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Cerignola, Tatarella: “Giannatempo come il Nerone di Ettore Petrolini”

Il coordinatore provinciale di Fli avverte: "Chi si loda s'imbroda". Per l'esponente finiano, l'atteggiamento del primo cittadino è una riproposizione della macchietta di Nerone targata Petrolini: "Bene, Bravo, Grazie!"

Dopo le vicissitudini che hanno portato alle dimissioni del finiano Enzo Pece, il coordinatore provinciale di Fli, Fabrizio Tatarella, con un pizzico di ironia si rivolge al sindaco Antonio Giannatempo.

Chi si loda si imbroda? Tatarella prova ad anticipare e ad avvertire il primo cittadino del centro ofantino, di quello che potrebbe essere il destino politico dell’amministrazione comunale. “Laus Propria Sordet” appunto.

Giannatempo un anno dopo. L’analisi di Tatarella è chiara e concisa: il sindaco e il Pdl avrebbero dovuto riferire alla cittadinanza le “difficoltà e il senso di una rissosità permanente che si è cercato di caricare sulle innocenti spalle dell’ex assessore”.

Per l’esponente di Fli l’atteggiamento del sindaco, “che in una sorta di apoplessia della gratitudine si profonde in ringraziamenti persino per i consiglieri di maggioranza che abbandonano l’aula per non votare provvedimenti su cui dicono cose da brivido, è una riproposizione della macchietta di Nerone targato Ettore Petrolini, “Bene, Bravo, Grazie!".

Speriamo per Cerignola che Giannatempo si ricordi di non essere stato votato per lodarsi e imbrodarsi da solo” conclude il coordinatore provinciale.

 

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