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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

“Tari? Cittadini non subiranno aumenti di rilievo. Aumento Tasi? Il Salva Enti c’entra”

Il sindaco di Foggia, Franco Landella, replica alle considerazioni della segreteria cittadina del Partito Democratico sui tributi locali: “Scelte frutto dell’eredità che la nuova amministrazione ha ricevuto”

Franco Landella replica alle considerazioni espresse dalla segreteria cittadina del PD con riferimento al tema della fiscalità locale: “Con buona pace delle accuse della segreteria cittadina del Partito Democratico, i numeri non sono un’opinione politica. Così come i bilanci sono documenti che poco si prestano alla pratica delle interpretazioni. Le scelte tariffarie adottate dal Comune di Foggia, dati alla mano, sono dunque interamente il frutto dell’eredità che la nuova Amministrazione ha ricevuto. In via preliminare ribadisco ciò che ho già avuto modo di dire in numerose altre occasioni: l’adesione al “Decreto Salva Enti” è stata una boccata d’ossigeno fondamentale per scongiurare il dissesto al quale il centrosinistra aveva portato il Comune di Foggia. Perché è bene ricordare, a scanso di equivoci, che il rischio dissesto è tutto ascrivibile alla responsabilità politica ed amministrativa del centrosinistra. Da questa adesione, tuttavia, sono discesi una serie di obblighi per l’Amministrazione comunale in materia di tributi, che solo chi è in malafede può ignorare o contestare.

Nell’analisi effettuata dal Partito Democratico mancano alcuni elementi decisivi per formulare una valutazione che sia aderente alla realtà e non solo alle esigenze di propaganda politica. Com’è noto, infatti, la determinazione delle tariffe della Tari per il 2014 è stata votata dal Consiglio comunale in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto da Amiu Puglia SpA ed approvato con la delibera dell’Assemblea consiliare numero 200 del 30 settembre scorso. Ai sensi delle disposizioni istitutive della Tares, anche le tariffe del Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi per l’anno 2013, approvate con deliberazione di Consiglio comunale numero 194 del 30 novembre 2013, dovevano essere determinate con la stessa modalità, dunque in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto da Amiu SpA ed approvato con la deliberazione di Consiglio comunale numero 193 del 30 novembre. È di tutta evidenza che nel piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, sulla base di entrambe le normative istitutive di Tari e Tares, devono essere considerate tutte le voci di costo, così come previsto espressamente dalla circolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze inerente le “Linee guida per la redazione del Piano Finanziario e per l’elaborazione delle tariffe”.

Se i dirigenti del Pd avessero approfondito la materia, confrontando il Piano Economico Finanziario di Amiu SpA del 2013 con quello di Amiu Puglia SpA del 2014, allegati alle deliberazioni di Consiglio comunale, tra l’altro pubblicate sul sito istituzionale del Comune di Foggia, si sarebbero facilmente resi conto che tra le voci di costo del servizio considerate nel 2013 non era presente quella relativa alla riscossione del tributo, ammontante a qualcosa come 2 milioni 267mila 710 euro. Si tratta di una gravissima dimenticanza, a mio avviso ampiamente fuori dai confini della legittimità, che ha provocato inevitabili problemi di equilibrio di bilancio, a cui la nostra Amministrazione, in linea con il dettato normativo, ha posto rimedio adeguando le tariffe alle prescrizione di legge

Piuttosto che inveire contro la nuova Amministrazione, perché i dirigenti del Pd non spiegano come sia stato possibile “dimenticarsi” di considerare una voce di costo di oltre 2 milioni di euro? Sarebbe utile sapere come sia stato possibile un tale scivolone. Ad ogni buon conto l’adeguamento delle tariffe, peraltro imposto dalla legge, è stato mitigato dal venir meno da quest’anno della maggiorazione statale di 0,30 euro al metro quadro. Sulla Tari, dunque, i cittadini non subiranno aumenti di rilievo. Voglio inoltre ricordare al Pd che la nostra Amministrazione ha esentato dal pagamento della Tari le giovani imprese per il primo anno di attività, recuperando così una misura che il loro governo, guidato dal sindaco Gianni Mongelli, aveva cancellato. Al centrosinistra, nonostante l’ansia da campagna elettorale, consiglierei dunque più prudenza prima di scagliarsi in sconsiderati ed infondati attacchi

Anche sulla Tasi, evidentemente nel Partito Democratico si ignora il funzionamento del “Decreto Salva Enti”, che pure si dovrebbe conoscere. Il “Salva Enti”, infatti, c’entra eccome nella determinazione delle tariffe, soprattutto per quello che riguarda l’accesso del Comune al cosiddetto “Fondo di rotazione”. Al comma 8, lettera g, dell’articolo 243 bis del Tuel, che invito i dirigenti del Pd a leggere con molta attenzione, si stabilisce la possibilità di accedere al “Fondo di rotazione”, dunque alle risorse economiche suppletive che rappresentano il vero beneficio legato al “Salva Enti”, a condizione che l’Ente locale si sia avvalso della facoltà di deliberare le aliquote o tariffe nella misura massima consentita per legge. Senza questo aumento, quindi, il Comune di Foggia avrebbe perso il diritto a beneficiare dell’“ossigeno” economico di cui parla il Pd. A questo punto mi chiedo: ma nella segreteria del Partito Democratico c’è qualcuno a conoscenza degli argomenti di cui si vorrebbe discutere?

Giacché il PD fa sfoggio di numeri e cifre, con riferimento alla Tasi invito i suoi dirigenti a confrontare il gettito Imu 2013 sull’abitazione principale e il minor gettito come addizionale comunale Irpef, pari a circa 20 milioni di euro, con la previsione di gettito Tasi 2014, stimata in 15,5 milioni di euro. Un raffronto dal quale si desume chiaramente che, pur in presenza di un innalzamento delle aliquote, la nostra Amministrazione comunale non ha tolto dalla tasche dei cittadini un solo euro in più di ciò che la comunità foggiana ha pagato lo scorso anno. Peraltro va sottolineato come la maggiorazione dell’aliquota Tasi dello 0,80%, prevista per i soli immobili destinati all’abitazione principale e relative pertinenze, è stata finalizzata a finanziare le detrazioni di imposta a salvaguardia di quelle famiglie con condizioni socio-economico-patrimoniali più svantaggiate.

Informo il Partito Democratico, tra l’altro, che la nostra Amministrazione al momento del suo insediamento ha ereditato un disavanzo di 40 milioni di euro, così come certificato dalla Corte dei Conti. Considerazioni, queste, che mi inducono a chiedere se non sia stata quella del Partito Democratico la vera inettitudine amministrativa e se non sia stata quella delle Amministrazioni di cui ha fatto parte la vera incapacità di governare. I numeri sono numeri, non interpretazioni. E le bugie sui numeri hanno sempre le gambe corte”.

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