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Patto per la Puglia, Fast non vuole le briciole: “Senza infrastrutture non si va da nessuna parteˮ

Sul versante infrastrutturale, solo una ʻmanciaʼ per la Capitanata. Cancellato il completamento del progetto del Treno-Tram a Foggia, rendendo monca l'intermodalità del nuovo Nodo foggiano e negli altri comuni della pentapoli

La FAST non ci sta alla notizia del Patto per la Puglia, che individua, sul versante infrastrutturale, una piccola ʻmanciaʼ per la Capitanata e cancella del tutto il completamento del progetto del Treno- Tram in ambito urbano a Foggia, rendendo monca l’intermodalità prevista nel nuovo Nodo foggiano e negli altri comuni della pentapoli.

“Continuiamo a privilegiare una Puglia che viaggia a due velocità, in cui ad essere penalizzata è sempre e solo la Capitanata”, fa sapere la Segreteria provinciale della FAST Foggia, attraverso le parole di Domenico Santodirocco. “Il nostro territorio, strategico dal punto di vista logistico e del turismo, senza infrastrutture e trasporti - prosegue Santodirocco - non va da nessuna parte”.

La ʻmanciaʼ concessa fa giungere 3 milioni di fondi alle Tremiti e 30 ai Monti Dauni per la viabilità, sui circa 630 milioni di euro dedicati agli interventi infrastrutturali, pari a solo il 5% per la Capitanata, mentre al contrario il resto delle risorse è suddiviso tra le province di Taranto e Lecce e soprattutto alla città metropolitana di Bari per molti interventi infrastrutturali, dal potenziamento/completamento della metropolitana di superficie esistente, a elettrotreni, strade e sistemi tecnologici, mentre Foggia resta esclusa in maniera discriminatoria dai finanziamenti, contrariamente a quanto previsto alla programmazione regionale nel settore trasporti 2015-2019.

PATTO PER LA PUGLIA, COSI' NON VA BENE

Il Treno Tram era uno tra i maggiori progetti inseriti nella programmazione di “Area Vasta – Capitanata 2020”, condivisa a livello territoriale. Si tratta di un intervento di particolare rilievo per ragioni turistiche e infrastrutturali, peraltro in avanzato stato di realizzazione e perfettamente coerente con le indicazioni previste nell’allegato del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture al Def 2016, senza contare la questione della stazione dell’alta capacità e alta velocità, che diventa esigenza vitale per un territorio già in sofferenza dal punto di vista economico e delle frontiere occupazionali.

"Il Presidente della Regione Puglia Emiliano, e i due assessori regionali Di Gioia e Piemontese hanno fatto incetta di voti in Capitanata, ma penalizzano fortemente e ancora una volta il nostro territorio. Almeno ritardatario e sicuramente imbarazzante il silenzio delle istituzioni locali, a partire da quello del Presidente della Provincia di Foggia Miglio. Naturalmente ci auguriamo - conclude la FAST - che almeno stavolta il nostro punto di vista venga ascoltato e considerato, a tutela dell’intera Capitanata. In caso contrario siamo pronti ad una serie di iniziative per far luce sulla questione e coinvolgere lavoratori e cittadini”.

Le ricadute negative su tutto il sistema produttivo del territorio sono ingombranti: a partire dall’abbassamento della qualità dei servizi, alla completa indifferenza verso i parametri di sostenibilità ambientale e della mobilità inclusiva. La FAST, rimasta inascoltata, aveva già segnalato tale pericolo più volte alla stessa Regione Puglia, soprattutto attraverso l’ultimo documento contenente le Osservazioni sul Piano attuativo del Piano Regionale dei Trasporti 2015 – 2019 e di Piano Triennale dei Servizi 2015 – 2017, senza dimenticare il cruciale raddoppio della Tratta Termoli – Lesina con la velocizzazione della Direttrice Adriatica e la grande incognita riguardante la realizzazione della linea Alta Velocità/Capacità tra Bari e Napoli.

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