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Dalle Fracchie alla 'Messa pazza' di Vico, riti e processioni del 'Venerdì Santo'

In provincia di Foggia si commemora la passione e la crocifissione di Gesù a Foggia, San Marco in Lamis, San Severo, Monte Sant'Angelo, Troia, Vico del Gargano, Orsara di Puglia, Faeto, Cerignola e Roseto Valfortore

Da sempre la Settimana Santa ha nel venerdì il suo giorno più sentito, carico di emozioni, e liturgicamente più vivo. Si commemora la Passione di Gesù Cristo. Il suo sacrificio sulla croce viene da sempre ricordato attraverso una serie di eventi, lunghi decenni, se non secoli, in tutta la Capitanata. Ogni centro della provincia di Foggia segue la propria tradizione nella celebrazione della Passione.

FOGGIA. Anche quest’anno le strade di Foggia si bloccheranno per lasciar spazio alla celebre processione dei “Misteri Dolorosi”. Il culmine, come sempre, sarà l’emozionante incontro tra l’Addolorata e la teca contenente il Cristo deposto.

TROIA. Un evento che la cui origine risale al XVIII secolo, è la Processione delle Catene a Troia, che parte dalla Chiesa di San Basilio Magno e attraversa le vie del centro storico facendo tappa sui vari sepolcri. Cinque penitenti – il numero non è casuale perché fa riferimento alle cinque ferite inferte a Gesù – vestiti e incappucciati portano una pesante croce, con ai piedi nudi delle pesanti catene, che con il battito della trocchiola conferiscono al percorso un aspetto ancora più struggente e sentito. Segue, in serata, la processione dei Misteri, che rievoca la via Crucis del Signore. Cinque gruppi di statue vengono portati in processione lungo le vie principali della città.

SAN MARCO IN LAMIS. Pregno di eventi significativi è anche il Venerdì Santo a San Marco in Lamis, che parte nelle prime ore del mattino con la Processione dell’Addolorata con Stabat Mater Arciconfraternita dei Sette Dolori. Nel tardo pomeriggio va in scena la processione dell’Addolorata e del Cristo morto. Ad accompagnare il percorso, le celeberrime “Fracchie”, giganti torce infuocate realizzate con tronchi di legno accatastati a formare dei grossi coni mentre la Madonna gira nelle strade cittadine alla ricerca del figlio morto.

VICO DEL GARGANO. Come non ricordare anche la 'Messa Pazza' di Vico del Gargano, in cui la comunione viene impartita ai fedeli con le ostie consacrate il giorno prima. Il rito è caratterizzato da rumori e canti a squarciagola, che indicano la disperazione per la morte di Cristo, causa dello stravolgimento dell’ordine naturale del mondo.

SAN SEVERO. I simulacri del Cristo Morto e della Beata Vergine Addolorata attraverseranno le vie principali di San Severo nella Processione curata dalla Confraternita del S. Sacramento. Durante la processione, sarà recitata la Via Crucis, animata, nelle diverse stazioni, dai sacerdoti della città e dai confratelli. Al rientro in chiesa, alle ore 21.00 circa, dopo la Sacra Deposizione, ci sarà il tradizionale “Pianto di Maria” con la partecipazione del coro “Armonia Celeste”.

ORSARA DI PUGLIA. Molto sentita è anche la processione del Venerdì Santo a Orsara di Puglia. La processione è aperta dalla croce, che precede i confratelli incappucciati i quali portano le croci a spalla per partecipare al destino del Cristo. In coda, l’Addolorata trasportata dalle donne vestite di nero. In prossimità della Chiesa Madre c’è l’incontro dell’Addolorata con suo figlio addormentato sulla Croce.

ROSETO VALFORTORE. Anche Roseto Valfortore commemora la morte dei Cristo con una Sacra Rappresentazione che quest’anno compie 172 anni. Istituita dalla Congrega del Carmine nel 1844, la processione del Venerdì Santo coinvolgerà oltre 50 figuranti che però non interpreteranno Gesù, la Madonna o San Giovanni. La tradizione vuole infatti che a sfilare siano una statua di cartapesta, nel caso del Cristo, e due in conocchia, nel caso della Vergine e dell’Evangelista.

MONTE SANT'ANGELO. Riti suggestivi sono anche quelli di Monte Sant’Angelo, dove in mattinata si canta il “Mattutino delle Tenebre” – rito recitato in lingua latina – cui seguono il “Miserere” e il “Terremoto”: i membri delle confraternite si prostrano a terra intonando il Miserere, e allo spegnersi di una candela (che simboleggia la morte di Cristo) percuotono i banchi della chiesa con le “battole” per rievocare il terremoto, che secondo il Vangelo, si sarebbe scatenato subito dopo la morte di Cristo.

FAETO. A Faeto i fedeli prelevano la statua di Gesù morto dal Cimitero, mentre Maria, sorretta dalle Verginelle, attende l’arrivo del Figlio. Da lì, parte il corteo verso la chiesa di San Salvatore, dove si tiene la lettura della Passione e il “Bacio”.

CERIGNOLA. Celebre anche il “Cristo Rosso” di Cerignola. Un fedele, che indossa una tunica e un cappuccio rosso, percorre le strade principali della città, cinto da una curva ai fianchi, e con una corona di spine sul capo.

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