rotate-mobile
Eventi

Il lightscape di Baratta a Libando: avvolgenti luci hanno colorato il centro storico di Foggia

Un'opera urbana totalizzante dove la luce dialoga con l’architettura in un percorso coinvolgente e conviviale, pieno di concetti sul mondo del cibo e sulla storia della città

Nel suggestivo centro storico di Foggia, Libando, viaggiare mangiando, la più importante rassegna di street food in Italia, questo anno ha inaugurato con FFF. Multiplicity Shape of Fire  di Romano Baratta, un lightscape che ha vestito il centro di Foggia a nuova luce. Un opera urbana totalizzante dove la luce ha dialogato con l’architettura in un percorso coinvolgente e conviviale, pieno di concetti sul mondo del cibo e sulla storia della città. Un’opera che unisce light art, lighting design, storia, arte contemporanea e tradizione. Il tema del Festival di quest’anno è stato “Cucina Madre” un omaggio alla cucina delle tradizioni.

FFF (Fire – Foggia – Food) è un progetto di light art e lighting design che modifica il paesaggio visivo urbano, comunica e fa emergere gli elementi basilari di un territorio. Al centro dell’intervento c’è il fuoco come elemento simbolico e basico del festival: il fuoco è all’origine della cucina senza il quale non sarebbe stata possibile, della città di Foggia, la leggenda narra che nacque in seguito ad un miracolo, ovvero dopo il ritrovamento dell’icona della Madonna avvolto da Sette Veli  segnalato da tre fiammelle, ed è la prima fonte di luce artificiale utilizzata dall’uomo.  Il fuoco come focolare attorno al quale mangiare e stare assieme, viaggiando con i racconti e le proprie storie.

FFF è quindi un ‘racconto storico’ mediante la luce, dove la narrazione viene vissuta attraverso le sensazioni che sprigiona il lightscape e attraverso la lettura di parole sui palazzi antichi che pongono profonde riflessioni sulle tradizioni, sui legami, sull’attualità e sulla felicità. Le scritte e i colori sono dislocati secondo una logica urbana di movimenti sociali e secondo una analisi artistica e storica delle architetture, di scorci e ricordi di eventi passati. Fondamentale è stata, quindi, la valorizzazione di parte del patrimonio artistico.

I colori sono stati usati in generale per esaltare visivamente il paesaggio urbano ma in particolare per rendere conviviali gli spazi agendo sulla psicologia della luce. Luce rossa sui punti focali architettonici e sui punti focali di ritrovo e stazionamento delle persone, in una sorta di ‘focolare urbano’ sotto la quale mangiare con gli altri confortevolmente. Luce blu per la verticalità delle architetture in modo da aumentare la dimensione degli spazi, tenuto conto dell’affluenza al festival, e per ottenere i giusti contrasti e valori prospettici.

In Piazza del Lago il colore ha assunto una connotazione descrittiva: le tre palme, che testimoniamo il luogo del ritrovamento della tavola dipinta della madonna, sono vestite di rosso a ricordare le tre antiche fiamme su una distesa d’acqua rappresentata dall’azzurro proiettato sulle facciate circostanti.

In via San Domenico l’intervento si è discostato dal concetto base legato al colore ed ha assunto una conformazione più popolare e festiva, in quanto lo slargo è nel cuore della città più autentica. Qui la luce si è manifestata come ‘tetto’ in tutta la sua potenza come mezzo di socializzazione, sotto la quale condividere con gli altri il piacere di stare assieme. CONVIVIeorUM.

Chicca di tutto l’intervento è l’aver ridato splendore alla vetrata dipinta del rosone centrale della Cattedrale, visibile alla cittadinanza dall’esterno. Un regalo personale di Romano Baratta ai suoi concittadini. Un regalo perché molti non sapevano neanche cosa fosse rappresentato: l’origine della loro città. Un segno visivo nodale per Foggia, che Baratta aveva già pensato nel 2012 nel lighting concept generale dell’esterno della Cattedrale, che quanto prima si spera di vedere realizzato.

