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Campo degli Ulivi, il Comune e la memoria corta: "Che fine hanno fatto i programmi urbanistici?"

L'interrogativo in una nota congiunta a firma dei consiglieri comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura e da Giorgio Cislaghi per Alternativa Libera di Foggia

A poche ore dall’anniversario del crollo della palazzina di viale Giotto, il ricordo delle vittime riempie ancora di tristezza i cuori delle persone. Al crollo seguì una fase di “emergenza abitativa” per i sopravvissuti, emergenza che si avviò a soluzione con l’acquisto di “moduli abitativi” e la loro sistemazione nell’impianto sportivo 'Campo degli Ulivi'. 

Se per i sopravvissuti al crollo di viale Giotto quel campo ha segnato, anche se in maniera precaria, l’inizio di una via che li ha riportati a vivere in case sicure, per altre persone oggi rappresenta la condanna a vivere in una situazione emergenziale senza prospettive. E’ quanto denunciato in una nota stampa congiunta dai consiglieri comunali Vincenzo Rizzi e Marcello Sciagura e da Giorgio Cislaghi per Alternativa Libera. “E’ singolare che al cambiare di sindaco gli impegni assunti dalle amministrazioni precedenti valgano meno della carta su cui sono stati scritti, perché il sindaco Mongelli, per l’Amministrazione comunale, si era impegnato a smantellare i container del campo mano a mano che i residenti li lasciavano liberi. Così è stato dopo l’assegnazione degli alloggi ex Gozzini di via Ilaria Alpi, con le uniche eccezioni per due container dove hanno trovato “sistemazione” due famiglie provenienti dalla baraccopoli di Borgo Arpinova. Così, se dovesse corrispondere al vero, il campo è tornato ad essere “dimora provvisoria” per famiglie senza casa”.

Si legge ancora nella nota: “Se l’Amministrazione comunale soffre di amnesia per fortuna ci sono “medicine” in grado di curarla: sono gli atti che la stessa amministrazione produce che, in questo caso, sono ricordati con una lettera inviata alla Regione Puglia il 12 giugno 2010 a firma dell’allora dirigente del Servizio Urbanistica ora dirigente al servizio emergenza abitativa. Nella missiva si informa l’Ente Regione che ‘la sistemazione strutturale e la riqualificazione urbanistica del Campo degli Ulivi si realizzerà con due interventi urbanistici oggetto di accordo di programma, sottoscritti da Regione Puglia e Comune di Foggia il 19 dicembre 2009, e ratificati dal Consiglio comunale il 14 gennaio 2010’”.

Si tratta degli accordi di programma sottoscritti dalla società Robedil, prevista la cessione gratuita di 32 alloggi per la sistemazione di famiglie disagiate, e dalla società Silvia, 38 alloggi da cedere gratuitamente e contestualmente alla riqualificazione del campo previsto dal programma urbanistico “Parco della cultura e dello sport”. “Che fine hanno fatto questi programmi urbanistici? Se per Robedil si potrebbe parlare di “ritardi comprensibili” e di una “rimodulazione del cronoprogramma” di cui non c’è traccia, o almeno non ne abbiamo avuta notizia, per Silvia possiamo osservare che il piano è fermo al posizionamento di una gru su un terreno incolto”.

Proseguono i due consiglieri comunali e Cislaghi: “Non è dato sapere quali azioni intende mettere in atto l’Amministrazione per assicurare quanto promesso dalle imprese di costruzione ma, purtroppo, abbiamo l’impressione che i container del Campo degli Ulivi e la precarietà conseguente dell’impianto sportivo, siano destinati a durare ancora molti anni. Purtroppo, oltre le amnesie risolvibili con la lettura degli atti, nonostante i solleciti fatti in via informale e formale da parte di residenti del Campo, dobbiamo constatare che continua a mancare una puntuale manutenzione dell’area dei container dove è sempre carente l’opera di sfalcio delle erbe infestanti, di raccolta dell’immondizia portata dal vento oltre a mancare la normale manutenzione del verde assicurata alla città e alla parte del Campo a uso “sportivo”, regolarmente pulita, con erba rasata e vigilata da un custode”.

E concludono: “Che cosa impedisce che siano assicurate le minime operazioni di pulizia e disinfestazione periodiche? E’ possibile che il contenimento dei ratti sia lasciato solo alla comunità felina del Campo senza un costante aiuto da parte dell’Amministrazione? Ricordiamo agli attuali amministratori che nel Campo ci sono famiglie in attesa di un “alloggio definitivo” dal 2001, che la “manutenzione ordinaria” è carente e molti container presentano cedimento del pavimento, che l’anzianità e la vetustà dei container era stata quando un quadro elettrico prese fuoco”.

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