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Strade colabrodo e piene di buche. Le opposizioni: "Landella non dica che sono state ereditate"

Rizzi, Sciagura e Cislaghi attaccano l'amministrazione sulla questione buche. E sulle strade rifatte da poco già sono comparse le prime buche: "In nessuna città le strade rifatte durano poco più di due anni"

Si torna a parlare di buche in città, una annosa questione, mai del tutto risolta. E se l’asfalto di molte vie foggiane si presentano ricolme di butteri, ci sono altre strade, soggette ai lavori di rifacimento, che a distanza di poco tempo già manifestano le prime crepe.

“Viale Fortore, corso Garibaldi, via Rosati, via Camporeale, via Alfonso D’Aragona, via Gramsci, queste le strade oggetto d’intervento per il rifacimento dell’asfalto nei primi mesi dell’amministrazione Landella e la tenuta, o meno, di questi lavori è di totale competenza di questa Amministrazione”, dichiarano Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura e Giorgio Cislaghi.

Sui lavori di viale Fortore precisano: “Siamo intervenuti durante il loro svolgimento sollevando dubbi sulla loro tenuta e, dopo soli due anni e pochi mesi, possiamo tranquillamente asserire che le nostre “perplessità” era fondate visto la condizione attuale della strada. A poco sono valse le nostre segnalazioni sulla tenuta del manto rifatto perché ai primi rattoppi fatti nel 2016 non sono seguiti altri interventi. Percorrere oggi viale Fortore richiede molta attenzione perché le “reticolature” dell’asfalto, anche queste denunciate tempo fa, si sono trasformate in buche più o meno insidiose, buche che attentano anche all’incolumità dei pedoni visto che interessano zone su cui sono state disegnate le strisce pedonali. A poco sono serviti i lavori per eliminare i dislivelli provocati dalle radici degli alberi perché oggi l’asfalto torna a deformarsi facendo presagire deformazioni future ben più gravi”.

Situazione analoga anche su Corso Garibaldi: “La strada su cui affaccia il palazzo comunale e la finestra del Sindaco, presenta ora molte e diffuse “reticolature” dell’asfalto segno, anche qui, di un rapido degrado dello stesso che fa presagire una prossima apertura di buche stradali. A questa situazione di precoce decadimento si sommano i dislivelli delle caditoie solo in parte messe a livello della strada a differenza di quanto previsto nel capitolato speciale dei lavori”.

FOTO | Buche e strade colabrodo a Foggia

Su via Rosati, invece, determinanti (in negativo) sono stati i lavori di AqP: “Non si sono aperte buche stradali ma la strada è stata sventrata in più punti dai lavori per il rifacimento della rete fognaria, che interesserà l’intera strada e le sue traverse. C’è da chiedersi perché i lavori di rifacimento dell’asfalto non siano stati procrastinati sino alla fine dell’intervento di AqP o perché non si sia chiesto ad AqP di fare i lavori prima di rifare l’asfalto visto che da tempo si sapeva che si doveva intervenire su quella strada. Su via Camporeale ci sono stati vari interventi per coprire buche formate dopo il rifacimento dell’asfalto ma, come per viale Fortore, sembra una lotta contro i titani visto il loro riformarsi nel tempo.

Ma la mappatura delle strade in condizioni critiche coinvolge numerose altre vie: “Su via Alfonso D’Aragona continua a persistere la problematica delle caditoie dove, vuoi per usura o vuoi perché così si faceva tempo fa, non è più leggibile la certificazione ISO 400 che le certifica idonee per strade dove transitano veicoli. Qui l’unico intervento di manutenzione fatto è stato coprire parte delle grate con asfalto invece di provvedere alla loro sostituzione o messa a norma come previsto dal capitolato. Anche su questa strada sono visibili “retinature” che annunciano l’apertura di future buche”.

“Via Gramsci, continua a essere un mistero il perché non sia stato rifatto l’asfalto ma la strada ha urgente bisogno di interventi di rifacimento, interventi non più rinviabili viste le precarie condizioni che spesso sono la causa di oggettivi pericoli”.

Continuano Rizzi, Sciagura e Cislaghi: “Ora sfidiamo il Sindaco a dire che queste buche sono state ereditate. Se una buca si può ereditare, i soldi per i lavori sono stati spesi dalla sua Amministrazione e la sua Amministrazione ha emesso i certificati che attestano la bontà dei lavori stessi. Purtroppo la realtà ora è ben diversa da come ci fu raccontata dal Sindaco Landella e dal suo assessore ai Lavori Pubblici perché i soldi spesi, e parliamo di centinaia di migliaia di euro, non ci hanno consegnato strade che tengono nel tempo. Non succede in nessuna città che le strade appena rifatte durino poco più di due anni, normalmente durano oltre un ventennio prima di presentare sintomi di degrado meno drammatici.

I due consiglieri di minoranza e l’esponente di sinistra concludono: “Ora a noi non resterà altro da fare che integrare, con la descrizione attuale, la segnalazione fatta all’epoca alla Procura della Corte dei Conti mentre al Sindaco e all’odierno Assessore ai Lavori Pubblici Bove spetta il compito di contestare i lavori e pretendere il loro totale rifacimento senza alcun esborso ulteriore per l’Amministrazione Comunale. Resta poi da capire, sempre con il senno dell’oggi, quali azioni l’Amministrazione Comunale intenda intraprendere verso chi ha seguito i lavori certificandone la corretta esecuzione (RUP e Direttore dei Lavori) e quali azioni intenda mettere in atto perché simili cose non accadano più”.

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