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Rifiuti bruciati in Contrada Spiavento, Dino Marino: “C'è l'ombra della criminalità”

Il candidato sindaco del centrosinistra, a San Severo: "Sull’argomento occorre alzare il tiro perché il nostro territorio non può diventare un bidone per i rifiuti illegali provenienti da altri territori"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday

Lo spettro di rifiuti speciali nell’ex discarica in contrada “Spiavento” e rogo doloso per distruggerli. La mafia dei rifiuti bussa anche alle porte di San Severo con un carico di “immondizie indesiderate” giunte da chissà dove e riversate nel vecchio sito ubicato tra la provinciale per San Paolo Civitate e la statale “16 Adriatica”.

“Non è la prima volta che accade ma sull’argomento occorre alzare il tiro perché il nostro territorio non può diventare un bidone per i rifiuti illegali provenienti da altri territori e con molta probabilità dalla Campania, nel solco di un filo conduttore ormai ben noto". Dino Marino, candidato sindaco del centrosinistra e consigliere regionale, punta il dito contro i loschi affari che si celano dietro il traffico illecito dei rifiuti “perché ormai sono diversi i segnali che lasciano presagire il peggio per quest’angolo della Capitanata forse finito nel mirino dei tir di veleni”.

E’ già successo. Sì, perché spesso le forze dell’ordine e volontari preposti alla tutela dell’ambiente e del territorio, hanno denunciato scarichi abusivi di rifiuti. “I camion arrivano di notte, si liberano dei loro carichi e fanno ritorno ai luoghi di partenza per approntare un nuovo viaggio. Cumuli di materiali ferrosi, a volte anche residui meccanici, sono stati individuati lungo cunette o argini di corsi d’acqua. A poca distanza da colture di pregio e comunque a stretto contatto con le persone”.

“Questa volta chi ha scaricato le balle di stracci andate in fiamme insieme a centinaia di buste di indifferenziata ha pensato bene di far sparire le tracce appiccando il rogo che ha impegnato i vigili del fuoco per una intera notte. Stavolta – sostiene Marino – i delinquenti che hanno agito hanno pensato bene di far sparire la traccia della loro presenza dando fuoco ai rifiuti speciali. Un gesto criminoso che la dice tutta sulla volontà fuorilegge di chi ha agito".

"Il nostro territorio va difeso e come amministrazione comunale dedicheremo molta attenzione a questo fenomeno che preoccupa i nostri agricoltori aspettando ulteriori risposte dalle indagini. In città c’è anche amianto. Altra nota dolente  - conclude Marino - basta dare un’occhiata dall’alto alla città con Google Maps per individuare le coperture in amianto. E soprattutto capire che fine abbia fatto il materiale rimosso. Magari così si metterebbe la parola “fine” ai tanti cicalecci su grosse quantità di amianto sparite nel nulla e pare finita sotto qualche metro di terra. Voci per carità, ma su cui siamo sicuri le forze dell’ordine stanno già lavorando per fare chiarezza".

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