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Vincenzo Lanza torna a risplendere: restaurato il monumento più importante della Villa Comunale

Commissionati dal gruppo familiare Telesforo, Vigilante, Rosa Rosa, i lavori sono stati affidati alla restauratrice foggiana Carla Russo

Da anni lasciata in balìa del suo destino, tra degrado ed incuria, troppo spesso vittima innocente di atti vandalici, testimone inesorabile dello scorrere del tempo, la statua dedicata a Vincenzo Lanza torna al suo antico splendore. 

Domani mattina, alle 11.30, il monumento che raffigura l’illustre cittadino collocato sul viale centrale della villa comunale verrà riconsegnato a Foggia. Il restyling, commissionato dal gruppo familiare Telesforo-Vigilante-Rosa Rosa in collaborazione con l’amministrazione comunale e l’assessorato alla Cultura, ha riguardato il recupero e ripristino della statua e del basamento.

I lavori affidati alla restauratrice foggiana, Carla Russo, durati sette mesi sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, rappresentano l’inizio di una serie di iniziative che, attraverso l’auspicata collaborazione tra il comune e i privati, punta al recupero di tutti i monumenti situati all’interno dei giardini pubblici di Foggia.

VILLA COMUNALE, IL PROGETTO DI TELESFORO

Vincenzo Lanza torna a splendere dopo il restauro: le foto

Il monumento a Lanza, che risale alla fine del 1800, non è solo la più importante opera scultorea della Villa Comunale di Foggia, ma è anche il primo monumento in onore a un foggiano dalla sua città. Lanza, medico, cattedratico, studioso molto noto e stimato tra i suoi contemporanei fu professore universitario e membro di commissioni scientifiche nonché deputato, vicepresidente della camera e patriota liberale che prese parte ai movimenti antiborbonici immediatamente precedenti all’Unità d’Italia.

Queste le parole della restauratrice Russo: “Per quanto riguarda la statua l'intervento è consistito in un lavoro di pulitura approfondita della struttura e successivo consolidamento nel rispetto della patina del marmo, sinonimo di antichità, secondo le raccomandazioni NorMaL per i materiali lapidei. Per il basamento e le tre file di gradini, invece, è stato necessario un intervento strutturale attraverso la riadesione delle lastre marmoree. La statua era interessata da un diffuso annerimento causato dalla presenza di muschi, funghi, e licheni, ed un apparato radicale di piante infestanti. Sulla statua erano ben visibili incrostazioni di materiale coerente ed incoerente, oltre che croste nere e macchie dovute ad escrementi di uccelli. Fessurazioni e fatturazioni interessavano gran parte del monumento”.

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