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Cataneo e Russo contro "la linea confusa" di Forza Italia: "Chiedevano l'azzeramento, si sono persi per strada"

Pasquale Cataneo e Nicola Russo, in conferenza stampa oggi, mostrano un documento dell'11 maggio 2017 in cui inchiodano gruppo consiliare e commissario provinciale del partito di Forza Italia

“Non siamo noi quelli da deferire e scremare. Al contrario, a differenza degli altri consiglieri comunali di Forza Italia e del commissario nominato da Landella, Raffaele Di Mauro, noi siamo stati sempre coerenti con la linea politica assunta dal partito. Bisogna chiedere al commissario o al capogruppo perchè hanno cambiato idea”. A riprova i consiglieri Pasquale Cataneo e Nicola Russo, in conferenza stampa oggi, mostrano un documento in cui inchiodano gruppo consiliare e commissario provinciale a ciò che dicevano un anno fa, sconfessando l'azione del partito e delegittimando l'azione di deferimento dei due intrapresa da Di Mauro presso i probi viri.

E' datato 11 maggio 2017 il documento, prodotto all'esito dell'ultima deliberazione della Corte dei Conti di allora (che evidenziava una serie di pesanti criticità) ed ha come primo firmatario proprio il capogruppo in consiglio comunale Consalvo Di Pasqua. “I sottoscritti consiglieri di Forza Italia – si legge nella missiva inviata a sindaco, presidente del consiglio comunale Miranda (“che ha dato pieno sostegno al documento” rimarca Russo) -, viste le criticità emerse nella relazione della Corte dei Conti, ritengono essenziale un considerevole cambio di passo di questa amministrazione al fine di porre in essere tutte le azioni necessarie ad adempiere al meglio alle prescrizioni. Convinti che ciò sia estremamente utile anche per il rilancio dell'attività amministrativa dopo quasi tre anni di governo di centrodestra, chiedono 1) azzeramento della giunta, con conseguente inserimento di figure di comprovata capacità ed esperienza; 2) azzeramento degli incarichi nelle ex municipalizzate, con inserimento alti profili manageriali; 3) adozione di tutti i provvedimenti utili e necessari per adempiere alla prescrizioni dettate dalla Corte dei Conti”.

Con una tabella di marcia stringente anche: il corrente mese. “Qualora – si legge ancora - non dovessero trovare riscontro, i sottoscritti si riterranno liberi di effettuare le scelte più consone per il bene della città”. Una sorta di liberi tutti, insomma, firmato da Consalvo di Pasqua, Pasquale Cataneo, Francesco Paolo La Torre, Ilaria Mari, Pasquale Rignanese, Nicola Russo e Luigi Vigiano. “Noi siamo rimasti coerenti. Qualcuno, invece, si è perso per strada” ironizza Cataneo, che, nel frattempo, non ha rinnovato la tessera al partito e voterà contro anche il prossimo bilancio di previsione, al pari di Russo.

Criticano aspramente la gestione amministrativa “totalmente scollata dal programma elettorale ma anche dall'indirizzo dato a più riprese in aula dal consiglio comunale”, stilano un elenco impietoso di mancate attuazioni, sciatteria amministrativa e continuità politica con la precedente gestione politica di centrosinistra (Amiu, Ataf, visione miope della mobilità, finanziamenti mancati), canzonano il nuovo corso con la nuova maggioranza (“se le cose non si sono fatte in quattro anni, come si potranno fare in dieci mesi?”). Come la mobilità appunto e la visione “sistemica e territoriale” dell'hub intermodale, la seconda stazione, l'aeroporto Gino Lisa, la gestione Amiu, etc. Delibere approvate, lavoro (encomiabile) rimaste lettera morta.

La ciliegina arriva con il famoso inutile gabbiotto per la sicurezza di viale della stazione: è costato 27mila euro (6500 euro a mq) e spesso non c'è nessuno; con meno spesa si sarebbe potuto dar corso invece alla remotizzazione delle telecamere della zona, utilizzando uno dei locali vuoti del “nodo intermodale”. Si sarebbe dato corso ad un indirizzo comunale, si sarebbero risparmiati denari e personale, si sarebbe avuto un controllo più diffuso. Perchè no?

E tuttavia, Cataneo e Russo, non si lanciano in dichiarazioni di rottura definitiva. Stanno fermi, preconizzano la morte della Forza Italia di Di Mauro/Landella, corteggiano Giandiego Gatta, osservano la Lega, lavorano con Mainiero. “Attendono “chiarimenti”, dicono, nel partito e con Landella. Rispetto a cosa ancora, stante il lungo elenco di questioni inevase, non si sa. Anche perchè quelle poste sul tavolo sono tutte questioni nobili, caratterizzanti una gestione che voglia definirsi di “buon governo” e alle quali è difficile, se non impossibile, porre rimedio nell'ultimo scorcio di consiliatura.

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