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Libando cambia location: ecco le date e le novità del festival foggiano dove l’appetito vien mangiando

La 5^ edizione di "Libando, viaggiare mangiando" presentata alla Bit di Milano. Tante novità: dal cambio di location al tema che sarà la “Cucina Madre”. Dal 19 al 22 aprile 2018 nelle piazze di Foggia

Cambio di location e nuovo tema - Cucina Madre - sono le principali novità della 5^ edizione di “Libando, viaggiare mangiando” in programma a Foggia dal 19 al 22 aprile prossimi. Il festival – promosso dal Comune di Foggia, Assessorato alla cultura, in collaborazione con l’associazione Di terra di mare, l'impresa creativa Red Hot, Streetfood Italia e con il patrocinio di Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane – è stato presentato alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano nello Stand di PugliaPromozione – Regione Puglia. «Libando unisce accoglienza, conforto e ospitalità, rappresenta un’idea diversa di accogliere i turisti, non all’interno ma per le strade della città di Foggia, una città generosa e ospitale», ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Foggia Anna Paola Giuliani.

E per la 5^ edizione “Libando” cambia location: dal centro storico approda nelle piazza della città, coinvolgendo Piazza XX Settembre, corso Cairoli, corso Vittorio Emanuele, solo per citare alcuni luoghi.

«I numeri fatti registrare dalle precedenti edizioni di Libando ci impongono, per motivi di sicurezza, di spostare la manifestazione che si svolgerà comunque in luoghi centrali della città», afferma il dirigente del Comune di Foggia Carlo Dicesare.

Dopo Mediterraneo in strada, Urban food e Grani di Puglia quest’anno il tema di “Libando” è Cucina Madre, un chiaro richiamo alla tradizione, perché l’arte della cucina trova la massima espressione nelle nonne e nelle mamme.

Già le altre edizioni avevano dato spazio a “Le mamme dei vicoli”, cene che vedevano le mamme del centro storico vestire i panni da chef, mettendo a disposizione le loro conoscenze e abilità culinarie.

«La Cucina Madre è donna, noi siamo romantiche e nessuno vuole il romanticismo. Loro (gli uomini) sono ancora all’estetica, al grafismo sul piatto, mentre le donne vanno avanti e parlano dell’anima» - ha affermato Ester Fracasso citando la chef Nadia Santini del ristorante Dal Pescatore, premiato con tre stelle Michelin.

«Ed è proprio dall’anima che vogliamo ripartire per raccontare, con una declinazione tutta femminile, la cucina pugliese. Quest’anno a “Libando” si alterneranno chef donne e donne che posseggono l’arte della cucina della tradizione e l’hanno ereditata dalle loro nonne. Declineremo al femminile questa 5^ edizione per riportare al centro i prodotti della Puglia trasformati in piatti dove protagonista sarà l’anima», ha continuato Ester Fracasso.

Confermato anche quest’anno l’appuntamento con gli incontri B2B, «uno spazio che – ha sottolineato Maria Pia Liguori - le aziende hanno sempre accolto con interesse perché rappresenta un’opportunità di incontro e di crescita».

Soddisfatto del percorso che sta compiendo “Libando” anche il segretario generale di Symbola Fabio Renzi che ha dichiarato: «sono contento che Libando stia avendo tanto successo, ho visto la manifestazione crescere, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, e poi il tema è davvero molto bello perché nel nostro Paese la cucina è cultura».

Come sempre testimonial di “Libando” è stato Peppe Zullo, lo chef o meglio il cuoco contadino che rappresenta la Capitanata nel mondo. «Ho iniziato a cucinare tanti anni fa e sicuramente mia madre è stata la mia prima maestra, cucinavamo pasta e fagioli. Credo molto nella cucina casalinga, popolare, ma bisogna fare in fretta perché questa cucina ha bisogno di essere documentata altrimenti la perderemo», ha affermato con convinzione Peppe Zullo.

Quest’anno a Libando l’offerta di prodotti enogastronomici sarà ancora maggiore. Ci saranno eccellenze provenienti da tutta Italia e una sezione dedicata allo street food etnico.

«Se la madre insegna alla figlia a tramandare le tradizioni di cucina in casa, nello street food accade la stessa cosa: non si impara ovunque a fare il panino con il lampredotto, bisogna continuare a portare avanti l’anima, oltre i tecnicismi», ha concluso il presidente di Streetfood Italia Massimiliano Ricciarini,

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