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Torremaggiore, Di Iorio: "Mi sono dimesso io, mi candido con Emiliano"

11 consiglieri hanno sfiduciato Di Iorio, che però sostiene di essersi dimesso prima. L'ex sindaco ha accettato la proposta di Michele Emiliano e si candiderà consigliere regionale in una sua lista

A Torremaggiore 11 consiglieri comunali hanno decretato anzitempo, a due anni dalla scadenza naturale del mandato, la fine del governo targato Costanzo Di Iorio. L'ormai ex primo cittadino, però, sostiene di aver anticipato le mosse degli undici e di aver presentato, qualche minuto prima, le sue dimissioni. Intanto, nella città dell'Alto Tavoliere, ci sono un commissario e un sub commissario.

Ciononostante l'ex sindaco non ha alcuna intenzione di mollare e per questo ha deciso di accettare la proposta di Michele Emiliano, candidato presidente della Regione Puglia per il centrosinistra, e si candiderà come consigliere regionale in una sua lista. E assicura: “Il mio impegno, al di là dei risultati, continuerà come sempre per assicurare lo sviluppo di un’agricoltura rinnovata per la Capitanata e la Puglia, la realizzazione di un piano giovani che sappia chiamare alla riscossa tutte le energie vitali, lo sviluppo integrato dei nostri Monti Dauni ed il miglioramento delle condizioni di vita della città”.

Poi puntualizza i perché delle sue dimissioni: “La decisione delle mie dimissioni è maturata perché ho intuito che attorno alla mia giunta c’era un logorio che aveva come obiettivo lo scioglimento del consiglio comunale. La presentazione delle mie dimissioni ha anticipato di qualche minuto la presentazione delle dimissioni di undici consiglieri, appartenenti alla minoranza e alcuni alla maggioranza. Undici firme non si raccolgono in pochi minuti”. Ripercorre i tre anni del suo mandato. E tesse le lodi: “In questi tre anni, Torremaggiore ha visto l’incremento del livello dei servizi sociali, la ristrutturazione del Teatro comunale, la riqualificazione e la riapertura della biblioteca, la realizzazione della spesa pubblica, l’esecuzione del piano di risanamento delle scuole (in via di completamento), l’avvio del progetto “raccolta differenziata dei rifiuti” e di altri ancora”, puntualizza.

Certo, non tutto il programma è stato realizzato e questo è dovuto a più cause, ma “soprattutto al riaffiorare in seno alla compagine amministrativa di quel vizio delle forze politiche di far prevalere interessi di parte che non permettono la realizzazione dei programmi condivisi”.“L’estate scorsa sono stato vittima di un vile attentato”, spiega. ”In quella occasione attorno al sindaco e alla mia persona non si è manifestata una solidarietà forte e necessaria. Le forze politiche, i gruppi consiliari e le forze sociali non hanno avvertito il pericolo che la civile convivenza di Torremaggiore può essere sostituita da un clima di insicurezza, di delinquenza e di violenza. Michele Emiliano mi ha convinto sia per la spontanea solidarietà che mi ha espresso come segretario regionale del PD pugliese, sia perché mi ha chiesto di non disperdere le capacità, l’impegno e la lealtà che ho mostrato in questi anni di guida del comune di Torremaggiore.

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