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Pronto il ricorso sui terreni del Bosco dell'Incoronata. "Ho avuto il coraggio di cancellare una situazione di illegalità"

Il sindaco Franco Landella replica all'ex consigliere regionale Pino Lonigro sulla vicenda delle alienazioni e rivendica di aver rimediato a "venti anni di abusi, tollerati dalle amministrazioni di centrosinistra"

"Io ho avuto semplicemente il coraggio di cancellare quella situazione di illegalità, acquisendo al patrimonio del Comune di Foggia dei beni che sono di tutti i foggiani, non certo degli amici degli amici da difendere omertosamente, e farne una indispensabile ragione di investimento per la salvaguardia finanziaria della città". Così il sindaco di Foggia Franco Landella replica all'ex consigliere regionale Pino Lonigro sulla vicenda dei fondi del Bosco dell'Incoronata di Carra e sul fondo denominato anticamente "Mezzana della Madonna".

Spiega le sue ragioni e annuncia il ricorso: "La sentenza a cui Lonigro fa riferimento nello scagliarsi irragionevolmente contro di me non è né definitiva, né inappellabile; tant’è che, non appena ci sarà notificata, faremo regolarmente ricorso in quanto, pur rispettandola, la riteniamo non condivisibile anche nel merito, sorprendendoci come la stessa non abbia recepito il disposto della legge 133/2008 in ragione della quale abbiamo proceduto al piano delle alienazioni, sanando così una intollerabile condotta abusiva esercitata per anni sui fondi in questione, taciuta e tollerata dalle amministrazioni comunali sostenute da Lonigro, così prodigo nel fare la morale al sottoscritto".

Il sindaco ripercorre i passaggi amministrativi prima di rivendicare la bontà della sua azione azione amministrativa: "È comprensibile che l’ex consigliere regionale Pino Lonigro non abbia ancora elaborato il lutto della sconfitta alle scorse elezioni comunali ma andare alla ricerca di scheletri negli armadi da addossarmi, finendo col giustificare venti anni di abusi sui terreni del Bosco dell’Incoronata, tollerati dalle amministrazioni di centrosinistra di cui è stato protagonista, non fa onore né al ruolo istituzionale che ha ricoperto in passato, né alla sua onestà politica, né alla sua integrità morale di cittadino. Lonigro non è uno sprovveduto, gli sarebbe bastato leggersi la delibera di Consiglio comunale 204 del 24 ottobre 2014, per farsi una ragione, evitando conclusioni sconsiderate da dare in pasto all’opinione pubblica, del piano delle alienazioni e valorizzazione degli immobili comunali, che comprende anche i terreni a cui si riferisce. Alla lettera a) del secondo capoverso di quella delibera è chiaramente stabilito che la pubblicazione dell’elenco degli immobili alienabili 'ha effetto dichiarativo della proprietà, in assenza di precedenti trascrizioni, e produce gli effetti di cui all’art- 2644 del codice civile nonché effetti sostitutivi dell’iscrizione in catasto'. Alla lettera b) si stabiliva che 'contro l’iscrizione dei beni in elenco è ammesso ricorso amministrativo entro sessanta giorni dalla pubblicazione'. Ebbene - prosegue il sindaco di Foggia - all’acquisizione degli immobili al patrimonio comunale alienabile disposta con quella delibera, in ossequio all’art. 58 del Dl 112/2008 convertito in Legge 133/2008, non solo nessuno ha opposto ricorso ma il tentativo di accampare dei diritti sugli immobili a cui fa riferimento Lonigro da parte della Cooperativa Terra Fiore è stato bocciato in ben tre diversi gradi di giudizio dalla magistratura. D’altronde, Lonigro sa benissimo della difficoltà di rivendicare diritti di qualsivoglia natura da parte di chi per anni ha sfruttato abusivamente quei fondi, nel silenzio delle amministrazioni di centrosinistra sostenute dallo stesso Lonigro".

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