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"Sciacalli", "disonesti" ed "eroi di cartone": Landella è un fiume in piena. Al PD (e non solo): "Invece di aiutare Foggia"

Il sindaco di Foggia Franco Landella si difende dagli attacchi del centrosinistra sulla questione della consulenza del 'Safety Plan' e sulla chiusura-apertura-chiusura dei mercati rionali

Accusa i consiglieri comunali del centrosinistra (e non solo), di speculare "sulla credulità popolare in un momento di delicata emergenza sanitaria, economica e sociale". "Bravi - prosegue - nel praticare irresponsabilità e disonestà intellettuale".

Franco Landella è un fiume in piena. Al sindaco non va giù l'atteggiamento di Pasquale Dell'Aquila, Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo, Annarita Palmieri, Pippo Cavaliere, Sergio Clemente, Rosario Cusmai, Leo Di Gioia e Giulio Scapato. Sì, li cita, uno ad uno, "perché i cittadini foggiani li abbiano bene in mente" dice.

"Mi accusano di buttare soldi dalla finestra nel preservare la pubblica incolumità, di aprire e chiudere mercati a mio piacimento. A questi signori voglio intanto ricordare che il sindaco di Foggia, come tutti i sindaci italiani, compresi quelli di loro espressione, hanno dovuto lavorare non poco, assumendosi non poche responsabilità, per preservare le proprie comunità, nelle sue molteplici espressioni, anche economiche, dalla schizofrenia dei provvedimenti continuamente ballerini adottati dal Governo italiano che politicamente agisce sotto la stessa bandiera a cui appartengono i consiglieri comunali che mi puntano il dito contro. Perciò, le motivazioni delle mie decisioni sono chiare a chi non ha tempo da perdere nel mistificarle".

Franco Landella prende carta e penna e spiega i passaggi che hanno portato alla chiusura-apertura-chiusura dei mercati da un giorno all'altro, tra la dichiarazione di Pandemia dell'Oms e il decreto del Premier Conte. "Rifacendoci alle disposizioni del DPCM del 9 marzo, che vietava l'assembramento in luoghi pubblici, il governo targato PD-M5S, in maniera irresponsabile manteneva i mercati aperti. Ecco perché, consapevole che i punti di assembramento fossero proprio i mercati rionali, ho ritenuto non solo di chiuderli temporaneamente a scopo precauzionale ma di redigere un piano di Sicurezza. Una decisione assunta anche alla luce della schizofrenia e del dilettantismo del governo nazionale che, se da un lato chiudeva le scuole, dall'altro consentiva ai ragazzi di potersi incontrare fuori dagli istituti e passare intere giornate in compagnia in luoghi di ritrovo o all'interno di impianti sportivi. 

Il giorno stesso in cui il piano di Safety è stato redatto, solo alle 21 della sera io, come tutti gli italiani, ho ascoltato le dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che nell'annunciare a reti unificate misure più ristrettive in tutto il territorio nazionale, indicava la serrata di ogni attività. Subito dopo, il suo Dpcm, all’art. 1, comma 1, disponeva testualmente: "Sono chiusi, indipendentemente dalla tipologia dell’attività svolta, i mercati, salvo le attività dirette di vendita di soli generi alimentari". 

Evidentemente, il presidente Conte non si è mai recato in un mercato rionale, altrimenti saprebbe che il 90% degli ambulanti presenti vende generi alimentari; dunque, da un lato annunciava a tutto il Paese la chiusura dei mercati, ma nei fatti il suo DPCM ne consentiva l’apertura; tant'è che altre città come Bari, Roma e Milano, hanno continuato ad ospitare le strutture di vendita degli ambulanti. Ciononostante, visto l'aggravamento della situazione, da emergenza nazionale a pandemia, di concerto con il Prefetto Raffaele Grassi, ho ritenuto di chiudere i mercati rionali, poiché l’attività di controllo e quella sanzionatoria sarebbero diventate difficili per la presenza di plurimi esercenti e non di un unico gestore".

Landella non le manda a dire: Tutto questo accadeva mentre alcuni consiglieri comunali di Foggia, tra cui molti di quelli che oggi mi accusano, in una sorta di sciacallaggio mediatico, facevano gli eroi di cartone sui social network (senza, tra l'altro, aver letto l'ultimo DPCM), gettando nel panico migliaia di cittadini e confondendo ancor di più gli ambulanti che lavorano quotidianamente nei mercati rionali. Un atteggiamento che qualifica in pieno alcuni esponenti politici del centrosinistra, da cui mi sarei aspettato collaborazione istituzionale e politica in questo particolare periodo, quanto meno nel comprendere che il Comune di Foggia non ha sciupato risorsa alcuna nel predisporre un piano anti assembramento che, tra l’altro, va incontro previdentemente alle misure di sicurezza che, anche dopo l’emergenza, dovranno accompagnare i nostri concittadini nella riapertura graduale dei mercati"

E conclude: "Infine, come foggiano, mi aspetterei che i consiglieri comunali inquisitori, almeno in questa delicata fase di emergenza, mettessero da parte le polemiche pretestuose, si adoperassero con proposte serie e si impegnassero a sollecitare i propri rappresentati politici che siedono nel governo nazionale a dare risposte concrete e chiare ai tanti operatori commerciali, soprattutto piccoli artigiani e commercianti, che, oltre a preoccuparsi di preservare la propria e altrui salute, devono anche arrabattarsi per mettere il piatto a tavola"

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