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Giovedì, 25 Aprile 2024
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San Severo al 'bivio', Miglio aspetta Minniti e vede la vittoria al primo turno: "La gente sa da che parte stare"

Intervista al candidato sindaco del centrosinistra. Nei prossimi giorni atteso l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti. "Sul tema sicurezza non arretreremo di un millimetro, dall'altra parte solo opportunismi"

Non solo il confronto tra candidati sindaci ma anche quello tra ministri ed ex ministri. Chi lo avrebbe detto a San Severo che sarebbe diventata, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, teatro di incontro/scontro tra due pesi massimi istituzionali e politici sul tema della sicurezza. In città è atteso Marco Minniti, ex Ministro dell’Interno; qualche giorno prima (dalla segreteria provinciale filtra il 16 maggio) dovrebbe arrivare il suo successore, Matteo Salvini. Ciascuno con una propria idea in tema di politiche per la legalità e la sicurezza. Ciascuno a sostegno del proprio candidato: Minniti vs Salvini, Miglio vs Bocola. Saranno loro gli sponsor politici più importanti per i due candidati alla carica di sindaco, anche nelle loro mani (e parole) è riposta la fiducia dei candidati. Ne abbiamo parlato con il sindaco uscente e candidato del centrosinistra, Francesco Miglio, appunto, che in questa competizione elettorale  è sostenuto da cinque liste.

Ci siamo, dunque, Miglio. Torna Minniti, d’altronde con lui ha instaurato ormai un rapporto personale dai tempi dello sciopero della fame contro la criminalità.

Sì. Con lui ho avuto una collaborazione molto proficua quando era Ministro dell’Interno. E’ stato molto attento alle rivendicazioni del territorio. E da quella attenzione sono scaturite tutta una serie di realizzazioni che oggi sono sotto gli occhi di tutti (tra cui il Reparto Prevenzione Crimine, ndr). Sono ancora in attesa di conoscere quelle di Salvini che, al di là di amicizie con politici locali, al momento non si è distinto per nessun intervento concreto a favore di questi luoghi. Mi auguro che nelle prossime settimane possiamo raccontare anche di sue iniziative.

Riusciranno queste sue argomentazioni a frenare il vento di centrodestra?

Guardi, per quanto mi riguarda sta andando molto bene. La gente sta comprendendo che il 26 maggio dovrà dare un voto molto importante per il futuro della nostra città. I segnali sono incoraggianti.

Ossia?

Riscontro un’attenzione nei confronti della nostra proposta politica anche da parte di cittadini che hanno una impostazione politico culturale di destra, che non si riconoscono in quello che è di fatto un lontano parente del centrodestra. E’ una fotocopia venuta male, una sommatoria di opportunismi di persone che hanno percorsi politici molto diversificati, certamente non di destra. Dietro quei simboli si nascondono volti noti alla città per le loro scorribande per l’intero arco costituzionale, da destra a sinistra, in maniera sfacciata, che credo l’elettorato saprà valutare e non premierà. Quanto accaduto in quell’accampamento negli ultimi mesi ha raccolto lo sdegno di gran parte della popolazione sanseverese.

Per come ne parla, pare quasi che le urne saranno un bivio.

Proprio così. Bisognerà scegliere se andare avanti o arretrare. Noi ci siamo spesi spasmodicamente sul fronte legalità e sicurezza. Non so se dall’altra parte c’è la stessa garanzia su questo e su altri temi. C’è un bancomat su cui abbiamo accreditato oltre 40 milioni di euro di finanziamenti intercettati dalla mia amministrazione, i cittadini devono decidere in quali mani metterlo. Io posso dire, ma la gente lo sa, che le nostre sono mani affidabili e trasformeranno quei denari in opere pubbliche e opportunità di sviluppo, alcune attese da decenni.

Vero è che un’amministrazione non è solo ciò che fa nel medio-lungo periodo ma anche ciò che garantisce nell’immediato, la qualità dei servizi. Lei ritiene che la sua gestione sia stata soddisfacente?

Dei limiti ci possono sempre essere. Soprattutto quando il cambiamento deve essere anche culturale. Sul fronte dei rifiuti abbiamo puntato molto sulla raccolta differenziata. Certo, in alcune zone della città non ancora si differenzia bene, dobbiamo sicuramente migliorare. Ma la città, sia chiaro, su questo era ferma da anni. E mentre altri si esercitano in una critica spasmodica al sindaco uscente, io mi sto impegnando a far capire che differenziare conviene, in primis al cittadino, perché se raggiungiamo il traguardo del 65% ci saranno riverberi positivi in termini di costi e di tasse. Le prime fasi di un percorso nuovo sono sempre segnate da scossoni e disguidi ma dobbiamo continuare ad educare il cittadino.

Qual è stata la difficoltà maggiore in questi cinque anni?

Il mio peggior nemico è stato la diffidenza della comunità attorno ad alcuni temi. Quando nel 2014, in campagna elettorale, promisi che avrei messo ordine alla problematica dei parcheggi, la reazione più simpatica era la derisione. Invece l’abbiamo affrontato. E abbiamo sconfitto la diffidenza iniziale. Anche su legalità e sicurezza, la gente, illusa per troppo tempo, non era affatto convinta che l’amministrazione fosse decisa ad andare avanti. Quando poi, con azioni concrete, abbiamo dato prova della nostra ferrea volontà, San Severo ci ha seguito. Non potrà mai dimenticare quella bellissima manifestazione in cui tutta la città scese in piazza contro la criminalità.

Su questo fronte, qual è il clima che si vive oggi? Ci sono stati dei progressi?

E’ molto migliorato rispetto al passato. I dati del Ministero dell’Interno raccontano un andamento della delittuosità sicuramente migliore rispetto al 2014. Certo, sono processi lunghi, e quindi c’è bisogno di continuità. Quello che posso garantire è che sarò in continuità rispetto all’impegno profuso. Una discontinuità sul tema potrebbe provocare un arretramento anche più grave dell’inerzia.

Torna sulla differenza “noi” e “loro”.

Non voglio giudicare nessuno. Ma dico che bisogna stare molto attenti e guardare anche alla biografie dei candidati.  La mia compagine è formata da cinque belle liste, con gente perbene, pulita, molti giovani e molte donne.

Non ha combattuto solo la diffidenza iniziale della gente ma anche quella della politica. Alla fine su di lei è arrivato anche il suo ex partito, il PD. E però ha perso per strada il civismo di Leonardo Di Gioia, da cui era partito. Come mai?

Questo non lo so ed è stata una scelta che ha sorpreso anche me, anche perché ho sempre avuto buoni rapporti. Non voglio commentare, vado avanti. Posso solo aggiungere che ognuno è responsabile delle sue scelte e delle sue decisioni. Anche perché…

Dica.

In compenso abbiamo incassato il sostegno dell’Udc, forza politica che in altre realtà sta col centrodestra e che solo a San Severo ha scelto noi. Ciò a riprova di quanto dicevo poco prima, di quanto l’accampamento avversario non sia assolutamente di centrodestra ma una sommatoria di opportunismi e di volti datati e noti a tutti.

Si va al ballottaggio?

Penso di poter vincere al primo turno. C’è un blocco sociale nutrito a San Severo che si sente rappresentato dalla mia coalizione, al di là dell’impostazione politico-culturale. C’è una scelta fondamentale da compiere il 26 maggio e noi siamo gente seria ed affidabile.

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