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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Ma quale stato d’emergenza, il Governo dimentica il Gargano alluvionato

Nel provvedimento del Consiglio dei Ministri sul pagamento dei tributi statali alle regioni colpite da calamità naturali, non figurano la Puglia e il Gargano. Dura presa di posizione dell'on. Bordo e del senatore Tarquinio

Ma quale stato d’emergenza ed esenzione delle imposte, il Governo dimentica il Gargano colpito e tramortito dall’alluvione dei primi di settembre. Eppure ci furono ingenti danni e due vittime. E non mancarono le promesse del premier Matteo Renzi, in visita a Peschici.

Sulla questione si stanno esprimendo in tanti, a partire dall’on. Michele Bordo, presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera ed esponente del Partito Democratico: “Sono certo che il Governo non si è dimenticato e interverrà rapidamente per mantenere gli impegni assunti a suo tempo con i cittadini e le imprese. E' però grave che, a oggi, non siano ancora state trovate le risorse necessarie per dichiarare lo stato di emergenza. Il Gargano non può aspettare ancora a lungo per fronteggiare i primi interventi indispensabili per tornare alla normalità. È poi incomprensibile che, nella Legge di Stabilità approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, il Gargano non risulti nella lista delle zone esentate temporaneamente dal pagamento delle imposte”.

L’onorevole di Manfredonia ha aggiunto: “È dunque necessario che il Governo faccia ogni sforzo per trovare le risorse e dichiarare immediatamente lo stato di emergenza, anche attingendo al fondo a disposizione del ministero dell'Economia per le spese impreviste. Non possiamo infatti aspettare lo Sblocca Italia, dove sono stati previsti 100 milioni di euro per le emergenze, perché la sua approvazione richiederebbe troppo tempo. Un tempo che, evidentemente, le zone colpite non possono aspettare”.

E concluso auspicando un immediato intervento: “Da una prima lettura della Legge di Stabilità, inoltre, nella sezione in cui si fa riferimento al rinvio del pagamento delle imposte per i comuni colpiti da calamità alluvionali ho notato che non c’è la Puglia. Nessun riferimento al Gargano. Spero che si tratti di una semplice svista e che la lista delle regioni e dei comuni venga aggiornata rapidamente includendo anche le zone della provincia di Foggia. Diversamente sarebbe un fatto molto grave da correggere immediatamente”.  

Sul provvedimento con il quale ieri il Consiglio dei Ministri ha disposto il differimento dei termini di pagamento dei tributi statali in Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia, cioè nelle regioni colpite dalle calamità alluvionali, escludendo clamorosamente  il Gargano, gli fa eco il senatore di Forza Italia, Lucio Rosario Tarquinio: “Quando avevamo previsto che la calata di politici sul Gargano si sarebbe rivelata poco più di una passerella ad uso e consumo propagandistico non ci sbagliavamo. I fatti, come sempre, si sono incaricati di darci ragione. Una decisione incomprensibile e grave, che dimostra in modo chiaro ed inequivocabile la completa assenza di attenzione che il Governo nazionale, in tutte le sue componenti, riserva al nostro territorio. A più di un mese dall’alluvione che ha messo in ginocchio il Gargano, l’esecutivo stila dunque la sua personale lista delle emergenze, come se in Puglia ed in provincia di Foggia ci fossero italiani di serie B”.

L’esponente forzista foggiano aggiunge. “Eppure proprio nei giorni più drammatici dell’emergenza il presidente del Consiglio Matteo Renzi, accompagnato dal segretario regionale del PD, Michele Emiliano, ha fatto visita alle popolazioni del Gargano, come al solito producendosi in annunci e promesse. Poco prima del suo arrivo avevo invitato il Governo a proclamare lo stato di emergenza ed a disporre celermente la sospensione dei tributi per le aree alluvionate. Avevo cioè invitato il premier a compiere un atto concreto, che non fosse soltanto la solita passerella a beneficio di fotografi e televisioni. Al netto delle belle parole di chi nel governo dovrebbe rappresentare il nostro territorio e difenderne le ragioni, però, nulla si è mosso”.

E conclude, non senza polemiche: “Rilevo dunque, non senza rammarico, che il Gargano, spente le luci della ribalta mediatica e scattati gli ultimi selfie, è stato cancellato dall’elenco delle priorità. A mantenere alta l’attenzione su questa catastrofe che ha travolto l’industria turistica e quella agricola, che ha distrutto case e provocato la perdita di vite umane, siamo rimasti soltanto noi di Forza Italia, a cominciare dall’On. Raffaele Fitto. In Europa e in Parlamento siamo rimasti soltanto noi a produrre interrogazioni per ricordare al governo la gravità di questo dramma ed a presentare emendamenti con cui indicare dove si possono recuperare le risorse economiche per la ricostruzione. Nei prossimi giorni il gruppo di Forza Italia al Senato presenterà una mozione specifica ed un emendamento alla Legge di Stabilità con i quali si spiegherà dove reperire i finanziamenti da destinare al post-alluvione sul Gargano. Noi non ci fermeremo. Perché a differenza di Matteo Renzi e Michele Emiliano, campioni di sterile retorica, noi sappiamo dare valore agli impegni e all’amore per la nostra terra.

A placare gli animi ci pensa il sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi e responsabile dell’Ufficio Politico del Pd pugliese Ivan Scalfarotto: “Con ogni probabilità già lunedì il Consiglio dei Ministri delibererà lo stato di emergenza per i territori del Gargano colpiti dalla recente alluvione, e in questo senso si sta lavorando. Di concerto con il prefetto di Foggia Luisa Latella, mi sono tenuto in costante contatto con il Ministero dell’Economia, la Protezione Civile, l’Unità di Missione di Palazzo Chigi per il dissesto idrogeologico, e sono in grado di dire che la declaratoria dello stato di emergenza conterrà una prima dotazione di fondi per gli interventi più urgenti.

Non è stato possibile estendere al Gargano il rinvio del pagamento delle imposte disposto per altri centri, perché la norma è applicabile solo nell’immediatezza dell’evento calamitoso. Non ha lo scopo di soccorrere i danneggiati, tanto è vero che non comporta alcuno sgravio, ma solo un rinvio, bensì di evitare che l’irraggiungibilità degli uffici pubblici o il malfunzionamento dei servizi dovuto all’emergenza crei pregiudizio al contribuente.

La dichiarazione dello stato di emergenza deve rappresentare il primo doveroso passo di un percorso di risanamento che dobbiamo rendere celere ed efficace, e per il quale tutte le istituzioni ed i poteri pubblici sono chiamati a svolgere il loro ruolo. I sacrosanti diritti e le comprensibili ansie delle popolazioni garganiche colpite devono indurci ad operare presto e bene, evitando, nei limiti del possibile, contrapposizioni e polemiche, che su temi del genere sono quanto mai fuori luogo.”

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