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Buche a Foggia, Cislaghi dribbla le polemiche e chiede chiarezza: “Perché le strade durano poco?”

Dopo l'acceso botta e risposta tra Marasco e Landella, interviene l'ex sindacalista: "Si parla di soldi ma non dei motivi che causano l'apertura delle buche"

Buche stradali. Anche Giorgio Cislaghi interviene sullo stato degradato di molte strade foggiane. Argomento fresco da tanti anni, e che negli ultimi giorni ha visto il sindaco Franco Landella e il capogruppo Marasco protagonisti di un acceso botta e risposta.

Cislaghi però pone l’attenzione su un altro aspetto, comunque rilevante: la precarietà della tenuta di molte strade, anche di recente realizzazione: “Non ci sono i soldi per chiuderle dice l’assessore ai lavori pubblici Bove. I soldi ci sono dice Il capogruppo del PD Marasco. Il sindaco Landella, a sostegno del suo assessore, sfida Marasco a dire dove sarebbero i soldi per chiudere le buche. Tutti e tre tacciono sui motivi che causano l’apertura delle buche stradali, sul fatto che si aprono (e riaprono) anche su strade nuove o rifatte da pochi anni”.

L’ex sindacalista passa in rassegna alcune delle vie di Foggia dove l’asfalto si sgretola quotidianamente: “Viale Fortore, tratto che va dall’incrocio con corso del Mezzogiorno sino all’incrocio con via del Mare, strada rifatta nell’autunno del 2014, primi mesi dell’amministrazione Landella assessore Franco D’Emilio, è ridotta oggi in condizioni disastrose perché oggetto di più interventi di “rappezzo” visto le buche che si sono aperte in questi pochi mesi. Una strada che necessita di interventi urgenti per contenere le fratture dell’asfalto prima che queste diano luogo ad altre buche nei prossimi mesi che, si spera, saranno piovosi e freddi”.

Stesso destino per il manto stradale di viale Di Vittorio, tratto compreso tra viale Michelangelo e viale Ofanto: “Asfalto rifatto nella primavera del 2013 dall’amministrazione Mongelli e più e più volte rappezzato. Oggi ridotto in condizioni disastrose dopo soli quattro anni.

Il passaggio di consegne, nel segno della continuità, si è avuto con i lavori di rifacimento e allargamento del tratto di via Lenotti compreso tra via Gandhi e via D’Addedda. Lavori iniziati in piena campagna elettorale con l’amministrazione Mongelli e finiti dopo la proclamazione a sindaco di Landella. Una strada che ha subito vari rappezzi sia sulla parte riasfaltata, sia sulla parte nuova a dimostrazione che non contano le ‘situazioni di partenza dei lavori’ visto che il risultato è sempre lo stesso: strade che non durano nel tempo”.

Secondo Cislaghi “è inutile individuare fonti economiche per rappezzare le strade se gli interventi non sono risolutivi. Centomila euro all’anno per interventi straordinari sulle buche stradali non sono pochi soprattutto se si sommano alle manutenzioni ordinarie comprese nel contratto di servizio. Dovremmo avere strade rappezzate, come spesso si vede in altri comuni italiani e europei, senza buche e senza dislivelli in corrispondenza dei rappezzi. Purtroppo così non è.

Nell’attesa che la magistratura, contabile e penale, dia riscontro agli esposti fatti negli anni scorsi torniamo a chiedere che siano fatte le dovute contestazioni agli esecutori degli interventi di rifacimento dell’asfalto, almeno per i tratti soggetti a un evidente degrado anticipato, come torniamo a chiedere spiegazioni sulla ‘qualità dei controlli’ che l’Amministrazione Comunale deve fare sui lavori stradali a garanzia della qualità degli interventi”.

“Resta l’amara costatazione – conclude Cislaghi – che, anche se cambiano le amministrazioni comunali, anche se si alternano centro sinistra e destre al governo della città, anche se cambiano i sindaci e gli assessori (questi ultimi con frequenza almeno tripla rispetto ai sindaci), i problemi restano e si continua a parlare solo dei soldi che servono per non risolvere i problemi.

A Landella e Marasco, alle destre e al PD, chiediamo ancora una volta, e non ci stancheremo di chiederlo mai, perché nel resto d’Italia e all’estero, dove le condizioni climatiche sono più estreme e mettono a dura prova la tenuta delle strade, gli asfalti reggono almeno per vent’anni e da noi solo pochi anni, se non pochi mesi?”

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