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Container al posto delle baracche, ma i problemi e i ghetti restano

Ad agosto arriveranno i container nel Gran Ghetto tra San Severo e Foggia, ma per Giannicola De Leonardis questa misura non basta rispetto ai proclami e alle promesse fatte in passato

Sul piano igienico-sanitario qualcosa si muove, ma per Giannicola De Leonardis i container in arrivo “nell’enorme bidonville sorta nelle campagne a quindici chilometri da Foggia e a cinque da San Severo, non offrono alcuna soluzione all’emergenza dettata dal massiccio arrivo di immigrati in coincidenza con la stagione delle raccolte, alla gestione dei flussi da parte della criminalità organizzata, al radicamento e al controllo esercitato dal fenomeno del caporalato, all’illegalità come regola e non eccezione.
 

Eppure, sottolinea il presidente del Gruppo Area Popolare, “egli scorsi anni erano state investite ingenti risorse pubbliche negli ‘alberghi diffusi’ sul territorio, un’esperienza che avrebbe dovuto chiudere per sempre le terribili esperienze dei ghetti e delle aggregazioni improvvisate sorte a macchia di leopardo, raccontate dal giornalista de l’Espresso Fabrizio Gatti in un reportage che ha fatto scalpore; e che si è rivelata fallimentare proprio perché la grandissima parte degli immigrati ha preferito rimanere in clandestinità e nell’illegalità, per scelta obbligata o consapevole”.

Il consigliere regionale foggiano evidenzia come i nuovi moduli abitativi che verranno acquistati - e che dovrebbero comunque arrivare in pieno agosto, con grave ritardo – “alimentano analoghe perplessità, in mancanza di adeguati controlli e nell’incertezza e confusione ancora regnante intorno a strategie, programmazioni e indirizzi”.

“Per questo auspico un confronto e un dibattito in Consiglio regionale con il presidente Emiliano e l’esecutivo, per conoscere, alla luce delle contraddizioni, degli annunci e contro-annunci, dei proclami di chiusure e sgomberi puntualmente e sistematicamente disattesi nel passato recente e remoto, che modello di accoglienza di lavoratori immigrati la Regione Puglia intende promuovere e soprattutto tradurre in realtà” prosegue.

Giannicola De Leonardis conclude: “Proprio lo stridente contrasto tra la ‘narrazione’ della realtà e la quotidianità vera, infatti, è una delle cause della fuga dei cittadini dalle urne, e la politica oggi più che mai è chiamata a dare risposte concrete e immediate alle emergenze, confrontandosi inevitabilmente anche con i risultati e non preoccupandosi unicamente delle promesse. Ovunque e soprattutto in quelle campagne, zone franche di degrado, schiavitù, illegalità e umanità disperata che non può essere dimenticata”

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