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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Dirigente ritira firma a progetto: “Moffa in totale autonomia”. Landella: "Doverosa riflessione"

A ritirare la firma è stato il dirigente del Servizio Politiche Giovanili, Nicola Ruffo: “Elaborato in totale autonomia dall’assessore Moffa”. Landella: “Doverosa riflessione di ordine politico”

“In data 27 maggio ho provveduto a comunicare al sindaco la decisione di ritirare la mia firma dalla proposta di delibera per la Giunta comunale relativa all’adesione del Comune di Foggia – in qualità di Ente capofila – al progetto “La Voce del Silenzio”, contro la violenza nei confronti delle donne. Una decisione che ho maturato in ragione del fatto che non sono stato messo nella condizione di conoscere né il contenuto del progetto né, più in generale, l’impianto complessivo del provvedimento, elaborato in totale autonomia dall’assessore Eugenia Moffa”. Così Nicola Ruffo, dirigente del Servizio Politiche Giovanili del Comune di Foggia, con riferimento all’adesione dell’Amministrazione comunale al progetto “La Voce del Silenzio”.

Spiega il dirigente del Servizio Politiche Giovanili: “Non sono abituato a ritirare la mia firma dagli atti amministrativi prodotti dai Servizi di cui ho la responsabilità dirigenziale. Considero questo passaggio un elemento di assoluta gravità, che però muove da una serie di considerazioni che sento il dovere di rendere pubbliche. In via preliminare è opportuno sottolineare che non ho mai messo in discussione la validità del progetto di cui all’oggetto della proposta di delibera, non fosse altro perché non ho mai avuto neppure la possibilità di visionarlo, così come anche la stessa Giunta comunale non avrebbe avuto la possibilità di esaminarlo, giacché non era allegato alla proposta di delibera che l’assessore Moffa mi ha invitato il 21 giugno scorso a firmare con estrema celerità, adducendo ragioni di urgenza rispetto all’approvazione della pratica da parte dell’esecutivo. Alla mia domanda circa la possibilità di prendere visione del progetto cui il Comune di Foggia avrebbe aderito, l’assessore alle Politiche Giovanili mi ha testualmente risposto che avrei potuto farlo dopo l’approvazione della delibera di Giunta. Un iter abbastanza irrituale, che mi ha lasciato a dir poco perplesso, giacché il parere di regolarità tecnica del dirigente si fonda sulla perfetta e completa cognizione e conoscenza degli atti. Pertanto ho immaginato, proprio in ragione delle motivazioni di urgenza evidenziate dall’assessore Moffa nel sollecitare l’apposizione della mia firma in calce alla proposta di delibera per la Giunta comunale, che il progetto mi venisse consegnato nei giorni successivi, cosa che però non è mai avvenuta, tanto da costringermi a decidere di ritirare la mia firma dall’atto”.

Evidenzia ancora il dirigente: “Giovedì 28 maggio, al Servizio Politiche Giovanili è pervenuta una mail a firma di Roberto Ciompi, che immagino essere un referente all’associazione “Windowsineurope” (che ha redatto il progetto e alla quale, in caso di ammissione al finanziamento europeo, il Comune di Foggia, così come scritto nella proposta di delibera per la Giunta, avrebbe affidato l’incarico di assistenza tecnica) con cui egli comunicava l’imminente chiusura del progetto, in modo da poterlo presentare “al massimo sabato prossimo”, chiedendo dunque ai partner di formalizzare rapidamente la loro adesione. Nonostante ciò, ribadisco nuovamente di non aver ancora avuto la possibilità di poter visionare il progetto, rispetto al quale, come evidenziato nella proposta di delibera per la Giunta comunale, il Comune di Foggia ha già adempiuto alle relative procedure informatiche di registrazione “Priamus”. Una circostanza, questa, di cui non sono a conoscenza non avendo io provveduto a disporre o compiere nessuna registrazione”.

Nicola Ruffo entra nello specifico: “Pur avendo apposto la mia firma in calce alla proposta di deliberazione per la Giunta comunale, sollecitatami dall’assessore Moffa come detto per ragioni di urgenza, non potevo dunque esimermi dal suo ritiro, trattandosi di un procedimento amministrativo condotto dalla titolare della delega alle Politiche Giovanili in assoluta e totale autonomia, direi “inaudita altera parte”, non essendo io riuscito mai né a visionare il progetto specifico né essendo stato in alcun modo messo a parte delle procedure informatiche di registrazione “Priamus” cui ha adempiuto il Comune di Foggia. In buona sostanza avrei dovuto mantenere la mia firma in calce ad un provvedimento amministrativo a me pressoché sconosciuto, sostanzialmente quasi per un “atto di fiducia” nei confronti dell’assessore”

Sul caso si è espresso anche il sindaco Landella: “Sono profondamente rammaricato da quanto comunicatomi dal dirigente Ruffo, che contesta merito e metodo di lavoro dell’assessore Moffa, che evidentemente non ha ritenuto di dover condividere né con la struttura del suo assessorato, né con il sindaco ed i colleghi di Giunta, l’iniziativa oggetto della proposta di delibera per l’esecutivo ed i suoi step, come ad esempio l’adempimento delle procedure informatiche di registrazione “Priamus”.

Il primo cittadino prosegue: “Voglio sottolineare che si tratta di una valutazione che compio non circa la validità dell’iniziativa, ma con riferimento esclusivo alle modalità con cui l’atto è stato confezionato. Dispiace, inoltre, che sul punto siano accadute vicende poco aderenti al rapporto di fiducia che lega ogni assessore al sindaco. Proprio mentre l’esecutivo era in riunione mercoledì scorso e discuteva della questione, infatti, sui social network il consigliere comunale Giuseppe Mainiero, appartenente alla stessa forza politica di cui è espressione l’assessore Moffa, quasi in tempo reale dava notizia di quanto stava accadendo in Giunta, e prima ancora, ad inizio mattinata, annunciava ciò che sarebbe avvenuto con toni al limite dell’insulto nei confronti del dirigente Ruffo”

Landella conclude: “Mi pare abbastanza evidente, ed uso un eufemismo, come questa divulgazione di informazioni sia stata possibile. Si tratta di un elemento sul quale, al netto della vicenda specifica del progetto in esame, ritengo doveroso formulare una riflessione di ordine politico”

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