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Landella boccia la “finta accoglienza”: “Denuncio perché ho a cuore il destino della mia comunità”

Sulla gestione dei flussi migratori e dopo il discorso tenuto sul palco di Salvini, il sindaco di Foggia replica alle accuse mosse dal capogruppo in Consiglio comunale, Alfonso De Pellegrino

Botta e risposta a distanza tra il sindaco di Foggia e il capogruppo in Consiglio comunale del Partito Democratico, Alfonso De Pellegrino. Franco Landella risponde alle accuse dell’esponente foggiano dei democratici, lanciate in seguito all’intervento del primo cittadino alla manifestazione di Firenze organizzata da Matteo Salvini, e al contenuto delle sue dichiarazioni.

PROBLEMA MIGRANTI. Per il consigliere De Pellegrino i problemi delle comunità evidentemente sono un intralcio di cui si può fare a meno. L’ansia, la paura e l’insicurezza che i nostri cittadini vivono ogni giorno sono capricci che vanno ignorati. Il fallimento evidente delle politiche di accoglienza messe in campo in questi anni dal suo partito e dal Governo sono bischerate irrilevanti che non vanno denunciate. È così che, un passo alla volta, ci si allontana dalla realtà e si vive in un mondo fatato. Le comunità, però, vivono nel mondo reale e non in una fiction. Hanno bisogno di risposte, non di retorica un tanto al chilo. Se al consigliere del PD fosse sfuggito mi permetto di dargli una notizia: il tema della gestione dei flussi migratori è una delle principali emergenze che vive il nostro Paese. Si può scegliere di nascondere la polvere sotto il tappeto e di restare sordi ed indifferenti di fronte al grido di aiuto che arriva dai nostri cittadini. Io sono invece di un altro avviso. Io penso che denunciare, anche in forma polemica, limiti e storture di un sistema della finta accoglienza che ha prodotto solo disastri sia un dovere per un amministratore che abbia sul serio a cuore il destino della propria comunità. Se stare dalla parte della gente significa essere populista vuol dire anche io sono affetto da questa patologia. E ne vado orgoglioso”.

RAZZISMO, TRUMP E QUARTIERE FERROVIA. “Non c’è nessun razzismo e nessuna intolleranza nell’urlare che il peso della gestione dei migranti è scaricato dallo Stato sulle Prefetture – e colgo l’occasione per ringraziare il nostro Prefetto Maria Tirone ed il Questore Piernicola Silvis per il lavoro svolto in questo campo – e sui sindaci, che sono trattati come esecutori di ordini calati dall’alto, senza alcun potere, tantomeno in materia di sicurezza. Non c’è nessuna xenofobia nel preoccuparsi di come questo fenomeno incide sulla vivibilità del nostro “Quartiere Ferrovia”, ad esempio, dove solo qualche giorno fa c’è stato un accoltellamento tra stranieri e le risse sono all’ordine del giorno. Non c’è nessun gioco ad emulare Donald Trump nell’affermare che la spesa per i minori stranieri non accompagnati che devono essere ospitati nelle strutture di accoglienza gestite dall’Amministrazione comunale, pari a circa mezzo milione di euro, non è più sostenibile per le casse comunali.

CARA E PROFUGHI. “De Pellegrino parla di accoglienza. Ma mi chiedo: quale accoglienza è tenere nel CARA di Borgo Mezzanone flussi di richiedenti asilo politico arrivati a sfiorare circa 1500 unità, assistere alla creazione di un “ghetto” sulla pista dell’aeroporto in cui vivono in condizioni igienico sanitarie emergenziali altri circa 1000 stranieri, guardare ogni giorno uomini e donne intenti all’accattonaggio, a rovistare nei cassonetti o a dormire per strada per l’impossibilità di trovare un lavoro? È questa l’accoglienza di cui il consigliere del PD va fiero? Io no, non lo sono affatto. Non sono fiero di tutto questo da cattolico, da cittadino foggiano e da sindaco. E da amministratore pretendo che il Governo guidato da Matteo Renzi fornisca le risposte che le comunità esigono legittimamente. Perché è esattamente questa falsa accoglienza attuata dal centrosinistra e dal Partito Democratico che genera l’humus in cui germogliano l’intolleranza ed il razzismo. La speculazione politica è quella di chi volta la testa dall’altra parte, di chi vorrebbe che di questo non si parlasse. Non quella di chi denuncia e invoca risposte immediate. Non a caso come ANCI abbiamo chiesto al Governo che sia applicato rapidamente il criterio dell’equa distribuzione dei migranti in tutti i Comuni italiani”.

QUESTIONE PARTITO E BAOBAB. “Il consigliere del PD lasci stare i “mandati politici” a salire sui palchi e si preoccupi del suo di partito, dilaniato dalle contraddizioni interne e dalle offese personali che ormai i suoi esponenti si scambiano con violenza verbale e cadenza quotidiana. Lasci stare l’incitamento all’odio razziale e si occupi delle tensioni che la politica del suo Governo sta creando sui territori. Ed infine chieda conto al suo Governatore Michele Emiliano dei motivi per cui il Centro Interculturale Baobab ha sospeso il servizio. Perché è la Regione Puglia ad aver congelato il finanziamento necessario al suo funzionamento, non il Comune di Foggia».

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