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La sfida degli alternativi. Fitto vs Emiliano, Conca vs Cinquestelle. Sgambetto Scalfarotto al PD: "Stai sereno"

Sono cinque gli aspiranti presidenti della Regione Puglia. Il centrosinistra si divide e il centrodestra serra le file. Il M5S viaggia da solo e non cede alle lusinghe del governatore uscente. E Conca prova a erodere il consenso grillino

In ordine di apparizione, sono cinque, per ora, i candidati alla presidenza della Regione Puglia: il governatore uscente Michele Emiliano, vincitore delle primarie del centrosinistra del 12 gennaio; Antonella Laricchia scelta tramite la piattaforma Rousseau alle Regionarie del M5S il 23 gennaio; Mario Conca, consigliere regionale tagliato fuori dalle consultazioni online pentastellate; Ivan Scalfarotto, candidato di Italia Viva, Azione e +Europa; Raffaele Fitto, candidato del centrodestra unito. In quattro, per un motivo o per l'altro, vogliono fare le scarpe all'attuale presidente e darci un taglio.

RITORNO AL 2000 - Il centrodestra vuole riprendere da dove ha lasciato. La DeLorean di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia riporta le lancette indietro nel tempo di vent'anni con Raffaele Fitto. La sua candidatura oggi ha acquisito il crisma dell'ufficialità ma si era già portato avanti col lavoro. Il coordinatore provinciale di FdI Giandonato La Salandra non si scompone più di tanto per le prime stroncature sui social. "I like non sono voti. Mai come questa volta la vera novità nel panorama del centrodestra è una grandissima squadra, delle liste veramente forti, estremamente eterogenee, che sono realmente rappresentative della eterogeneità di un territorio. Ci sono delle belle personalità che andranno sicuramente a comporre il governo della regione Puglia". Per la cronaca, la lista di Fratelli d'Italia è pronta. "Come centrodestra avevamo iniziato un determinato discorso con il primo governo di Raffaele Fitto, questo percorso si è interrotto, se avessimo avuto continuità in quel progetto tante deficienze strutturali nella Regione Puglia non si sarebbero verificate". Non si bea della candidatura alternativa nel centrosinistra di Ivan Scalfarotto, tanto per rispondere a chi dice che porterebbe acqua al loro mulino. "Per quanto ci riguarda è indifferente. Noi giochiamo per far vincere la Puglia, non è poesia. Se il centrosinistra si sta lacerando probabilmente le domande se le dovrebbe porre da solo".

DEM ATTONITI - I Dem ancora non se ne fanno capaci. Ufficializzata la candidatura dei cugini hanno dato sfogo ai pensieri neanche troppo reconditi, che passavano per la loro testa già dalle prime avvisaglie. "Francamente io ancora non realizzo la candidatura di Italia Viva - commenta oggi la segretaria provinciale del Partito Democratico Lia Azzarone - È surreale. Ancora non capisco. Speravo che Italia Viva partecipasse alle primarie della coalizione, nel caso avesse avuto idee, contenuti, uomini e donne di spessore da esprimere. È una candidatura di risentimento, è evidente. Io non condivido ma capisco ancora tutta la rabbia di Renzi e di chi sta con lui oggi. Noi continueremo a fare la nostra campagna elettorale e a chiedere ai pugliesi il giudizio su questi cinque anni".  

PD STAI SERENO - Italia Viva archivia il vespaio sollevato dalla candidatura di Ivan Scalfarotto, con un caustico "Pd, stai sereno", citando un hashtag del leader in memoria dei vecchi tempi. Rosa Cicolella, coordinatrice provinciale insieme ad Aldo Ragni, rileva un certo nervosismo tra i piddini. "Invece di argomentare insultano. È l'ennesima riprova di un atteggiamento arrogante e sempre il solito di approcciarsi. L'unità si fonda sulla proposta politica. Il dialogo l'hanno troncato loro". Non si torna più indietro, e l'alternativa Scalfarotto "non è una scelta contro", e valica i confini regionali ("Proviamo a fare un salto di qualità"). Per ora in provincia di Foggia lavorano ad una lista ma nei prossimi giorni sarà definito anche questo aspetto con gli alleati. "Partiamo dall'incontro con i comitati e sentiremo la loro voce per poi fare la sintesi". Saranno liste 50 e 50, "la vera democrazia, sogno della legge di iniziativa popolare".

EX GRILLINI ALLA RISCOSSA - Se sale il rischio polverizzazione del voto nel centrosinistra, a cercare di erodere il consenso pentastellato, intercettando la delusione dell'elettorato grillino pugliese, sarà la novità Mario Conca. La sua candidatura alla presidenza della Regione Puglia sarà presentata il 26 giugno a San Giovanni Rotondo (ore 18, presso il locale Pasteus di via Santa Croce n.13). "Io sarò al suo fianco perché lo sostengo col mio gruppo politico di Manfredonia e con l'associazione Agiamo - annuncia il deputato Antonio Tasso - Presenteremo il candidato dopodiché cominceremo a fare incontri sul territorio. Un po' di nomi ce li abbiamo in mente". La lista si chiama "Cittadini pugliesi con Mario Conca presidente" ma non sarà l'unica. "Abbiamo già contatti con altri ambiti politici e associazionistici che vogliono presentare una propria lista e saranno aggregati in una coalizione di liste civiche perché non afferiranno a nessun partito strutturato - fa sapere Tasso - Diamo per scontato che non sarà una sola lista, ce ne saranno almeno due".

NO A CINQUE STELLE - I Cinquestelle, dal canto loro, non cedono alle lusinghe di Michele Emiliano che continua a corteggiarli e oggi dalle pagine di Repubblica ha teso ancora una mano. "L'opzione di candidatura con Emiliano non è fattibile perché dopo 5 anni di opposizione a questo tipo di governo le alleanze si discutono riconsiderando tutti i nomi. Siccome Emiliano non si è mai messo in discussione è infattibile qualsiasi tipo di alleanza - afferma l'europarlamentare foggiano Mario Furore - La nostra candidata è Antonella Laricchia". Il peccato originale del Pd è sempre lo stesso: non avere alcuna intenzione di opzionare un nome terzo. "I cittadini premiano il M5S quando viaggia da solo". Non lesina un commento sugli avversari: "La Lega fino a ieri era contro Fitto favorendo Emiliano, dopodiché Scalfarotto annuncia di andare contro Emiliano e guarda caso la Lega trova compattezza. Quindi abbiamo una parte del centrodestra che favorirà il centrosinistra e viceversa. In mezzo ci siamo noi e corriamo da soli perché saremo premiati per la coerenza. La gente - conclude Furore - è stanca di questi teatrini".

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