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Gino Lisa, Rampelli: "Inaccettabile Foggia senza lo scalo aeroportuale"

Il vicecapogruppo alla Camera dei Deputati ha illustrato i contenuti dell'interrogazione parlamentare. Presente anche il candidato sindaco Landella "Il silenzio che ci preoccupa e che ci fa temere la perdita dei 14 milioni di euro di Fondi Fas"

«Dopo la manifestazione organizzata dal comitato “Vola Gino Lisa” davanti alla sede di “Aeroporti di Puglia SpA” siamo ancora in attesa di un segnale da parte del Ministero dell’Ambiente circa il rilascio della Valutazione di Impatto Ambientale necessaria a realizzare l’allungamento della pista dello scalo di Foggia. Continua ad esserci un inspiegabile ed assordante silenzio che ci preoccupa e che ci fa temere la perdita dei 14 milioni di euro di Fondi Fas destinati a questo importante e strategico intervento infrastrutturale». È Franco Landella, candidato sindaco di Foggia per la coalizione di centrodestra, ad accendere nuovamente i riflettori sul futuro dell’aeroporto “Gino Lisa”. Ad offrire l’occasione per tornare a denunciare «un inspiegabile ritardo nel pronunciamento ministeriale» è l’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti depositata alla Camera dei Deputati dal vicepresidente del gruppo di “Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale”, Fabio Rampelli, arrivato a Foggia per un tour elettorale.

Accanto a Fabio Rampelli i portavoce provinciale e cittadino del partito guidato dall’ex Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, Domenico Farina e Giuseppe Mainiero. «Voglio ringraziare Fabio Rampelli non come candidato sindaco ma come cittadino di Foggia e della Capitanata – ha detto Landella –. In questa vicenda ci sono state e ci sono troppe pagine oscure: dalle responsabilità della Regione Puglia e di “AdP” circa la lentezza nella pubblicazione del bando per l’assegnazione dei lavori sino all’incomprensibile allungamento dei tempi per il rilascio della VIA. Foggia ha diritto ad avere una parola di chiarezza, anche in ragione del rischio che questi ritardi producano la perdita dei fondi destinati all’allungamento della pista. Chi doveva difendere le ragioni della nostra città all’interno della Giunta regionale è stato silente e distratto – ha sottolineato il candidato sindaco del centrodestra –. È tempo che Foggia abbia una nuova e più autorevole classe dirigente, in grado di tutelare i diritti del territorio davvero con libertà e che non brilli per assenze quando c’è da mobilitarsi e protestare».

«Considero assurdo che un territorio come quello della provincia di Foggia non possa contare su uno scalo aeroportuale pienamente operativo – ha spiegato Rampelli –. Ho accolto le sollecitazioni che mi sono giunte dal partito di Foggia e dopo aver approfondito la questione ho deciso di intraprendere quella che considero una battaglia per la valorizzazione di una delle aree più importanti del Mezzogiorno d’Italia soprattutto sul fronte dell’attrattività turistica». L’interrogazione presentata da Fabio Rampelli, infatti, ricorda come «dopo oltre un anno dalla consegna di alcune integrazioni della documentazione necessaria al rilascio della VIA, avvenuta il 9 gennaio 2013, con una nota del 24 gennaio 2014 è stata disposta una sospensione di 45 giorni del procedimento concessorio».

Ad oggi, però, «nonostante i termini per la sospensione siano già decorsi da circa due mesi, la VIA non è ancora stata concessa». L’altro tema affrontato nell’interrogazione è quello del declassamento dell’aeroporto di Foggia, «che appartiene al “Comprehensive Network” della rete “Ten-T” approvata da Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dei ministri europeo in via definitiva nel dicembre del 2013». Nonostante questo, infatti, nella proposta di piano nazionale l’aeroporto di Foggia è l’unico, oltre a quello di Forlì, ad essere escluso dall’elenco degli scali d’interesse nazionale, nel quale però ci sono aeroporti non rientranti nella rete “TEN-T” come Cuneo, Crotone, Comiso, Taranto, Salerno, Parma. Aeroporti, questi, che tra l’altro non sono caratterizzati da volumi di traffico storici rilevanti né sono ubicati in aree con potenziale di traffico, numero residenti e flussi turistici superiori a quello di Foggia, né sono distanti da altri scali più di quanto Foggia sia da Bari.

«La piena operatività del “Gino Lisa” non è un capriccio ma uno strumento fondamentale per lo sviluppo della nostra terra, che va rivendicato con atti concreti e non solo con invettive sterili. Questa interrogazione è la dimostrazione che sappiamo trasformare le parole in fatti, che sappiamo batterci per la nostra terra – ha aggiunto Mainiero –. Al contrario di chi si lancia in dichiarazioni infuocate contro la Regione dimenticando o fingendo di dimenticare che è il proprio schieramento politico a governare la Puglia da ormai dieci anni».

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