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Elezioni Politiche 2013 San Giovanni Rotondo

Pompilio inciampa su se stesso e cade. In bilico l’On. Angelo Cera

Il sindaco di San Giovanni Rotondo si candida alla Camera e l'amministrazione cade. Il 26 e 27 maggio si potrebbe tornare al voto anche a San Marco in Lamis

Distano pochissimi chilometri l’una dall’altra e hanno eletto entrambi i sindaci nella primavera del 2011. San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis sembrano accomunati dallo stesso destino e potrebbero tornare al voto il 26 e 27 maggio prossimi, insieme ad Anzano di Puglia, Bovino, Carapelle, Ischitella, Peschici, Pietramontecorvino, Roseto Valfortore e  Zapponeta.

Luigi Pompilio e Angelo Cera, candidati alla Camera dei deputati rispettivamente nelle liste pugliesi del Pdl e dell’Udc, salvo ricorsi, dovranno lasciare gli scranni di Palazzo Badiale e Palazzo San Francesco,

Per effetto di quanto riportato nel Testo Unico delle leggi elettorali D.P.R. 30 del marzo 1957 n 361, nella città di San Pio da ieri tiene banco il clamoroso autogol del primo cittadino che avrebbe firmato in extremis la candidatura al Parlamento, comportando automaticamente la decadenza della carica di sindaco, così come recita il punto 4 dell’articolo 7.

Al danno di una candidatura nata per caso, in 18esima posizione, accettata di buon grado per spirito di appartenenza al partito, senza grosse pretese e avallata anche dal capolista Raffaele Fitto, si è aggiunta la beffa che non ti aspetti, piombata in città come un fulmine a ciel sereno e condivisa sui social network tra l’incredulità, lo stupore, la rabbia ma anche la felicità dell’opposizione.

Ma se Sparta piange Atene non ride. Nella vicina San Marco in Lamis incombe il caso dell’onorevole Angelo Cera, candidato nella lista dell’Unione di Centro alla Camera in Puglia, ma per nulla certo, in caso di riconferma in Parlamento, di conservare la carica di primo cittadino che ricopre da appena venti mesi.

A incastrare il parlamentare sammarchese ci pensa invece il decreto legge del 13 agosto del 2011 n. 138, che all'articolo 13 del comma 3 recita che "La carica di parlamentare è incompatibile con qualsiasi altra carica pubblica elettiva. Tale incompatibilità si applica a decorrere dalla prima legislatura successiva alla data di entrata in vigore del presente decreto".

L’esercizio contemporaneo dei due incarichi istituzionali non potrebbe avvenire in quanto, il decreto anticrisi restringerebbe l’incompatibilità prevista anche per quei sindaci che governano paesi superiori a 5mila abitanti e non più a 20mila.

In tema di incompatibilità, infatti, a decorrere da questa tornata elettorale entrerà in vigore la previsione normativa di cui all’articolo 13, comma 3, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, convertito con modificazioni, nella Legge 14 settembre 2011 n. 148.

La norma stabilisce infatti che le cariche di deputato, senatore, parlamentare europeo nonché le cariche di governo (Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministri, Vice Ministri, sottosegretari di Stato e commissari straordinari del Governo), sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi, alla data di indizione delle elezioni o della nomina, popolazione superiore a 5.000 abitanti.

Tale disposizione normativa configura un regime diverso dalla ineleggibilità. Pertanto, qualora un sindaco dovesse essere eletto a deputato, senatore o parlamentare europeo, dovrà optare per la carica da ricoprire secondo le modalità previste dalla legge.

Ma l’esponente dell’Unione di Centro, in barba alle norme e alle richieste di chiarimenti dei cittadini, dalla sua pagina facebook avverte: “Se continuano così farò il sindaco di San Marco fino alla fine del mio mandato. Allarmare le persone non serve, servono proposte. Che ora, ovviamente, non hanno”.

Invece, se Cera dovesse essere eletto nuovamente in Parlamento, dovrà scegliere se andare a Roma oppure occupare la poltrona più ambita di Palazzo Badiale.

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