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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Campi Diomedei, Landella rivendica il lavoro a Roma: "Non ci siamo piegati, abbiamo raggiunto l'obiettivo"

Franco Landella commenta lo sblocco del cantiere dopo un confronto con la Soprintendenza sull'idea progettuale

“Dispiace che nel racconto di una buona notizia per la città e dell’ottenimento di un risultato di segno positivo sia prevalsa l’interpretazione polemica. Naturalmente è un diritto della stampa leggere gli avvenimenti liberamente. Tuttavia l’idea che il Comune di Foggia si sia piegato alla Soprintendenza all’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio di Foggia e BAT tradisce un’idea muscolare dei confronti, anche aspri, tra istituzioni. In quest’ottica ribadisco che le modifiche concordate questa mattina non hanno affatto stravolto in modo sostanziale l’impianto progettuale". Così il sindaco Landella interviene sullo sblocco oggi del cantiere dopo un confronto con la Soprintendenza sull'idea progettuale.

"Tra i cambiamenti, ad esempio - spiega il sindaco-, non figura la questione delle famose ‘dune’, che abbiamo dimostrato non compromettere la visuale. La stessa copertura sarà oggetto di una successiva valutazione al termine degli scavi archeologici. Così come le alberature non hanno subito alcuna riduzione, ma semplicemente un riposizionamento. Allo stesso modo per l’area equestre ci sarà un richiamo alle tracce del percorso originario e non un suo ampliamento. Peraltro nel provvedimento di annullamento dell’autorizzazione del 25 gennaio 2018 non era formulata alcuna specifica prescrizione, ma veniva esclusivamente avanzato un invito ad apportare delle modifiche che la Soprintendenza avrebbe valutato. È evidente, dunque, che l’Amministrazione comunale non si è piegata ad alcuna prescrizione, per il semplice motivo che non vi erano prescrizioni cui adeguarsi".


"Intorno al Parco Urbano Campi Diomedei c’è stata senza alcun dubbio tensione. Da questo punto di vista rivendico la scelta di aver promosso ricorso al Tar, in particolare per i difetti di ordine procedurale, nei confronti del provvedimento con il quale fu annullata l’autorizzazione iniziale. Non può sfuggire infatti che il Comune ha in quel momento difeso la bontà complessiva di un impianto progettuale definito attraverso passaggi formali che hanno interessato Amministrazioni comunali di colore politico diverso, sempre sotto la puntuale supervisione della stessa Soprintendenza, ed ha coinvolto anche la Regione Puglia. E lo ha fatto in un clima politico tutt’altro che sereno con riferimento alle voci – tra le quali alcune di natura parlamentare – che si levavano in senso palesemente e dichiaratamente ostile al Parco Urbano. Comportamento molto diverso dalla diffusione di ingiustificati allarmismi".


"Com’è noto, successivamente l’Amministrazione comunale ha ricostruito un clima di dialogo e di confronto, entrato nel merito dell’idea progettuale. Tanto con la Direzione Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quanto con la Soprintendenza abbiamo aperto una interlocuzione seria e tecnica – per la quale ringrazio, a titolo personale ed istituzionale, i nostri interlocutori – individuando obiettivi comuni e soluzioni condivise. Insisto quindi nel dire che leggere l’intesa odierna come una sorta di capitolazione dell’Amministrazione comunale è un errore, sia pure legittimo nel rispetto di tutte le opinioni in campo. 

Ogni passaggio di questo serrato negoziato è stato orientato al raggiungimento dell’unico traguardo realmente importante: sbloccare i lavori, difendere l’opera e scongiurare un contenzioso che avrebbe dilatato a dismisura i tempi. Ci siamo riusciti. Ed io rivendico con orgoglio la funzione determinante esercitata dall’Amministrazione comunale, che non è stata quella di notaio di decisioni esterne né quella di semplice spettatore”. 

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