Il lightscape si è basato su differenti livelli per creare un clima coinvolgente dal forte impatto emozionale sia sul piano visivo che del pensiero: livello identificativo delle aree adibite al festival + segnaletica; livello d’ambientazione basico ma emozionale + segnaletica; livello simbolico; livello narrativo; livello spaziale; livello di scenario; livello di luce d’atmosfera e funzionale e livello artistico

Significato delle scritte

MOTHER: SOUL FOOD

madre: anima della cucina, anima della casa e della famiglia, madre come generatrice di saperi che vengono tramandati ai figli. Questa scritta è frontale a quella di Filius e sta ad indicare che quest'anima viene tramandata alle nuove generazioni. Inoltre per Foggia la madre della città è la madonna e la scritta Mother è vicino alla Cattedrale, casa della Madonna dei Sette Veli e frontalmente è posta la scritta Filius ad indicare Gesù, suo figlio, in un rapporto quasi osmotico.  La distanza tra le due scritte e la loro frontalità riprende il "gioco" di avvicinamento e allontanamento della processione religiosa cittadina chiamata "Dei Misteri" che si fa il venerdì santo. Un richiamo ad un momento molto sentito dalla cittadinanza.

FILIUS

In latino Figlio.

Figlio come destinatario di una cucina che viene tramandata dalle madri.

Ma inteso anche come figlio della madonna.

La parola ha una scomposizione di ritmo dettata dalla conformazione dell’architettura che prevede gruppi di tre arcate. FILIUS viene scomposta in FIL – IUS: IUS giustizia / FIL felicità interna lorda.

Un messaggio che sta ad indicare quanto sarebbe giusto valutare la felicità e non il prodotto come fattore di crescita di uno stato o di una città.

TRAMA 'N' DARE

Tramandare le tradizioni, la cucina, tutto.

Tramandare è ‘Dare’ agli altri e alle nuove generazioni ma con una ‘Trama’, ovvero, con una regola, con una ricetta. La frase è posta appositamente nella zona adibita ai bambini, destinatari di questo dare.

La 'N' alla inglese è una congiunzione e la parola quindi diviene: ‘Trama e Dare’, ma ricorda anche il termine rock 'n' roll, nell’immaginario sempre collegata a qualcosa di energico, giovanile. Elemento innovativo che le nuove generazioni possono dare alle tradizioni che gli vengono tramandate.

CONVIVIeorUM

In latino sia ‘Convivium’ e quindi pasto da condividere assieme, che ‘Eorum’ - loro - ad indicare che il convivio del cibo andrebbe eseguito non solo tra amici, ma anche con gli altri, anche con gli stranieri e i diversi.

NOW I AM HERE

MUM

Questo testo è suddiviso in due parti e installato su due prospetti differenti dello stesso edificio, tale che la lettura completa venisse eseguita in un momento successivo. La prima parte, Now I am here, è riferito a chiunque fosse presente lì in quel momento di festa, rendere consapevoli i fruitori del festival di porre attenzione alla loro presenza in questo momento di festa, di dare valore al loro esserci. Una rivisitazione della locuzione latina Hic et Nunc. Leggendo però la seconda parte, Mum, la frase acquista un altro significato, “Ora sono qui, mamma” ed è dedicato a tutti coloro che ritornano a Foggia e dalle loro mamme e famiglie.

Tutte le frasi hanno anche un livello di significato autoreferenziale: Mother: soul food è un omaggio alla madre dell’artista, anima della sua famiglia d’origine. Filius: riferito a un figlio della città che ritorna per la città. Trama’n’dare: l’intervento artistico permette alla città di riscoprire elementi e trame storiche essenziali. Convivi eor um:  l’intervento artistico come momento di condivisione delle tradizioni e della storia nonché di felicità. Now i am here / mum: è riferito anche a Romano Baratta: ora sono qui, ma poi leggendo dietro mum, il significato assume sia il significato di, ‘mamma, ora sono qui da te’, ma mamma intesa non solo come madre naturale ma anche come città madre. Il ritorno nei luoghi di origine è sempre connesso al concetto di madre.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il lightscape di Baratta a Libando: avvolgenti luci hanno colorato il centro storico di Foggia

FoggiaToday è in caricamento