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La sentenza di Di Maio sul caso Tasso: “Non ci ha informati, va espulso”

Il candidato premier del Movimento 5 Stelle non fa sconti: “Tasso ha accettato la prescrizione prima che esistessero il codice etico e il Movimento stesso, ma non ci ha informati di questo episodio”

Antonio Tasso si è potuto candidare con il Movimento 5 Stelle perché il suo certificato penale è pulito, non ha carichi pendenti e il suo 335 risulta nullo. Pertanto risultava candidabile”, esordisce così Luigi Di Maio sul caso riguardante il candidato al collegio uninominale Cerignola-Manfredonia, sul cui capo penderebbe una condanna in primo grado (poi andata in prescrizione) per violazione del diritto d’autore in seguito alla vendita di cd contraffatti.

La replica di Tasso 

“Peccato che dieci anni fa Tasso sia stato coinvolto in un processo, perché avrebbe masterizzato dei Cd-Rom. Il processo è arrivato solo alla condanna in primo grado e poi è andato in prescrizione. “Tasso ha accettato la prescrizione prima che esistesse il codice etico del Movimento e prima che esistesse il Movimento stesso”, spiega Di Maio.

Tuttavia, nonostante si tratti di una vicenda temporalmente remota, rispetto anche al Movimento, anche per Tasso non si faranno sconti: “Resta il fatto che non ci ha informati di questo episodio. Per questa ragione è stato segnalato al collegio dei probiviri a cui ho proposto l'espulsione

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