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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

"Bene la riorganizzazione del Comune, ma...": così la Direl bacchetta Landella

La Federazione Sindacale Direl con Micky de Finis: "Peccato che il sindaco abbia dimenticato di invitare i sindacati alla "prima del piano" tenuto conto che il riassetto aziendale riguarda i lavoratori e non la politica"

“Bene la riorganizzazione dei servizi adottata dal Comune di Foggia, ma…”. In merito al provvedimento assunto dal sindaco Franco Landella, la Federazione Sindacale Direl di Foggia è soddisfatta a metà. L'organizzazione  più rappresentativa nel comparto della dirigenza e dei quadri direttivi negli enti locali – ha infatti esaminato nel corso di una riunione della Direzione Provinciale i contenuti del provvedimento assunto.

"La manovra assunta dall'Amministrazione Landella copre evidentemente un vuoto e colma un ritardo lungo e penoso di cui si rese responsabile l'Amministrazione guidata dal sindaco Gianni Mongelli, cui la Direl consegnò una piattaforma sin dal 2014, dimenticata nei cassetti tra promesse e rinvii - sostiene la Direl - salvo poi trovarsi di fronte, a soli due mesi dalle elezioni, ad un confuso intervento riparatore che penalizzò i dirigenti e i funzionari più meritevoli dell'Ente, coloro che da sempre, anche nei momenti più difficili ed oscuri, hanno difeso la municipalità e soprattutto le sue casse".

"Oggi, con questo intervento ricognitorio, operazione peraltro ancor più meritoria perché più complessa a causa della condizione non certo favorevole  dei conti pubblici, il Comune di Foggia riesce a mettere a regime un quadro operativo più funzionale e moderno, chiamando la tecnostruttura ad un nuovo protagonismo" - continua la Direl - che rivendica il ruolo svolto nel negoziato, perché  "la piattaforma licenziata a Palazzo è in larga parte frutto del nostro contributo, della nostra strenua ricerca a realizzare modelli di governance innovativi e trasparenti per il cittadino che è il destinatario del lavoro di quanti operano nella struttura stessa".

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"Peccato che il sindaco abbia dimenticato o scelto di non invitare i sindacati alla "prima del piano" - sottolinea la Direl - "tenuto conto che il riassetto aziendale riguarda soprattutto i lavoratori che sono chiamati ad interpretarlo, non la politica - precisa il Sindacato dei Dirigenti con una vena di polemica - impegnata, come leggiamo in questi giorni, in sterili provocazioni ed accuse reciproche  nel segno della peggiore tradizione più coerente ad un doroteismo di ritorno".

"A Landella avremmo voluto ricordare che questo è un buon inizio, ma solo l'inizio di un nuovo corso", scrive la Direl, che poi rimarca con Micky de Finis  "vorremmo capire se nel Palazzo si possono sottoscrivere intese sulle buone prassi, istituire organismi di partecipazione, di garanzia, di pari opportunità, di controllo incrociato per assicurare la non ingerenza della politica nelle attività di gestione; vorremmo sapere della mancata rotazione di alcuni funzionari da troppo tempo fermi nel solito ufficio, ma anche dell'opportunità di aprire una discussione, un confronto sereno e schietto sulla tecnostruttura dell'Ente nel Consiglio comunale perché la città partecipi, si senta cioè  anch'essa protagonista del cambiamento, queste ed altre, tante cose vorremmo fare se solo ci fossero relazioni sindacali che, spiace rilevare, sono ridotte all'osso o pressoché inesistenti".

"Appunto vorremmo, ma non possiamo perché le barriere culturali alla modernità sono probabilmente ancora troppo alte o forse prevale una cultura etrusca nel nostro primo cittadino, secondo la quale i nuovi auspici dovrebbero cogliersi dal volo dei corvi o dai tuoni, non dal dialogo, dal confronto pacato, libero, costruttivo, “sempre franco” come dice lui di voler essere sempre. In questi giorni - conclude de Finis - abbiamo partecipato in massa, compatti al Forum sulla Pubblica Amministrazione a Roma, ci siamo misurati, applicando prima la cultura dell'ascolto, con i Ministri, con i Dirigenti, con gli attori di questa fase nuova che attraversiamo. Ma al Forum, uno di pochi Comuni che mancava era proprio il Comune di Foggia".

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