I baresi Pisicchio e Cassano a caccia di uomini nel Foggiano, ma Piemontese avverte: chi esce non torna più
Elezioni provinciali: l'iniziativa dei baresi Pisicchio e Cassano nel foggiano sarebbe poco gradita ai due assessori regionali. Piemontese pronto a mettere alla porta i "traditori". Le prime teste pronte a saltare
Elezioni provinciali. Quando mancano pochi giorni alla presentazione delle liste, si fanno più accese le preoccupazioni e i malumori in casa centrosinistra e l’eco rischia di arrivare fino a via Capruzzi, in consiglio regionale. L’inizativa dei due baresi in Capitanata, Alfonso Pisicchio e Massimo Cassano, infatti, a caccia di amministratori e di voti sul territorio (il primo con “Iniziativa democratica”, il secondo con la sua Puglia Popolare) non piacerebbe per niente ai due assessori foggiani, Raffaele Piemontese e Leonardo Di Gioia, che mal starebbero digerendo il tentativo di “saccheggio” in casa propria.
Tanto Pisicchio quanto Cassano hanno poco di "proprio" e stanno tentando di pescare prevalentemente nelle due formazioni leader sino ad oggi del centrosinistra foggiano, Pd e civici di Di Gioia appunto, per radicarsi. Creando non pochi malumori: le due iniziative regionali nate in chiavi elezioni pro Emiliano dovrebbero promuovere un allargamento del centrosinistra, non il "rubarsi i voti vicendevolmente" il ragionamento. Altrimenti il gioco non vale.
Tanto più che è forte l'ondata di destra (il passaggio dall’altra parte già di molti amministratori) e il centrosinistra dovrebbeserrare le fila, puntellare quel primato detenuto sino ad oggi e allargarsi.
L’impresa è ardua. E chi rischia di pagarne il prezzo più alto è proprio Di Gioia, che ha messo su negli anni con una fusione a freddo un esercito di amministratori dalle provenienze più disparate: variegatissimo, cementificato attorno al suo ruolo di assessore e, pertanto, pericolosamente instabile.
Sui territori è tutto un fermento per accaparrarsi nomi e uomini. A partire dalle provinciali. E si tenta di pescare proprio lì, nel centrosinistra. Tra gli uomini dei due “comandanti” foggiani. Un’attività che sta creando non pochi fastidi. In via Taranto si racconta di un Piemontese nervosissimo, pronto a sbattere fuori chiunque si faccia sedurre dalle sirene baresi.
Il primo ad essere entrato nel mirino è sicuramente Salvatore Malerba, ex direttore generale della Provincia proprio per volontà del Pd, poi esautorato da Gatta (nonostante lo abbia sostenuto), e oggi braccio operativo a quanto pare di Pisicchio. Uno schiaffo in piena regola ai dem. “Lo sta facendo per acquisire peso politico e sperare così in un nuovo incarico” dicono i beninformati.
Ma chi rischia subito l’espulsione dal partito è Raffaele Fanelli, assessore all’Urbanistica di Francesco Miglio, anch’egli in quota Pd e anch’egli alle prese, a quanto pare, con la tessitura della trama di Iniziativa Democratica (col suo pressing a candidarsi con Pisicchio sulla consigliera Sandra Canfora). “Non solo i benedetti si rivoltano contro ma puntano a toglierci uomini” si sfoga un maggiorente di via Taranto, che anticipa quello che potrebbe accadere: Fanelli fuori dal partito e, pertanto, fuori dalla giunta di San Severo. “Sia chiaro, chi va via oggi non torna più: poi andasse a bussare alla porta dei baresi” avrebbe tuonato Piemontese in Federazione.
Occhi puntati anche su Mercurio Occhionero, presidente del Consiglio comunale di San Paolo di Civitate, oggi candidato con Puglia Popolare, e Umberto di Michele, sindaco di Carapelle, eletto con l’aiuto anche del Pd, e in procinto di scendere nella competizione con Iniziativa Democratica. Lista che, tra l’altro, non avrebbe neanche i numeri per presentarsi alle elezioni (ci vogliono 40 firme di amministratori) e che, pertanto, dovrebbe scendere in comunione con Puglia Popolare di Cassano.
“Noi le nostre firme ce le abbiamo, offriamo solo spazio all’altra civica, a titolo di cortesia. Tant’è che di Iniziativa Democratica ci saranno solo tre candidati” fa sapere Rino De Martino, uomo di Cassano in Capitanata. Dietro l’attività di Iniziativa Democratica ci sarebbero anche due consiglieri comunali foggiani, Sergio Clemente e Saverio Cassitti, pronti a puntellare col loro voto ponderato pesante, che questa volta non dovrebbe andare a Gaetano Cusenza: il consigliere uscente di San Giovanni Rotondo pare essere stato abbandonato da tutti. In quota San Giovanni Puglia popolare piazza Salvatore Ricciardi, consigliere comunale, mentre Clemente ha altre mire.
L’obiettivo è eleggerne almeno uno. E per far questo il “mercato” è in piena attività. Osservato da lontano e in maniera torva dai due assessori regionali. In Federazione risuonerebbe forte il monito di Piemontese: “Fuori chi lavora contro il Pd”. Il che significa candidarsi o anche solo lavorare sottobanco, elargendo il proprio voto. Qualche testa è già in procinto di cadere. A partire da San Severo.