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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Prendere o lasciare, "candidato alla Provincia di centrosinistra": ecco l'ultimatum del Pd a Di Gioia

In serata i civici chiamati a dare una risposta al Pd nel secondo summit convocato in via Gramsci. I dem si sono contati ieri presso la Federazione foggiana: hanno i numeri. Traballa l'alleanza targata Emiliano

Pd e civici ancora alleati? La risposta è attesa per questa sera e la responsabilità è tutta in capo a Leonardo Di Gioia. E’ nelle sue mani infatti che Raffaele Piemontese ha spostato il cerino. E lo ha fatto ieri sera, nel corso della seconda riunione dem convocata sulle imminenti elezioni provinciali: nessun nome per il momento, prima bisogna che i civici dicano con chi stanno e da che parte stanno (lo faranno questa sera, nel secondo summit convocato in via Gramsci). Un attimo dopo il Pd si attiverà, con o senza Di Gioia. Ma dovrà essere quest’ultimo ad assumersi la responsabilità della rottura dell’alleanza targata Emiliano. Per le provinciali ed, evidentemente, per il prosieguo. Perché le decisioni di oggi, par di capire, si rifletteranno sul perimetro politico del centrosinistra anche in vista delle amministrative a Foggia (per le quali pure l’assessore all’Agricoltura pare voglia correre: a quel punto il Pd non sarà dalla sua parte).

“Non saremo noi quelli che sfasciano” filtra dalla Federazione, “dovrà essere Di Gioia a dirci se sono una forza affidabile e coerente o, piuttosto, un movimento che sale e scende dai partiti alla bisogna. Di certo noi non fungeremo più da taxi”. I dem hanno rivendicato la loro coerenza, rispetto all’impostazione con cui si governa la Regione e seguita anche per le elezioni politiche del 4 marzo scorso. “Non è stato semplice andare ad Apricena o a Torremaggiore a chiedere voti per un candidato proveniente dal centrodestra qual è Rosario Cusmai” il ragionamento posto al tavolo a riprova della lealtà dem, “ora ci dicano se vogliono stare con noi”.

Ed è per questo che nessuno si è spinto a fare nomi: il candidato lo si individuerà un minuto dopo il summit di stasera, condiviso con Di Gioia o scelta squisitamente piddina saranno i civici a deciderlo. Ma che sia chiaro: non si accetteranno proposte “ibride” di provenienza centrodestra né soluzioni condivise per quel “tutti dentro” che l’assessore all’Agricoltura pure vorrebbe considerato che la Provincia è un ente di secondo livello ormai, dove la politica partitica conta poco. “Dovrà essere un nome di area centrosinistra, per noi è una questione identitaria” filtra. E comunque, per soluzioni "ecumeniche" si è fuori tempo massimo, l’opzione la si sarebbe dovuta proporre due mesi fa. Ora è tardi. Veto calato dunque su tutti quei candidati “ibridi” finiti sui giornali sino ad oggi.

I dem hanno nomi (Nobiletti, D'Arienzo, Di Brina, Merla) e, sostengono, numeri e firme già abbondantemente raccolte (ieri è stata l’occasione di contarsi, da qui la forza ostentata da Piemontese, Bordo e Azzarone). Per parte sua Leo Di Gioia su queste colonne aveva già mostrato cautela di fronte “all’entusiasmo dei suoi di andare da soli, con una proposta tutta civica”: “Non è che possiamo governare la Provincia con la guerra” aveva dichiarato non più tardi di 36 ore fa. Ora toccherà fare una scelta. Anche perché i papabili del civismo tirati fuori dalle indiscrezioni giornalistiche avrebbero replicato con altrettanti veti a candidarsi col Pd. Lo avrebbe fatto Franco Metta, sindaco di Cerignola, ex An. Sarebbe imbarazzante per un Lino Monteleone ma anche per un Franco Tavaglione, sempre più vicino alla destra leghista. L’unico ad avere in pancia al Comune esponenti dem e ad incarnare una trasversalità piena è Nicola Gatta, ma qui il veto è del Pd. Si vedrà.

Intanto la conta dem è fatta. Quella civica pure. Il centrodestra attende. E mentre chi dal centrosinistra sostiene come il tema non si ponga, “l’alleanza – sussurra- è già fatta”, il resto mantiene gli occhi saldi sulle prossime ore: saranno quelle a scrivere i nuovi equilibri o a confermare l’esistente.

Dagli uffici provinciali si comunica intanto che le candidature andranno depositate nei giorni 10 e 11 ottobre. Il numero complessivo degli aventi diritto al voto è pari a 809, di cui 750 consiglieri e 59 sindaci. La votazione del nuovo presidente si terrà a Palazzo Dogana, in un’unica giornata il 31 ottobre, dalle ore 8.00 alle ore 20.00.

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