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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Rifiuti, Cislaghi: “Applicare leggi regionali e i regolamenti comunali”

Per il segretario del circolo Prc "Che Guevara, "L'emergenza rifiuti del capoluogo dauno non è altro che un remake di quella di Napoli"

Rifiuti abbandonati e lasciati in strada per l’assenza degli automezzi di raccolta, una serie fallimentare di piani straordinari, la discarica stracolma e il mal funzionamento dell’impianto di biostabilizzazione. Per il Prc sono queste le vere ragioni dell’emergenza rifiuti a Foggia. "L’emergenza rifiuti del capoluogo dauno è quindi un remake di quella di Napoli" afferma Giorgio Cislaghi.

Sempre per il Prc, "per evitare di fare la stessa fine del capoluogo campano, toccherebbe applicare la legge regionale Puglia del 13 agosto 1993, n. 17 con modifiche ed integrazioni introdotte dalla legge regionale Puglia 18 luglio del 1996, n. 13 recepite dal Regolamento dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani del comune di Foggia".

Legge regionale e regolamento comunale prevedono la differenziazione dei rifiuti tra secco ed umido, articolo 7 legge regionale e articolo 20 del regolamento comunale. "Resta da individuare solo quale modalità sia più opportuna per il servizio di spazzamento e lavaggio strade, art. 26 comma 3 punti a e b, per il cui espletamento ci sentiamo di suggerire il ripristino dell’operatore addetto allo spazzamento di zona ed un servizio di lavaggio strade da effettuarsi ogni due settimane, a giorni fissi, prevedendo il divieto di posteggio durante le operazioni. Per quanto riguarda i tipi di contenitore, la frequenza e le modalità e sistema di raccolta, oltre a quanto stabilito da leggi e regolamenti, vi sono anche le norme UNI e CEN"

Il Prc chiede “come mai sino ad oggi non si sono applicate leggi regionali e regolamenti comunali”. Il segretario del circolo “Che Guevara” esorta il sindaco a presentare il piano di riordino delle società partecipate e ad avviare un confronto con i sindacati per affrontare, per tempo e con soluzioni condivise, il problema della ricollocazione dei lavoratori nelle nuove società.

Il tempo perso ha permesso il montare di situazioni, come l’emergenza rifiuti, in cui fenomeni criminali possono trovare terreno fertile e non basta mettere un vice prefetto ad amministrare l’AMICA per scongiurarli. Gli incendi dei cassonetti pieni di immondizia, danno un chiaro segno d’allarme a cui la città deve rispondere con fermezza accelerando la soluzione dell’emergenza rifiuti. Per arginare il fenomeno riteniamo inutile la nomina di 21 dipendenti di AMICA alla funzione di Ispettore ambientale, come è stata inutile l’azione di repressione,con l’inasprimento delle sanzioni, e prevenzione effettuata dagli agenti di polizia urbana” afferma Cislaghi.
 

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