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Fuori bilancio, De Pellegrino lancia l’SOS: "La gestione Landella sta producendo nuovi debiti"

Lo scenario tratteggiato dal capogruppo del PD: "Da quando è in carica, sono diminuite le entrate correnti. Avere meno soldi in cassa, però, non ha impedito l'incremento della spesa corrente. Tanto i fornitori possono aspettare: il tempo medio di liquidazione delle fatture è passato da 35 a 63 giorni"

Il dito di Alfonso De Pellegrino è ancora una volta puntato contro il sindaco di Foggia, Franco Landella. Questa volta, nel mirino del capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Foggia è la recente approvazione dei debiti fuori bilancio dell'ente, che De Pellegrino definisce sbrigativamente "un tentativo di scrollarsi di dosso le proprie responsabilità destinato a fallire".

"Innanzitutto, i debiti certificati dal Consiglio comunale risalgono anche a 15-20 anni fa e, in buona parte dei casi, sono stati contratti dalle strutture tecniche in esecuzione di atti dovuti o sono maturati all'esito di sentenze passate in giudicato", spiega il capogruppo del PD. "Fatta questa premessa, è necessario dire ai cittadini che l'Amministrazione Landella può vantarsi di aver messo in pagamento questi debiti grazie a chi lo ha preceduto e ha garantito al Comune di Foggia i fondi necessari alla copertura della spesa, inclusi nel cosiddetto 'Salva Enti' osteggiato dallo stesso sindaco, e che fino ad oggi hanno coperto il 90% dei debiti".

"Da quando è in carica Landella, al contrario, sono diminuite le entrate correnti a causa del frettoloso e ambiguo contenzioso aperto con le società di riscossione dei tributi, che ha ridotto drasticamente la liquidità di cassa e potrebbe imporre al Comune il ricorso alle anticipazioni di cassa faticosamente azzerate dal 2014. Avere meno soldi in cassa, però, non ha impedito l'incremento della spesa corrente. Tanto i fornitori possono aspettare: il tempo medio di liquidazione delle fatture è passato da 35 a 63 giorni", puntualizza.

"Nel frattempo - affonda il capogruppo del PD -  i diversamente abili e i residenti nell'area di rilevanza urbanistica pagano, direttamente e indirettamente, la sosta dell'auto. L'Ataf SpA rischia di incassare meno fondi dai parcheggi grazie ad una privatizzazione scellerata ed anche a causa del mancato adeguamento dei parcometri al pagamento elettronico e della cancellazione del controllo a distanza degli incassi, deciso contravvenendo alla volontà del Consiglio comunale".

Conclude quindi De Pellegrino: "La promessa di risparmiare un milione di euro sulle bollette elettriche del Comune con la convenzione Consip è rimasta tale. A distanza di oltre due anni non è ancora stato sottoscritto il contratto di servizio definitivo con l'Amiu, condizionando negativamente la qualità del servizio, impedendo una seria programmazione anche finanziaria della gestione integrata dei rifiuti. E restano ancora da sanare le numerosissime irregolarità amministrative e contabili segnalate dalla Corte dei Conti nel corso della gestione del 2015".

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