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Sabato, 20 Aprile 2024
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Pugno di ferro del Comune: l'ex Distretto Militare non sarà più utilizzato per scopi abitativi

La decisione assunta in coerenza con la prescrizione prevista dal Demanio Militare al momento della cessione della proprietà dell'ex Caserma Oddone al Comune di Foggia, che vincola l'utilizzo dell'immobile a fini istituzionali

La struttura dell'ex Distretto Militare non sarà più utilizzata per scopi abitativi. Il Comune di Foggia scrive una nuova pagina nell'ambito delle politiche abitative. 

L’Amministrazione comunale, all’esito di un accurato ed approfondito lavoro di analisi, condotto dai diversi Servizi interessati, delle motivazioni dell’Ordinanza con cui la Seconda Sezione Penale – in funzione di Tribunale del Riesame – del Tribunale Ordinario di Foggia ha accolto il ricorso presentato da alcuni nuclei familiari occupanti la struttura dell’ex Distretto Militare, disponendo il dissequestro dell’immobile e restituendone la titolarità al Comune di Foggia, ha maturato la decisione di destinare l’ex Caserma Oddone ai soli fini istituzionali, escludendo il suo utilizzo per scopi di ordine abitativo.

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La decisione è stata assunta in coerenza con la clausola di salvaguardia contenuta nel provvedimento attraverso cui il Demanio Militare, in data 5 giugno 2015, ha trasferito la proprietà della struttura al Comune di Foggia. La clausola di salvaguardia, infatti, recita testualmente: “Trascorsi tre anni dal presente trasferimento, qualora all’esito di un apposito monitoraggio effettuato dall’Agenzia del Demanio risultasse che il Comune di Foggia non utilizza il compendio oggetto del presente provvedimento, lo stesso rientrerà nella proprietà dello Stato nella situazione in cui si trova, senza che il Comune possa pretendere dallo Stato alcunché a qualsiasi ragione o titolo”.

È di tutta evidenza, dunque, che l’Amministrazione comunale, pena la perdita del bene, è obbligata tassativamente a rispettare le finalità previste nell’ambito della cessione, che sono esclusivamente quelle di carattere istituzionale, all’interno delle quali non può essere ricompresa la mitigazione dell’emergenza abitativa. D’altro canto, a specificare quali siano le finalità di carattere istituzionale è stato lo stesso Consiglio comunale, che con deliberazione numero 124 del 20 marzo 2015, con votazione unanime, aveva destinato l’ex Distretto Militare a “finalità pubblico-istituzionale ad uso diretto dell’Ente quali sedi istituzionali e di rappresentanza, uffici ecc.”.

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Va inoltre sottolineato, sempre sulla base dei contenuti dell’Ordinanza del Riesame, che i nuclei familiari per i quali non sussisterebbero i presupposti dell’occupazione abusiva furono collocati nell’ex Distretto in modo esplicitamente temporaneo nel lontano 1999, a seguito dello sgombero dell’immobile “ex Scivar” disposto per ragioni di sicurezza e nell’attesa che le famiglie potessero trovare autonomamente una nuova sistemazione. Una caratteristica, quella della collocazione temporanea, estesa anche ai nuclei familiari subentrati successivamente in ragione della concessione di autorizzazioni o nulla osta avvenuta nel passato.

L’ex Distretto Militare, vale la pena ricordarlo, era stato concesso in uso al Comune di Foggia dal Demanio Militare per fronteggiare l’emergenza conseguente il tragico crollo di viale Giotto. La concessione in uso era legata alla persistenza della fase emergenziale, terminata la quale il Comune di Foggia era obbligato alla restituzione dell’immobile. Circostanza mai avvenuta, nonostante le ripetute sollecitazioni del Ministero della Difesa. 

Ne deriva che la posizione delle famiglie che hanno promosso il ricorso, accolto dal Riesame, non può essere in alcun modo equiparata a quella di “assegnatari di alloggi”. Titolo, quest’ultimo, che non può che derivare dalla partecipazione allo specifico bando e alla relativa graduatoria. Consentire eventualmente il loro rientro nell’ex Caserma Oddone, da questo punto di vista, determinerebbe un indebito vantaggio rispetto a quelle famiglie che sono regolarmente iscritte nelle apposite liste e che attendono l’assegnazione di un alloggio popolare. Ipotesi, quest’ultima, che potrebbe configurare un danno erariale.

L’orientamento dell’Amministrazione comunale, quindi, ha come obiettivi il rispetto delle condizioni imposte dal Demanio Militare al momento della cessione del bene, l’affermazione del principio di legalità e l’evitare comunque qualsiasi eventuale ipotesi di danno erariale al verificarsi della condizione della perdita della proprietà dell’immobile, dunque del depauperamento del patrimonio comunale, di cui l’ex Caserma Oddone fa parte.

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