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Tutti a Bari: Landella in pullman per le case e la Lega per la Giunta. Per la 'Cultura' c'è anche la moglie di Fausto Leali

Trame ed incontri per la formazione del Landella bis. Lega in difficoltà con i non eletti, Forza Italia potrebbe dare via libera alla Schena, che aveva già espresso il desiderio di occuparsi di Cultura

‘Non c’è fretta, i partiti devono prima incontrarsi tra di loro e trovare la quadra al loro interno. Solo dopo ci interfacceremo”.  Franco Landella, neoeletto sindaco, parla mentre sta organizzando la ‘marcia su Bari’, primo atto del Landella bis. 4 i pullman, pagati di tasca sua sottolinea, mentre obietta: “Ma quale marcia! Sarà un modo pacifico per ricordare ad Emiliano che di Foggia si è dimenticato completamente”.

I nodi dei partiti

La gatta più difficile da pelare ce l’ha certamente la Lega. Se il partito ha tutta l’intenzione di ‘far scorrere la lista dei non eletti’, come conferma a Foggiatoday il segretario provinciale Daniele Cusmai, sì da rimettere in pista gli esclusi in prima battuta Paolo La Torre e Raimondo Ursitti, i consiglieri eletti non avrebbero alcuna voglia di andare a fare gli assessori col rischio di essere estromessi dopo un mese (caso Verile-Grilli-De Rosa docet). “E’ chiaro che dobbiamo darci una linea, gli eletti hanno la priorità per ciò che concerne le scelte dell’esecutivo” dice Cusmai, provando la ‘linea morbida’, “né possiamo rischiare di perdere due consiglieri provinciali che il partito vuole assolutamente confermare” (La Torre e Ursitti, appunto, primo e secondo dei non eletti. Più il secondo in realtà, vicino ai posti di comando targati Casanova, ma il secondo passa attraverso il primo). Che fare? “Vederci e parlare. Nei prossimi giorni le questioni post-voto saranno all’attenzione del commissario regionale Luigi D’Eramo.

Le decisioni vanno assunte in sede di partito”. E la frase contiene, ad un tempo, strategia politica e monito. C’è chi aveva ipotizzato il ‘recupero’ dei non eletti attraverso un incarico assessorile ma, oltre a “non stare sicuri” con Landella, perderebbero comunque il seggio a Palazzo Dogana e per chi era candidato addirittura alla vicepresidenza (Ursitti), quale più suffragato del partito nel febbraio scorso, sarebbe un’uscita di scena troppo dolorosa. Assolutamente da impedire.

E’ chiaro che in questo bailamme non troverebbe spazio l’incarico assessorile pur promesso in sede di primarie al commissario cittadino, Luigi Miranda, che ambisce alla poltrona di vicesindaco: se due sono le caselle che Landella intende dare alla Lega (come filtrava nei giorni scorsi dall’entourage del sindaco), due – secondo il partito- sono gli eletti che devono ‘sacrificarsi’ (se così si può dire visto che si parla di assessorati). Il che significherebbe per Miranda fare un passo indietro. Diverso se il discorso si allargasse a tre postazioni, che al momento non paiono quotate dalle parti di Landella. Non solo: Miranda, a quanto è dato sapere, non solo non godrebbe del supporto del partito ma neanche di quello dell’intero gruppo consiliare, e Landella sarebbe stato chiaro: datemi i nomi ma garantitemi i numeri in aula. Scelte che dividono non sarebbero accettate. La controprova dovrebbe essere un documento firmato che pare il primo cittadino abbia richiesto.

Serviranno lunghi giorni di trattative. C’è chi si lascia scappare: “Se siamo un partito, il partito decide”, lasciando intravedere estreme conseguenze, che, tuttavia, non gioverebbero al partito in primis. La costruzione della comunità politica, dentro e fuori il Palazzo, è ancora da iniziarsi.

Spazi ristretti anche in Forza Italia

Linea politica ancora da assumere anche dentro Forza Italia, anch’essa alle prese con un gruppo variegato, più celestino che azzurro forzista. Il segretario provinciale Raffaele Di Mauro non avrebbe ancora incontrato il sindaco e, contattato, rimanda tutto ai prossimi giorni. Anche qui gli spazi di manovra sono strettissimi: se Iaccarino, il più suffragato, vuole la presidenza del consiglio, e le caselle assessorili restano due, una postazione è precettata da Claudio Amorese, genero del consigliere Bruno Longo, l’altra dovrebbe andare ad Antonio Bove, assessore uscente non eletto ma fedelissimo di Landella. A parte Amorese, tuttavia, il resto non sarebbe ancora deciso se è vero che c’è chi rimette in pista Germana Schena, moglie di Fausto Leali, per l’assessorato alla Cultura (conteso dall’uscente Anna Paola Giuliani) o la delega ai 'Grandi Eventi'. Dipenderà da cosa vorrà fare il sindaco di quell'assessorato, rispetto al quale filtra che ci sarà una 'sorveglianza speciale'. Boutade per sparigliare o sprazzi di verità? Saranno i prossimi giorni a dirlo. Di Mauro si limita a dichiarare: “Il partito assumerà una linea politica, che dovrà essere coerente: se si decide di optare per assessori esterni, tra cui anche i non eletti, lo dovranno essere tutti. E viceversa”.  Più probabile la prima, ovviamente, sempre per il discorso di cui sopra, ovvero la riottosità degli eletti ad entrare in giunta. Tanto più che la sensazione diffusa è che il primo esecutivo sarà di “passaggio”.

Fuori Roberto, La Salandra sogna le regionali

Data per assodata, poi, la fine dell’era Erminia Roberto (nessuna riconferma per l’uscente ai Servizi Sociali, a quanto pare), i Fratelli d’Italia potrebbero essere rappresentati questa volta da Gino Fusco, primo degli eletti. Ma anche qui, siamo nel campo delle ipotesi e nessuno degli eletti pare voglia entrare in giunta (neanche l’uscente D’Emilio). Una cosa è certa: “Tutto sarà calcolato in chiave elezioni regionali, mi interessa più un discorso di prospettiva” dichiara a Foggiatoday Giandonato La Salandra, che non fa mistero di voler creare una lista competitiva per l’anno prossimo e, nell’imminenza, provare anche ad allargare il gruppo consiliare. Non è escluso che la scelta politica possa ricadere su La Salandra stesso (“se lo fa Miranda, non vedo perché non possa farlo il segretario dei Fratelli d’Italia”). Dalla ripartizione dovrebbe venir fuori una sola postazione per Fdi. Ma dal partito alzano il tiro: “La regola del più suffragato potrebbe anche essere derogata e dare a noi la presidenza del consiglio: tra le nostre fila c’è gente di esperienza”. Domani, intanto, La Salandra dovrebbe incontrare Franco Di Giuseppe, quindi vedere eletti e primi dei non eletti. Da questi due momenti scaturirà la proposta che verrà avanzata a Landella.

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