Poggio Imperiale, il PD ufficializza candidatura a sindaco di Alfonso D’Aloiso
Tommaso Pasqua: “La contestuale elezione dei sindaci di Apricena, Lesina e Poggio Imperiale ci offre l’opportunità di guidare il distretto lapideo più importante del Sud Italia"
E’ Alfonso D’Aloiso il candidato sindaco del Partito Democratico per Poggio Imperiale. L’indicazione unanime del Coordinamento del Circolo è stata ufficializzata nell’assemblea svoltasi sabato scorso, a cui hanno partecipato il segretario provinciale Raffaele Piemontese e il responsabile Enti Locali Tommaso Pasqua.
“L’opposizione del Partito Democratico in Consiglio Comunale è stata svolta con serietà e rigore nell’interesse di tutta la comunità – ha affermato il segretario cittadino Marcello Di Nunzio - Su molti argomenti è stata propositiva e non ha negato il sostegno ad iniziative della maggioranza che andavano incontro alle esigenze dei cittadini. Alfonso D’Aloiso, da capogruppo, è stato il punto di riferimento principale di tutta la nostra azione amministrativa e spetta a lui confrontarsi con i candidati delle altre forze politiche alle prossime elezioni amministrative, certi che la sua vittoria potrà solo avere ripercussioni positive sull’intera comunità”.
“Sono pronto a chiedere la fiducia dei cittadini di Poggio Imperiale per un progetto di ricostruzione della relazione tra Comune e cittadini e di innovazione dell’azione amministrativa, fondandola sulla produttiva relazione con le istituzioni territoriali, regionale e nazionale – ha affermato Alfonso D’Aloiso – Lo sviluppo produttivo e occupazionale sarà al centro del programma, avendo particolare attenzione alla valorizzazione del sistema imprenditoriale locale ed alla tutela dei diritti dei lavoratori”.
“La contestuale elezione dei sindaci di Apricena, Lesina e Poggio Imperiale – ha affermato Tommaso Pasqua – ci offre l’opportunità di porre il PD e il centrosinistra alla guida del distretto lapideo più importante del Sud Italia. E’ un’occasione strategica che dobbiamo cogliere per superare i veti contrapposti che, fino ad oggi, hanno bloccato l’evoluzione del più importante comparto produttivo territoriale, da cui discenderebbero lavoro e reddito per le nostre comunità”.