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Province a secco, a rischio scuole e strade. Cera: “La Regione faccia da tramite col Governo”

L'allarme: c'è il rischio che il crescente disagio degli enti provinciali finisca per causare ulteriori disagi ai cittadini, visto che scuole e strade sono servizi fondamentali per le famiglie e per i lavoratori

Meno di un mese fa il presidente dell’Upi (Unione province italiane) aveva lanciato l’allarme: le Province sono a secco e la mancanza di fondi rischia di pregiudicare la manutenzione delle strade e delle scuole, mettendo a rischio anche gli stipendi dei dipendenti.

L’allarme era finito anche in una lettera indirizzata al presidente Mattarella e in una serie di interpellanze parlamentari per chiedere di fare chiarezza sul procedimento di rilancio delle Province, posto l’esito del voto referendario del 4 dicembre scorso.

Le Province non riescono più a garantire l’erogazione dei servizi e fanno sempre più fatica ad assolvere ai compiti che la Costituzione ha dato loro, mentre dal Governo tardano ad arrivare risposte sulla distribuzione dei fondi, considerando che in Italia oltre 5000 chilometri di strade provinciali sono chiuse per smottamenti, e il 50% di strade interne, quelle più soggette a carenze manutentive, hanno limiti di velocità e transiti a senso unico alternato per smottamenti, mancanza di sicurezza nella circolazione o più semplicemente per buche, mai riparate.

C’è il rischio che il crescente disagio degli enti provinciali finisca per causare ulteriori disagi ai cittadini, visto che scuole e strade sono servizi fondamentali per le famiglie e per i lavoratori. "In provincia di Foggia la situazione è seria ma non drammatica - spiega Napoleone Cera, presidente dei Popolari in Consiglio Regionale - anche se non mancano criticità, come per le strade dei Monti Dauni, pure oggetto di un finanziamento della Regione Puglia, e del Gargano, dove bisogna fare i conti con smottamenti in molti tratti stradali che non rappresentano un bel biglietto da visita per la stagione estiva, con migliaia di turisti che invaderanno le strade del Promontorio".

"D’altra parte la giusta rivendicazione di un rinnovato ruolo per le Province non deve scatenare il ritorno alle vecchie abitudini. Lo avevo denunciato nell’aprile scorso: bene il rilancio delle Province, ma bisogna evitare il “provincificio”, ovvero la corsa alle poltrone per recuperare posizioni perdute. In questo senso occorre dare risposte veloci alle esigenze dei territori, cominciando a garantire sicurezza per strade e scuole, ma anche evitando inutili ritardi burocratici e meline parlamentari. Per questo invito il Governo regionale pugliese - continua Cera - a farsi carico di una iniziativa di sensibilizzazione nei confronti del Governo per condividere l’allarme lanciato dal presidente dell’Upi e venire incontro alle esigenze dei cittadini".

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