salvini, che ha paragonato il padrone di Arcore ad un frustrato di sinistra), hanno fatto il resto: i territori sono in subbuglio, dove vuole  andare a parare Silvio Berlusconi? Lo spettro del PD è il più grande incubo in queste ore dei cattolici moderati, dei cattolici conservatori, che guardano attentamente a Salvini e all’intesa sui territori col centrodestra: reggerà? L’uno-due che i due leader si sono scambiati è per molti il canto del cigno suonato alle coalizioni tradizionali il 4 marzo scorso: è lì, dicono, che tutto è cambiato. Ed è così che tra numeri in picchiata, elezioni alle porte e postazioni (quelle poche che simili cifre riescono a garantire) già ipotecate per i prossimi 5 anni almeno dai “mister preferenze” o dagli amici del Cavaliere, chi ha tirato la carretta sino ad oggi di continuare a farlo proprio non ci sta più. Tanto più che la Lega è in crescendo e nei territori ha appena iniziato a strutturarsi (e a Foggia anche a dividersi): saltare oggi significherebbe riuscire a guadagnarsi un posto al sole, fosse anche un pallido sole di novembre. Ma la lega non è per tutti. Non per chi, almeno, è cresciuto a pane e centrodestra moderato e conservatore.

Il sentimento che pervade gli azzurri di periferia, soprattutto i giovani, è quello descritto nelle parole di Riontino nel suo post di addio. “Ho fatto enormi sacrifici – scrive-, ho speso tanto tempo, e in cambio ho ricevuto un bagaglio politico, di valori e di ideali, davvero immenso. Ci credevo, ci tenevo, ero “innamorato”, per me Forza Italia era una questione sentimentale, affettiva. E proprio per questo, oggi, la delusione è sicuramente più forte. Perché Forza Italia è diventata qualcosa di diverso, qualcosa per pochi, rinunciando a rappresentare il sogno degli italiani. Mi addolora questa scelta, ma non si può più far finta di niente”. 

Politicamente vicino a Giandiego Gatta, Riontino si scaglia contro "quelli di sempre" e che non lasciano spazio ai giovani: “Io continuerò a fare politica - scrive- battendomi ogni giorno per il bene del territorio, e non più per il “bene” di qualcuno che si serve del nostro impegno per trascorre momenti di “bella vita”. Un partito diventato utile solamente a garantire posti ad amici e fidati, senza più una visione. Non mi appartiene più questo mondo. Ho un’altra idea di politica, quella con la P maiuscola, quella di strada, quella vera, quella vicina alla gente. Quella che una volta era anche di Forza Italia, ma che già da un po’ non lo è più. Oggi, con grande rammarico, è arrivato, anche per me, il momento di dire basta e voltare pagina. Dedicherò la mia passione e il mio impegno solamente per la mia terra e la mia gente. Solo loro possono motivarmi ad andare avanti con forza e determinazione”.

C’è chi intravede un passaggio pronto nella Lega in quelle parole, chi semplicemente un momento di grande disorientamento. Molto legato a Raffaele Di Mauro, segretario provinciale di Forza Italia, Riontino lo avrebbe messo al corrente prima della sua uscita pubblica. Un duro colpo per il segretario provinciale, che dovrebbe cominciare a porsi qualche domanda e forse a chiarire in che direzione sta andando Forza Italia. 

Probabilmente dovrebbe farlo anche il nuovo regionale, Mauro D’Attis, del quale, al momento, l’unica notizia che si ha è la sospensione temporanea del tavolo regionale di contrattazione sulle amministrative prossimi nei comuni pugliesi. Un modo per prendere tempo, in attesa di conoscere territori e situazioni. Ma, più realisticamente, anche per capire quale sarà il destino prossimo della coalizione di centrodestra. Altamente probabile che tutto tacerà almeno fino alla fase congressuale, prevista per febbraio 2019.

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