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Sel, Domenico Rizzi rigetta le accuse di un compagno e passa al "contrattacco"

Dopo la dura "Lettera al direttore" apparsa su un quotidiano locale e scritta da un compagno iscritto a Sel, il coordinatore provinciale rigetta le pesanti accuse e difende la linea del partito di Capitanata

Domenico Rizzi, coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, senza peli sulla lingua rigetta le accuse apparse su un quotidiano locale nella rubrica “Lettera al Direttore”, il cui contenuto conterrebbe, come dichiarato da Rizzi, giudizi apocalittici su Sel di Capitanata lanciati da un iscritto a uno dei circoli foggiani del partito di Vendola.

Non sono piaciute all’esponente di Sel le accezioni “Partito di plastica” o “Partito delle tessere” contenute nella lettera: “Sel di Capitanata non è il partito delle tessere. In provincia di Foggia il tesseramento ha dimensioni non dissimili da quelle delle altre province pugliesi e, più in generale, da quelle delle regioni del Sud. Abbiamo sempre ritenuto, anzi, che il tesseramento in Capitanata fosse del tutto insufficiente se valutato alla luce del risultato ottenuto alle elezioni regionali. Un partito come Sel, che fa della partecipazione la cifra del suo operare, deve necessariamente puntare a coinvolgere (e, dunque, tesserare) tutti i suoi elettori. Un tesseramento potrà far sorgere dubbi di legittimità solo se è superiore al consenso elettorale raccolto: diversamente è un tesseramento del tutto insufficiente”.

Sul fronte elezioni regionali, Rizzi difende la candidatura di Arcangelo Sannicandro, il più suffragato, che qualcuno avrebbe tentato di ostacolare, probabilmente – come afferma il coordinatore - per costruire liste elettorali tagliate su misura e favorire un altro candidato. Rizzi non risparmia qualche frecciatina nei confronti di chi a suo parere, nel corso delle ultime elezioni comunali, ha contrastato la nascita di una lista di sinistra che si rivedesse nella figura di Vendola e qualcuna anche agli appartenenti del circolo "Rosa Luxemberg" sul rapporto tra e con Sinistra Democratica e Movimento della Sinistra.

Tra le farneticanti accuse mosse in quella “lettera al Direttore” ve n’è una particolarmente velenosa: il “nostro”, infatti, afferma di aver appreso solo dai giornali della convocazione del Congresso cittadino, vedendo confermato in ciò nella sua sensazione di essere fatto volutamente fuori dalla vita di partito da una orda di oligarchici che fanno e disfano a loro piacimento. Vorrei ricordare al “nostro” che la data del Congresso Cittadino è stata decisa nelle ripetute riunioni dei coordinatori dei circoli cittadini di Foggia a cui ha partecipato (o avrebbe dovuto partecipare) anche il coordinatore del circolo cui egli appartiene”.

"Insomma, quello che viene con tanta enfasi rappresentato come “il nuovo”, “il rinnovamento”, la parte “ideale” o “movimentista” contrapposta retoricamente ai “vecchi”, ai burocrati, agli a-democratici, in realtà è la solita solfa di chi – dopo aver perso ogni battaglia, in ogni luogo e in ogni ambito – non trova di meglio da fare che provare a delegittimare i propri avversari".

"Sel a Foggia ed in Capitanata non è un partito fantasma. Probabilmente sono proprio quei personaggi come il “nostro” che devono vincere la propria personalissima battaglia contro i fantasmi che la loro stessa mente ha creato (e che continua a creare) per dare una qualche parvenza di senso al proprio impegno politico".

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