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Landella caccia Amorese dalla Giunta e spacca il centrodestra. Il suocero Bruno Longo replica: "Equilibri già precari"

Estromesso dall'esecutivo l'ormai ex assessore Claudio Amorese, Bruno Longo punito: "Era nell'aria. Questione squisitamente elettorale"

Bruno Longo apprende a mezzo stampa della decisione del sindaco Franco Landella di ritirare le deleghe al genero Claudio Amorese: "Non ne so niente. Ma era nell'aria". A caldo, il consigliere comunale prova a ipotizzare le ragioni. "Mi pare di capire che, per sua stessa ammissione, la questione di Claudio Amorese sia intimamente legata al fatto che io abbia lasciato Forza Italia. Credo che la scelta sia dettata da una faccenda squisitamente elettorale per il mio ingresso in Fratelli d'Italia con la candidatura alla Regione".

La defenestrazione di Claudio Amorese si configurerebbe come una punizione, e non è escluso, sempre nel campo delle ipotesi, che le motivazioni siano ascrivibili anche alla collocazione di Michaela Di Donna e al sostegno alla sua candidatura. Ma Bruno Longo distingue i due piani: una cosa sono le Regionali, altra cosa l'assessorato, riscontro del contributo al risultato elettorale. "La confusione dei due piani è una cosa singolare. Ritengo di non aver minato la maggioranza in alcuna maniera, anzi sono tra i fautori della sua tenuta. Forse, è anche un modo per depotenziare la mia campagna elettorale".

Longo rispetta sì le scelte del primo cittadino ma non le condivide. Anzi, teme che l'estromissione dall'esecutivo di Palazzo di Città del genero Claudio Amorese possano minare equilibri "già precari nel centrodestra".

Quindi, aggiunge il candidato alla Regionali del partito di Giorgia Meloni: "Il problema è di natura politica e questo ha a che fare anche con assetti interni alla maggioranza stessa. In questo momento vorrei chiedere spiegazioni al sindaco, come si fa in questi casi, e informerò il partito delle decisione che ci aspettavamo da tempo".

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