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PD primo partito in Capitanata ma la Lega segue a ruota: sorpresa 'verde' alle elezioni provinciali

Si è chiuso poco fa lo spoglio. Ecco la geografia del nuovo consiglio provinciale, in attesa dell'ufficializzazione del dato, che avverrà domani. Cusmai più suffragato

Sarebbe finita con un 3-3-2-2-1-1 la partita a Palazzo Dogana, chiamata oggi a rinnovare il consiglio provinciale. 12 i consiglieri da eleggere. 3 eletti andrebbero al Pd, 3 alla Lega, 2 a Forza Italia, 2 a Capitanata Civica, 1 all'Udc, 1 a Direzione Italia (FdI + ex Ncd). PD primo partito ma si aspettava di più. Festa in casa Lega, dove dovrebbe scattare il terzo seggio. Forza Italia si ferma a 2, distanziata di una manciata di voti dalla Lega. Lo spoglio è finito poco fa. Domani il dato ufficiale.

Il voto, lo ricordiamo, è ponderato e dimensionato sulla grandezza dei Comuni in termini di popolazione residente. Votano alle elezioni provinciali solo gli amministratori dei Comuni. Su una platea di 791, si è recato alle urne allestite oggi a Palazzo Dogana l'83,57% (661 tra consiglieri e sindaci). Ottima performance per il Pd: l'assessore regionale Raffaele Piemontese è riuscito drenare buona parte dei voti finiti nel "limbo" dopo l'esclusione della lista "Iniziativa Democratica". Come nelle previsioni Capitanata Civica dell'assessore regionale Leonardo Di Gioia, che dal voto esce molto ridimensionata rispetto alla tornata del 2014 (quando risultò la più suffragata con 4 consiglieri eletti) ma riesce ad esprimere anche stavolta il consigliere più suffragato, Rosario Cusmai. Come nelle previsioni le altre liste, che tuttavia non hanno mancato di riservare sorprese per gli addetti ai lavori. La Lega, ad esempio. Ma andiamo con ordine.

I nomi. Il Pd eleggerebbe Generoso Rignanese di Monte Sant'Angelo, primo degli eletti, segue il capogruppo comunale di Foggia Augusto Marasco e il consigliere di San Severo Antonio Stornelli. Solo quarta Mariagrazia Campo, Manfredonia, sorella del consigliere regionale Paolo Campo, sulla quale il partito aveva scommesso non poco: non ce la fa, Foggia colpisce.

È in casa Lega (lista Impegno per la Capitanata) la festa ma anche la miccia che rischia di aprire la resa dei conti più accesa: qui, come noto, è in corso la frattura Caroppiani - anti Caroppiani e l'elezione di Raimondo Ursitti (malgrado la mobilitazione dello stesso assessore regionale contro il consigliere uscente) non sarebbe notizia gradita a Caroppo, poiché va a rafforzare l'asse a lui contrario sul territorio. Tanto più che sarebbe il consigliere più suffragato nel partito. Eletto anche Paolo La Torre. Un voto interno al gruppo consilare della Lega ha rimesso la palla a centro campo nella guerra tra le due fazioni: Terza dovrebbe essere Annamaria Torelli di Apricena. "Un'azione solitaria la mia" rivendica il sindaco Antonio Potenza.

Forza Italia si aspettava di più, si ferma a due. Oltre a Consalvo di Pasqua, capogruppo azzurro al Comune di Foggia, la novità di questa partita è Mattia Azzone, vicesindaco di Castelluccio dei Sauri e uomo del presidente Nicola Gatta, che ha fatto il pieno sui Monti Dauni e a cui ha dato una mano non indifferente Foggia, o meglio il segretario provinciale di Forza Italia Raffaele Di Mauro: 3 i voti andati ad Azzone dal Comune di Foggia (che vale 712 ponderati a voto). Nulla da fare per la candidata di Giandiego Gatta Tiziana Casavecchia.

Due consiglieri per Capitanata Civica: Rosario Cusmai e Angela Lombardi. Non ce la fa l'uscente  Sementino, uomo di Pino Lonigro. Uno per Direzione Italia, Gino Fusco, capogruppo a Foggia, malgrado sia stato bucato dal suo partito al Comune di Foggia. Uno per l'Udc: l'uscente Giuseppe Mangiacotti.

È il Comune di Foggia con i suoi 712 voti ponderati ad aver deciso molti dei destini. Tra voti mancanti e tradimenti, dalle urne esce un voto così ripartito: 3 voti vanno al candidato del Pd Augusto Marasco (il gruppo Pd vale 4 consiglieri, almeno uno in uscita quindi); 9 voti alla Lega ripartiti tra 4 a Paolo La Torre e 5 a Raimondo Ursitti (la Lega ne ha sei, Ursitti colui che ne ha goduto di più e che avrebbe preso anche il voto del capogruppo e subcommissario leghista Antonio Vigiano, oltre  che di Giuseppe Mainiero); 9 voti a Forza Italia ripartiti tra Consalvo di Pasqua (5 voti), Mattia Azzone 3 voti, Tiziana Casavecchia 1 voto. Capitanata Civica prende 5 voti (su un gruppo di 2): 4 a Rosario Cusmai, 1 ad Angela Lombardi. Udc 1 voto, che va a Giuseppe Mangiacotti. Direzione Italia 5 voti, di cui solo uno al capogruppo Luigi Fusco (praticamente si è votato solo lui su un gruppo di tre consiglieri), ben due all'ex sindaco di Celenza Valfortore Massimo Venditti, 1 a Edoardo Beccia di Troia.

All'appello a Foggia manca un voto. Pare non abbia votato Nicola Russo. È di tutta evidenza come nel segreto dell'urna siano molti i consiglieri ad aver espresso un voto diverso da quanto si andava profilando alla vigilia. Sarà importante capire i flussi, anche per comprendere gli orientamenti e i nuovi equilibri. La fotografia del voto dirà nello prossime ore anche a chi andrà la vicepresidenza.

I voti: 22.211 voti al Pd, che risulta il partito più votato tra gli amministratori di Capitanata; segue la Lega con 18.348, 18.016 a Forza Italia, 14.340 voti i civici, Direzione Italia 10.507 voti, fanalino di cosa l'Udc con 7972 voti.

Ci sarà tempo per fare un'analisi più approfindita. Per il momento va aggiunto che alla tornata non ha partecipato il Movimento 5 stelle. "La legge Delrio del 2014, ha trasformato le Province in enti di secondo livello togliendogli la rappresentatività diretta. Questi organi politici adesso saranno composti da sindaci e consiglieri comunali che si eleggono tra loro. Le prossime elezioni provinciali si svolgeranno senza alcuna consultazione popolare, sarà il festival delle correnti e degli accordi nei partiti, tra i partiti. Il MoVimento 5 Stelle, coerentemente con quanto ha sempre sostenuto, non parteciperà a queste elezioni" si legge sul Blog delle Stelle.

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